EDA/SW/T&M
ADAS
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- ELETTRONICA OGGI 462 - MAGGIO 2017
26262 ASIL D, DRS360 supporta un’ampia gamma di
sensori provenienti dai principali fornitori, e, da un
punto di vista hardware, presenta un’architettura
composita: innanzitutto, integra FPGA Zynq Ultra-
Scale+ MPSoC, equipaggiati con evoluti algoritmi di
apprendimento automatico (machine learning - ML)
improntati sulle reti neurali. Tali FPGA sono la com-
ponente dedicata all’elaborazione dati, al controllo
dei vari sensori e alla fusione di dati multilivello. Agli
FPGA sono poi affiancati microcontrollori di sicurez-
za, e SoC (System-on-Chip) basati su architetture x86
o ARM, deputati alle operazioni ADAS e AD. Queste
ultime gestiscono le funzionalità chiave di guida au-
tonoma: dalla fusione dei dati dei sensori per il rico-
noscimento di eventi, alla percezione di oggetti, alla
‘situational awareness’ con
pianificazione dei percorsi, al
controllo degli attuatori.
Vantaggi per OEM e fornitori
I vantaggi di DRS360 non si
fermano al potenziamento del-
le capacità del sistema di guida
autonoma, che si esprimono,
ad esempio, in maggior velo-
cità di elaborazione favorita
dall’approccio FPGA-centrico,
o in superiore intelligenza per-
cettiva. Vanno anche valutati i
vantaggi di riduzione dei costi
e della complessità, di cui pos-
sono beneficiare sviluppatori,
OEM e fornitori di primo e se-
condo livello, che interagisco-
no tra loro nella supply chain.
Con DRS360, spiega Kashi, an-
che OEM e fornitori primari non
provvisti di competenze speci-
fiche nella progettazione elet-
tronica hanno a disposizione
una piattaforma che, non solo
semplifica il processo di design,
ma consente anche interventi di
personalizzazione, a differenza
di altri vendor concorrenti, che
invece adottano un approccio di
tipo ‘black box’ sul prodotto, ren-
dendolo inaccessibile all’utente
che vuol apportare modifiche.
“Questo è un grosso problema
per gli OEM, che desiderano
differenziare le proprie funzionalità di guida autono-
ma – conclude Kashi – perché se ciascuno usa uno
stesso black box, non si ha la flessibilità di potenziare
o estendere algoritmi e funzionalità”.
In questo senso, chiarisce, la piattaforma DRS360 di
Mentor si può considerare ‘aperta’, perché gli utenti
possono conservare la totalità dei dati dei sensori e
accedere alle preziose informazioni raccolte dal si-
stema, che è personalizzabile.
Con DRS360 gli OEM e i fornitori ‘Tier 1’ ottengono la
flessibilità necessaria per ‘customizzare’ gli algoritmi
a livello di FPGA e SoC, o per estenderli, attraverso
l’integrazione con algoritmi di terze parti, in modo da
differenziare o migliorare le funzionalità del proprio
sistema di guida autonoma.
Fig. 3 – I vantaggi dell’architettura centralizzata di DRS360
(Fonte: Mentor Automotive)
Fig. 4 – La dotazione hardware di DRS360
(Fonte: Mentor Automotive)