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POWER 8 - giugno 2015

XXIV

Power

Monitoraggio della temperatura

Le odierne batterie forniscono elevate correnti man-

tenendo una tensione costante. Ciò può comportare

il verificarsi di una condizione di criticità che potrebbe

provocare l’incendio della batteria. Gli elementi chimici

utilizzati per realizzare una batteria sono molto volatili. Le

misure di temperatura non vengono utilizzate solamente

per ragioni di sicurezza, ma anche per determinare se sia

consigliabile caricare o scaricare la batteria.

I sensori di temperatura effettuano il monitoraggio di cia-

scuna cella nel caso di applicazioni ESS (Energy Storage

System) oppure di un gruppo di celle in applicazioni di

tipo portatile. Per il monitoraggio della temperatura di

ciascun circuito di solito si utilizzano termistori alimentai

dal riferimento di tensione del convertitore a/D interno.

Il riferimento di tensione integrato viene utilizzato per ri-

durre le imprecisioni delle lettura di temperatura al varia-

re della temperatura ambientali.

Macchine a stati o algoritmi

Molti sistemi BMS richiedono un microcontrollore o un

FPGA per gestire le informazioni provenienti dai circuiti

di rilevamento e prendere decisioni sulla base di queste.

In alcuni dispositivi, come ad esempio ISL94203, l’algorit-

mo è codificato ed è previsto un certo livello di program-

mabilità, in modo da dar vita a una soluzione operante in

maniera autonoma. Soluzioni standalone di questo tipo

possono essere impiegate in maniera efficace anche in ab-

binamento con un microcontrollore, perché la macchina

a stati presente può essere utilizzata per liberare sia cicli

di clock (che possono essere destinati ad altri compiti) sia

spazio di memoria.

Altri blocchi base di un sistema BMS

Oltre a quelli fin qui descritti, un sistema BMS può con-

tenere altri blocchi quali ad esempio autenticazione del-

la batteria, RTC (Real Time Clock), memoria e “daisy

chain”. L’RTC e la memoria sono impiegati nelle applica-

zioni di tipo “black box”.

Il clock in tempo reale è impiegato per la marcatura tem-

porale (time stamp) mentre la memoria serve ovviamente

a immagazzinare i dati. In questo modo l’utilizzatore può

conoscere il comportamento del pacco batteria prima del

verificarsi di un evento catastrofico. Il blocco di autentica-

zione della batteria impedisce la connessione del BMS a

un pacco batteria di terze parti. Il regolatore/riferimento

di tensione è invece utilizzato per alimentare i circuiti pe-

riferici del sistema BMS. Il blocco “daisy chain”, infine,

elimina il ricorso ad accoppiatori ottici o ad altri circuiti

per la traslazione dei livelli.

Bibliografia

Per maggiori informazioni sulle soluzioni per la gestione della bat-

teria di Intersil:

www.intersil.com/battery-management

Fig. 3 – Alcuni esempi di bilanciamento delle celle: (a) il collegamento di FET di bypass con un resistore limi-

tatore di corrente ai capi della cella permette di diminuire la velocità di carica durante il ciclo di carica (b)

il bilanciamento attivo viene usato durante il ciclo di scarica per prelevare la carica da un cella più “forte” e

trasferirla a una più “debole”