EON
EWS
n
.
617
-
MARZO
2018
4
G
rande fermento nel mondo
dei chip. Se la fusione tra
l’americana
Qualcomm
e
Broadcom
sembra al mo-
mento compromessa dal
diretto intervento della Casa
Bianca per motivi di “sicu-
rezza nazionale”, il matrimo-
nio da oltre dieci miliardi di
dollari di valore tra le ame-
ricane
Microsemi Corp
e
Microchip Technology
si è
invece concretizzato.
E fa bene al mercato finan-
ziario come testimonia il fat-
to che i titoli di queste due
aziende hanno attirato l’at-
tenzione degli investitori di
Wall Street, battendo le più
ottimistiche previsione degli
analisti. Alla base dell’en-
tusiasmo del mercato c’è il
fatto che con le nozze i due
gruppi potranno realizzare
importanti sinergie, stimate
a 300 milioni di dollari in 3
anni, recuperando risorse da
dedicare agli investimenti.
Microsemi ha da tempo
puntato sull’innovazione, in-
vestendo nella ricerca e svi-
luppo e allargando progres-
sivamente il suo portafoglio
di prodotti per soddisfare le
richieste del mercato, foca-
lizzandosi in particolare sui
settori datacenter, comu-
nicazioni, aerospaziale e
difesa. Non a caso i,l titolo
del gruppo americano ha
registrato una robusta per-
formance grazie anche alle
sue attività satellitari e spa-
ziali. L’acquisizione da parte
di Microchip consentirà di
indirizzare nuovi segmenti di
mercato, essendo i business
delle due aziende essenzial-
mente complementari.
Inoltre, secondo gli esperti
di Wall Street, l’operazione
di aggregazione avverrà ad
un prezzo congruo: Micro-
chip pagherà 8,35 miliardi
di dollari, pari a 68,78$ per
azione Microsemi, garan-
tendo un premio agli azioni-
sti di circa il 7%. “La fusione
ha fatto scattare un senti-
ment positivo sugli altri titoli
del comparto – spiega un
analista di una nota banca
d’affari americana – Ci sono
società come
Analog Devi-
ces o Texas Instruments
che già ora stanno facendo
bene”. Difficile dire quali sa-
ranno le prossime aziende
ad aggregarsi.
Ma è certo che,
per soddisfare
le richieste del
mercato la taglia
e le economie di
scala sono fon-
damentali
per
fornire un ampio
portafoglio di pro-
dotti senza mai
rinunciare
agli
investimenti di
R&D, indispensabili in un’
industria competitiva come
quella dei semiconduttori.
Ecco perché gli esperti sono
convinti che dopo le nozze
fra Microchip e Microsemi ci
saranno presto altre opera-
zioni a Wall Street. “Di certo
non mancheranno le oppor-
tunità – prosegue l’esperto –
Ma il mercato è molto selet-
tivo perché un passo falso,
un’acquisizione sbagliata,
potrebbe avere ripercussio-
ni importanti sul titolo della
società compratrice”.
L
’ambizioso progetto di creare
il terzo maggiore produttore glo-
bale di chip alle spalle di
Intel
e
Samsung
e, soprattutto, il nume-
ro uno al mondo nel segmento
dei dispositivi wireless e in quello
delle reti 5G di nuova genera-
zione si è infranto lo scorso 12
marzo a Washington. Con una
mossa a sorpresa, in quanto in-
consueta, Donald Trump ha fir-
mato un decreto che impedisce
a
Broadcom
, con sede a Sin-
gapore, di acquisire la statuni-
tense
Qualcomm
, giustificando
il provvedimento con “preoccu-
pazioni legate alla sicurezza na-
zionale”. Il presidente Trump, in
realtà, non ha fatto altro che re-
cepire le raccomandazioni della
Commissione che indaga sugli
investimenti stranieri negli Sta-
ti Uniti, secondo cui l’offerta da
117 miliardi di dollari avanzata
dal gruppo guidato da Hock Tan
non soltanto rischiava di dan-
neggiava Qualcomm, leader nei
chip per telefonini e nella nuova
tecnologia 5G, ma soprattutto
poneva le basi per una prossima
conquista da parte del colosso
cinese
Huawei
della leadership
mondiale nelle reti mobili di ulti-
ma generazione. A seguito del
provvedimento di stop della Casa
Bianca, i vertici di Broadcom
hanno ufficialmente rinunciato a
quella che doveva essere la più
cara acquisizione nella storia
dell’industria dei semiconduttori.
Il top management del colosso
asiatico ha così messo fine a una
contesa, che ufficiosamente era
partita a inizio ottobre, a seguito
della pubblicazione di alcune in-
discrezioni da parte della stampa
(Reuters e Bloomberg), e che si è
concretizzata lo scorso 6 novem-
bre con un’offerta mista da circa
100 miliardi di dollari. Il ripetuto ri-
fiuto di questa prima proposta da
parte della direzione e del board
di Qualcomm aveva poi portato
il gruppo guidato da Hock Tan a
rivedere al rialzo la cifra iniziale.
Inoltre, per tentare di smorzare le
preoccupazioni dell’amministra-
zione a stelle e strisce, Broadcom
aveva impresso una forte accele-
razione al progetto di trasferire la
sua sede legale negli Stati Uniti
da Singapore.
E quando sembrava di essere
non troppo lontani a un’intesa che
avrebbe potuto accontentare le
diverse parti coinvolte, Trump ha
bloccato tutto. Un deal che avreb-
be consentito al gruppo asiatico,
cresciuto negli ultimi anni attra-
verso operazioni di dimensioni
sempre maggiori, di entrare dalla
porta principale nell’olimpo del
settore semiconduttori. Da se-
gnalare che la firma del decreto
da parte del presidente degli Stati
Uniti è avvenuta nel giorno in cui
l’indice Sox di Filadelfia, cioè il
paniere dei principali titoli del
settore chip, ha raggiunto il suo
massimo storico a 1.464,6 punti,
stracciando così il record del 31
marzo del 2000 a quota 1.362,1
punti. A giudizio degli esperti, la
mossa di Trump è una cattiva
notizia per le azioni del comparto
dei semiconduttori in quanto vie-
ne meno parte dell’appeal specu-
lativo che negli ultimi anni ha fatto
lievitare le quotazioni borsistiche
dei titoli del settore.
Trump entra a gamba tesa
nel settore dei chip
Riparte il Risiko dei chip
Il vulcanico inquilino della Casa Bianca ha bloccato la più
importante operazione di M&A nella storia dell’industria
dei semiconduttori, motivando la mossa con preoccupazioni
legate alla sicurezza nazionale. Il colosso asiatico
Broadcom, che aveva alzato la propria offerta a 117 miliardi
di dollari per comprare la californiana Qualcomm, ha dovuto
così rinunciare ai propri sogni di gloria
Le nozze da 10
miliardi tra Microsemi
Corp e Microchip
Technology
F
EDERICO
F
ILOCCA
E
LENA
K
IRIENKO
DONALD
TRUMP
,
Presidente
degli Stati Uniti
d’America
H
I
-
TECH
&
FINANZA