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EON

EWS

n

.

616

- FEBBRAIO 2018

16

gior parte dei nostri termi-

nali portatili sotto forma di

chip, come in alcune carte

di trasporto (come gli ab-

bonamenti) o di pagamento

(carte di credito).

Il ritorno del codice QR

Dagli anni 2000 ha fatto il suo

trionfale ingresso nel merca-

to europeo, rivoluzionando il

mondo del marketing e della

comunicazione visiva. Se è

vero che negli ultimi tempi il

codice QR era finito un po’ nel

dimenticatoio, oggi è tornato

in auge, grazie al suo utilizzo

in Cina nelle piattaforme QR

AliPay e WeChat Pay. Il suc-

cesso dei codici QR però non

è solo limitato all’Asia. Anche

un colosso delle vendite del

calibro di

Amazon

ha inizia-

to a inserire nel packaging

dei suoi prodotti il QR Code.

I rivenditori di tutto il mondo

si stanno quindi muovendo

per sfruttare la semplicità e

la flessibilità offerte dai codici

QR nel punto vendita.

Scan-and-Go

Addio alle code al supermer-

cato? A nessuno piace aspet-

tare in fila. Per i rivenditori,

eliminare gli attriti alla cassa

è fondamentale per migliora-

re l’esperienza complessiva

del cliente. I portafogli mobili

che incorporano la tecnolo-

gia Scan-and-Go consentono

agli utenti di scansionare gli

articoli mentre fanno acquisti,

quindi effettuare il check-in

nel corridoio con un semplice

acquisto sull’app.

Bluetooth Low Energy (BLE)

I pagamenti invisibili sono

quelli che non richiedono

alcuna interazione tra il con-

sumatore e il rivenditore,

che necessitano di integra-

zioni tecnologiche compli-

cate, affinché i pagamenti

siano davvero invisibili, con

progetti pilota che sperimen-

tano approcci differenti. In

questo campo, la tecnologia

Bluetooth Low Energy (BLE)

beacon è essenziale per abi-

O

rologi, braccialetti e gioielli.

Per non parlare degli occhiali

e dei vestiti. I dispositivi in-

dossabili sono fashion e piac-

ciono molto, anche se i più

venduti continuano a essere

i wearable basic, come le fa-

sce per il fitness. Secondo gli

analisti di

IDC

, però, ciò che

farà impennare le vendite di

questa categoria di prodot-

ti sarà l’opportunità di fare

acquisti grazie allo sviluppo

di soluzioni e applicazioni di

mobile payment.

Va detto che fare acquisti

pagando con lo smartphone

è sempre più sicuro, ed è

anche per questo che

Gart-

ner

, in un suo report, ha

previsto che entro il 2018 il

50% dei consumatori in Eu-

ropa, Nord America e Giap-

pone pagherà i propri acqui-

sti mediante smartphone o

altri wearable. È questa la

percezione degli utilizzatori

che mostrano sempre più fi-

ducia nei pagamenti mobile,

anche grazie anche ai nuovi

sistemi di sicurezza basati

sulla biometrica.

Come si paga?

In generale, i modelli di

pagamento cui fare riferi-

mento avvengono median-

te smartphone o wearable,

e branded-mobile wallet. Il

tutto senza carte di credito o

bancomat fisici, nei negozi,

supermercati, o anche per

fare rifornimento di benzina.

Quali sono le tecnologie alla

base? La più diffusa, la NFC

– Near Field Communication,

la stessa alla base delle car-

te contactless. In pratica, si

avvicina il cellulare al pos e

avviene l’addebito sulla carta

associata al servizio, via app.

Funzionano così

Apple

Pay

e i servizi Unicredit, Vodafo-

ne, Tim, Cartasì, Postemobi-

le, Intesa San Paolo.

L’altra categoria sono servizi

dove il pagamento avviene

su internet, tra contatti che

hanno aderito alla stessa

piattaforma, che possono es-

sere normali utenti o gli stessi

negozianti. Funzionano così

Jiffy, Satispay, Tinaba, i primi

due con addebito su conto e

il terzo su una carta dedicata.

E chi sono gli utilizzatori? I

Millennial sono in gran parte

già abituati a utilizzare questi

servizi di pagamento. E, in

effetti, il settore che ha mag-

giormente attratto i paga-

menti tramite mobile è quello

degli eventi: concerti, eventi

sportivi, parchi tematici.

I servizi che permettono di

pagare con lo smartphone

coinvolgono anche i due più

importanti sistemi operativi

mobile, cioè iOS e Android.

Il primo è già arrivato in Ita-

lia con Apple Pay: si appog-

gia alle carte di credito delle

banche con cui ha stretto

accordi e permette di fare

acquisti. Alcuni sistemi di

pagamento mobile utilizza-

no il riconoscimento facciale

per autenticare gli utenti in

modo sicuro. L’iPhone X di

Apple ha, tra le sue novità

principali, un sistema di Face

ID che si propone, in prima

istanza, di liberare gli utenti

dalla necessità di digitare

una password, o premere un

pulsante per il riconoscimen-

to dell’impronta digitale, per

accedere al proprio device.

Ma l’obiettivo dichiarato di

casa Apple è portare Face

ID a livello di sistemi di pa-

gamento.

Molta attesa c’è per

Samsung

Pay, che uscirà in Italia nei pri-

mi mesi del 2018. Samsung

Pay è basato sulle soluzioni di

sicurezza di Samsung come

Knox, che mantiene in un’a-

rea riservata e cifrata i dati

sensibili degli utenti. Vi sono

poi altri sistemi di sicurezza

sui dispositivi Samsung, come

il lettore di impronte e quello

del riconoscimento delle iridi.

Oggi le operazione con l’im-

pronta digitale sono all’ordine

del giorno. Samsung si avvale

della scansione dell’iride per

una maggiore sicurezza.

Tecnologie in uso

Dopo un inizio incerto, la

tecnologia NFC – Near Field

Communication (comunica-

zione in campo ravvicinato)

è la più diffusa. È una tecno-

logia che permette lo scam-

bio dati a meno di 10 cm, tra

due apparecchi provvisti di

questo dispositivo. L’NFC

sarà integrata nella mag-

Nell’era del

mobile payment

A

NTONELLA

P

ELLEGRINI

La biometrica sta facendo sempre più passi avanti, e probabilmente tra

qualche anno il vecchio pin per i pagamenti da mobile andrà in soffitta

A

TTUALITÀ