LINEAR TECHNOLOGY, ORA PARTE DI ANALOG DEVICES, INC.
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- ELETTRONICA OGGI 464 - SETTEMBRE 2017
RICHIEDONO REGOLATORI
EMISSIONI EMI/EMC
auto nella seconda metà di questo decennio.
A questa crescita si accompagnano però vari
problemi per il settore: pressione sui prezzi,
inflazione, complessità e difficoltà nell’esecu-
zione dei test di questi sistemi. Non dovrebbe
inoltre sorprendere il fatto che il settore au-
tomotive europeo è uno dei più innovativi e
che pertanto è stato oggetto di una notevole
diffusione degli ADAS e della loro adozione
da parte dei clienti e i produttori statunitensi
né quelli giapponesi sono molto indietro. L’o-
biettivo finale è realizzare un veicolo comple-
tamente autonomo, che non richieda un con-
ducente per muoversi.
Problemi del sistema
In genere, un ADAS incorpora un micropro-
cessore per acquisire tutti i segnali inviati dai
numerosi sensori presenti nel veicolo e quindi
elaborarli affinché possano essere presentati
in modo intuitivo al guidatore. Inoltre, questi
sistemi in genere sono alimentati direttamente
dalla batteria principale del veicolo, la cui ten-
sione nominale è compresa tra 9V e 18V ma
potrebbe essere più alta – fino a 42V – a causa
di transitori nel sistema o più bassa – fino a
3,5V – in condizioni di avviamento a freddo. È
quindi ovvio che qualsiasi convertitore DC/DC
utilizzato in questi sistemi debba essere in gra-
do di gestire un ampio range di tensioni d’in-
gresso, da 3,5V a 42V come minimo.
Molti ADAS, per alimentare i vari circuiti in-
tegrati digitali e analogici di cui sono dotati,
impiegano una linea di tensione a 5V e una
a 3,3V, mentre le tensioni del core e I/O
del processore generalmente utilizza-
te dovranno essere inferiori a 2V e
potrebbero dover scendere sino a
0,8V. Non solo: in genere il sistema
è montato in una parte del veicolo
dove esistono vincoli sia sull’in-
gombro sia di natura termica, così
che per il raffreddamento non si
può scegliere qualunque dissipatore.
Mentre è normale usare un converti-
tore DC/DC ad alta tensione per gene-
rare le tensioni a 5V e 3,3V direttamente a
partire dalla batteria, negli attuali ADAS un re-
golatore switching deve anche operare a una
frequenza di 2 MHz o maggiore, anziché a una
tradizionale frequenza inferiore a 500 kHz. Il
principale fattore trainante di questo cambia-
mento è la necessità di soluzioni a ingombro
ridotto, che rimangano al tempo stesso, sopra
la banda di frequenze AM per evitare la gene-
razione di interferenze.
Infine, come se il compito del progettista non
fosse già abbastanza complicato, occorre an-
che far sì che il sistema sia conforme ai vari
standard sull’immunità al rumore che si gene-
ra nel veicolo.
Negli autoveicoli, i regolatori switching stan-
no sostituendo quelli lineari nelle aree in
cui sono importanti una bassa dissipazione
del calore e l’efficienza. Inoltre, il regolatore
switching normalmente è il primo componen-
te attivo sulla linea del bus di potenza in in-
gresso e quindi ha un impatto notevole sulle
prestazioni del progetto del circuito completo
del convertitore per quanto riguarda l’interfe-
renza elettromagnetica (EMI).
Esistono due tipi di emissioni EMI: condotte
e irradiate. Le emissioni condotte si propaga-
no lungo i cavi e le tracce di collegamento a
un dispositivo. Poiché il rumore è localizzato
a uno specifico terminale o connettore del si-
stema, spesso la conformità ai requisiti sulle
emissioni condotte può essere garantita nella
fase iniziale del processo di sviluppo con un
layout o un filtro adeguato.
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