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ANALOG/MIXED SIGNAL

RADIO TUNER

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- ELETTRONICA OGGI 464 - SETTEMBRE 2017

A

ttualmente, nei sistemi di ricezione ra-

dio delle autovetture, il segnale viene

portato dall’antenna fino al circuito di

sintonia – presente nell’apparecchio radio –

tramite il cavo d’antenna, lungo oltre 3 metri. Il

segnale è di ampiezza estremamente ridotta, ri-

chiede un’ottima schermatura e, ciononostan-

te, comporta non solo una perdita di segnale

utile, ma introduce fruscii e disturbi dovuti all’i-

nevitabile presenza di rumore elettrico provo-

cato dagli altri apparati presenti nell’autovettu-

ra. I progettisti dell’apparato debbono infatti riuscire

a risolvere più problemi, quali ad esempio affiancare

nell’unità centrale più circuiti di sintonizzazione (per

gestire più standard radio) attuando collegamenti con

più antenne (una per ciascuna gamma di frequenza),

filtrare i disturbi e smaltire il calore prodotto. Oggi, fra

l’altro, i radioricevitori più recenti si basano su archi-

tetture di tipo SDR (software-defined radio) che im-

piegano specifici processori che operano in modalità

baseband.

Architettura di tipo SDR

Come è noto, in un sistema definito “software-defined ra-

dio” (SDR) i blocchi che sono tipicamente implementati

in hardware nelle classiche radio analogiche (rivelatori,

oscillatori, mixer, filtri, demodulatori, amplificatori) ven-

gono realizzati via software (Fig. 1). Ciò permette tutta

una serie di vantaggi, quali ad esempio il completo con-

trollo via personal computer, la possibilità di gestire più

protocolli radio, la facile configurabilità e aggiornabilità

del sistema nonché la possibilità di utilizzare comandi

di tipo vocale oppure touch-screen. Nei ricevitori radio

attuali il segnale d’antenna viene reso più intelligibile

da un amplificatore a basso rumore posto all’interno

del sintonizzatore o, nei modelli di auto più recenti, in

prossimità dell’antenna (Fig. 2). Anche nel secondo caso,

comunque, il segnale che raggiunge il blocco di front-

end del redioricevitore è in alta frequenza, su valori che

vanno dai 500 kHz ai 108 MHz per la radio e superiori

per DVB, GSM e GPS, e quindi estremamente sensibile ai

disturbi essendo non solo in alta frequenza ma esclusi-

vamente di tipo analogico, e quindi ogni disturbo o se-

gnale spurio viene interpretato come segnale radio utile.

L’idea di Maxim

Per evitare tali inconvenienti, Maxim propone una so-

luzione alternativa, che affronta il problema da una

prospettiva del tutto differente. In questa soluzione in-

Sintonizzazione

“distribuita” per la

ricezione radio in auto

Paolo De Vittor

Invece di un lungo cavo di antenna che capta

disturbi e attenua il segnale, Maxim propone

una soluzione che impiega un gruppo di sintonia

remoto collocato in prossimità delle antenne

Fig. 1 – Schema a blocchi di un radioricevitore di tipo SDR

Fig. 2 – Collocazione dei vari blocchi funzionali in un classico sistema

di sintonizzazione radio in un’autovettura