EON
EWS
n
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APRILE
2018
12
so alle tecnologie per la
Smart Home (e per este-
so alle Smart Cities) per
migliorare la qualità della
vita di tutti noi. L’adozione
di IoT comporterà comun-
que numerosi benefici in
altri settori come quello
dei trasporti, medicale e
dell’agricoltura. Un merca-
to decisamente in salute
che passerà dai 170,57
miliardi di dollari del 2017
ai 561,04 miliardi di dolla-
ri previsti per il 2022, con
una crescita su base an-
nua del 26,9%. (fonte: Mar-
ketsandMarkets).
Sicurezza informatica
Un anno impegnativo il
2017 per tutti coloro che si
occupano di attacchi infor-
matici: violazioni dei dati
sensibili della NSA (Na-
tional Security Agency),
attacco del ransomware
WannaCry e attacchi a
Equifax, Verizon e Kmart.
Ma le prospettive sono de-
cisamente interessanti.
Cybersecurity Ventures
prevede che la spesa in
prodotti e servizi per la si-
curezza informatica sarà
(cumulativamente) supe-
riore al biliardo di dollari
nei prossimi cinque anni,
fino al 2021. Un dato signi-
ficativo per capire le po-
tenzialità di questo settore:
nel 2004 il mercato globale
della sicurezza informatica
valeva 3,5 miliari di dollari,
mentre nel 2017 supera i
120 milioni di dollari (una
crescita di 35 volte in 13
anni). Per il mondo del la-
voro, comunque, il (cyber)
crimine paga: nel 2019 vi
sarà posto per 1,5 milioni
di professionisti di sicu-
rezza informatica, mentre
nel 2021 la richiesta sali-
rà a 6 milioni di persone.
Il tasso di disoccupazione
per questa categoria pro-
fessionale sarà stabile allo
0% fino al 2021.
Crittografia
quantistica
Il quantum computing
mette alla base dell’infor-
matica elementi di fisica
piuttosto che di matemati-
as a service (IAAS). La do-
manda di servizi di cloud
computing è destinata a
salire sia da parte di gran-
di imprese sia di start-up. Il
mercato dei servizi cloud
pubblici dovrebbe asse-
starsi sui 260,2 miliardi
di dollari nel 2017, in au-
mento del 18,5% rispetto
ai 219,6 miliardi del 2016
(fonte: Gartner). Secondo
la stima della società di ri-
cerche il comparto dovreb-
be raggiungere quota 411
miliardi di dollari entro il
2020.
Internet of Things
Internet of Things (IoT),
un’altra “buzzword” degli
ultimi anni, che in pratica
vuole dire la connessione
degli oggetti (e non solo )
più eterogenei a Internet,
proseguirà nella sua corsa.
In un prossimo futuro IoT
sarà sempre più connes-
L’AI impara dal cane
Grazie ai sistemi di machine learning, oggi molti dispositivi sono in grado di identificare oggetti, navigare per le strade e riconoscere espressioni facciali.
Operazioni sofisticate, senz’altro inimmaginabili fino a pochi anni fa, peraltro oggi realizzati a costi abbordabili, quindi di massima diffusione.
Certamente sofisticati, ma mai quanto potrebbe essere simulare il comportamento di un cane. C’è un progetto però che ha invece proprio l’obiettivo di
simulare il comportamento del cane. Parliamo di uno studio dell’Università di Washington e dell’Allen Institute for Artificial Intelligence che ci ha provato,
grazie all’analisi delle immagini di una action cam legata al collo dell’animale, e che è riuscita a ricostruire con accuratezza come l’animale percepisce la
realtà. Come una prima incursione in questa linea di ricerca, il team voleva vedere se monitorando da vicino il cane e mappando i suoi movimenti e le sue
azioni nell’ambiente che vede, potrebbe creare un sistema che prevedesse con precisione quei movimenti.
I ricercatori hanno equipaggiato un malamute di nome Kelp con alcuni sensori e con una videocamera GoPro: sei unità di misurazione inerziale (sulle
gambe, sulla coda e sul tronco), un microfono e un Arduino per legare tra loro i dati. Hanno registrato molte ore di attività - camminando in vari ambienti,
prendendo oggetti, giocando in un parco per cani, mangiando - sincronizzando i movimenti del cane con ciò che vedeva. Le informazioni sono state raccolte
e registrati 380 brevi video. Con tutti questi dati raccolti è stata “addestrata” l’intelligenza artificiale.
Nonostante una quantità di informazioni limitata, l’AI è riuscita a ricostruire con accuratezza come
Kelp legge la realtà.
Perché i cani? Perché sono intelligenti e di sufficiente complessità, “ma i loro obiettivi e le loro
motivazioni sono spesso sconosciuti a priori”. In altre parole, i cani sono chiaramente intelligenti,
ma non abbiamo idea di cosa stiano pensando.
“Il sistema di intelligenza artificiale impara a muovere le articolazioni per camminare, impara come
evitare gli ostacoli camminando o correndo”, ha spiegato Hessam Bagherinezhad, uno dei ricerca-
tori. “Impara a rincorrere gli scoiattoli, a seguire il proprietario, a recuperare i giochi quando ven-
gono lanciati. In pratica, sono i compiti di base dell’AI nella visione artificiale e nella robotica che
abbiamo cercato di risolvere raccogliendo dati separati per ogni attività, per esempio pianificazio-
ne del movimento, superficie calpestabile, rilevamento di oggetti, riconoscimento della persona”.
R
EPORT