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EON

ews

n

.

583

-

febbraio

2015

4

H

i

-

tech

&

finanza

L

e vendite dei sensori di im-

magini CMOS volano grazie

alle applicazioni dell’auto-

motive. E

Sony

è pronta a

giocare la sua partita per co-

gliere l’occasione di business

di un mercato atteso in forte

ascesa. Secondo il centro di

ricerche

Yole Développement

,

la crescita della domanda di

questo tipo di chip, molto uti-

lizzato negli apparecchi foto-

grafici, ha trovato nuova linfa

nelle applicazioni elettroniche

delle vetture di nuova gene-

razione. Per questi sensori

infatti, le previsioni sulla cre-

scita del settore nei prossimi

anni sono diventate a due

cifre: secondo Yole, l’intero

mercato correrà fra il 2014

e il 2020 al ritmo del 10,6%

annuo, raddoppiando quasi il

suo valore nel giro di cinque

anni, passando dagli 8,85

miliardi di dollari del 2014 ai

16,2 miliardi di dollari stimati

nel 2020. “I sensori di imma-

gine CMOS diventeranno un

fattore chiave per una serie di

prodotti che vanno dai display

ai processori” hanno spiega-

to da Yole, lasciando intuire

che la crescita del settore è

del tutto scontata e naturale.

Anche per via del contributo

dell’automotive che fra cinque

anni arriverà a pesare fino a

800 milioni di dollari sull’inte-

ro fatturato di CMOS. Le pro-

spettive sono insomma assai

interessanti. Soprattutto per

chi come Sony il comparto lo

conosce bene. Non a caso il

gruppo giapponese, numero

uno al mondo nella produ-

zione di sensori CMOS per

immagini, ha pensato bene

di investire 105 milioni di yen

(circa 895 milioni di dollari)

per incrementare la propria

produzione già nel corso del

prossimo anno. Il piano di svi-

luppo varato dal management

di Sony prevede che la produ-

zione negli attuali tre siti del

gruppo possa salire appros-

simativamente da 60mila a

80 mila wafer al mese entro

la fine del 2016. Per il grup-

po si tratta di una ritocco al

rialzo importante visto che

finora Sony aveva fissato un

target di produzione a medio

termine di circa 75mila unità

al mese. “Con il mercato degli

smartphone in netta crescita e

le brillanti prospettive dell’au-

tomotive, le vendite di CMOS

subiranno una decisa impen-

nata – ha spiegato un analista

di una nota banca statuniten-

se specializzato nel compar-

to hi-tech - È naturale quindi

che Sony non voglia perdere

questa opportunità di cresci-

ta e di consolidamento della

propria leadership rispetto a

competitor come

Samsung

e

Omnivision

. A latere però

bisognerà continuare a inve-

stire in ricerca e sviluppo per

realizzare prodotti sempre più

sofisticati, a prezzi competitivi

ed elevato contenuto tecnolo-

gico”. Insomma, la corsa all’o-

ro dei sensori ottici CMOS è

solo iniziata.

La crescita del business dei

chip

non basta a Samsung

I sensori di immagini

CMOS

fanno sperare

i manager Sony

Il mercato

raddoppierà nel giro

di cinque anni. E il

gruppo giapponese

non vuole perdere

l’occasione offerta

da un mercato in

forte crescita che

beneficia sia delle

applicazioni per i

mobile devices che

per l’automotive

E

lena

K

irienko

F

ederico

F

ilocca

N

ell’attesa del lancio del nuo-

vissimo Galaxy S6 previsto sui

mercati mondiali per il prossimo

aprile,

Samsung Electronics

ha

archiviato il 2014 con un calo

dei ricavi di quasi il 10% rispetto

all’esercizio precedente. L’an-

no scorso il colosso coreano

ha infatti registrato un fatturato

di 206,2 miliardi di won, pari a

147,6 miliardi di euro, in flessio-

ne rispetto ai 228,7 miliardi won

del 2013. L’ultima volta che il

gruppo, guidato attualmente da

Kwon Oh-Hyun, aveva registrato

una diminuzione del giro d’affari,

risale al lontano 2005. Ancora

più pesante la flessione dei pro-

fitti operativi, pari a 25 miliardi di

won e scesi del 32% rispetto al

2013. Alla base di questa perfor-

mance così negativa le forti diffi-

coltà della divisione IT & Mobile

communications (IM), cioè quel-

la a cui fanno capo tutte le attivi-

tà relative agli smartphone. Nel

2014, l’utile della gestione tipica

di questa divisione è crollato del

41,7% su base annua, scivolan-

do a 14,6 miliardi won dai prece-

denti 25 miliardi di won, a causa

dell’agguerrita concorrenza sulla

fascia alta, ma anche su quella

bassadel mercato.Inparticolare,

sul segmento degli smartphone

più costosi Samsung ha sofferto,

soprattutto nel corso del quarto

trimestre, dell’enorme succes-

so dell’iPhone 6 e dell’iPhone

6 Plus mentre sul segmento di

quelli più economici i produttori

cinesi hanno conquistato impor-

tanti quote di mercato. A poco è

servito il balzo del 27,4% rispetto

al 2013, dei profitti operativi del

business dei semiconduttori, il

cui peso sul totale è pari al 35

per cento. Un settore, quello

dei chip, che anche nel 2015

dovrebbe essere in grado di re-

gistrare un soddisfacente tasso

di crescita delle vendite e degli

utili. A trainare i risultati di questo

business anche la scelta, assai

probabile, che il

nuovo Galaxy S6

potrebbe essere

equipaggiato in

via esclusiva con

il SoC Samsung

invece che con il

nuovo Snapgra-

don 810 di

Qual- comm

a causa

dei problemi di

surriscaldamento

di quest’ultimo.

Tornando ai conti

del 2014, è importante ricordare

che, nonostante il calo del 23,2%

su base annua dell’utile netto, i

vertici di Samsung hanno cerca-

to di consolare i propri azionisti

aumentando il dividendo del

36,4% rispetto al 2013. Inoltre,

gli stessi possessori delle azioni

del colosso coreano possono

essere confortati da una per-

formance borsistica non ecce-

zionale, ma comunque positiva:

circa +3% da inizio 2015. Senza

dimenticare che sulla base del-

le indicazioni dei 42 analisti che

seguono il titolo, raccolte dalla

piattaforma Bloomberg, le quo-

tazioni di Samsung potrebbero

apprezzarsi di un ulteriore 12%

nei prossimi 12 mesi. È eviden-

te che l’andamento futuro delle

azioni sul listino di Seul sarà

condizionato dall’accoglienza

che i consumatori riserveranno

al Galaxy S6 nel corso del 2015.

Nel 2014, il colosso coreano

ha vissuto il crollo dei risultati

della divisione a cui fanno

capo tutte le attività relative

agli smartphone, che ha

subito la concorrenza di Apple

e dei produttori cinesi. In

controtendenza l’andamento

degli utili del settore dei

semiconduttori che anche nel

2015 potrebbe registrare un

tasso di crescita a doppia cifra