EDA/SW/T&M
DSO
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- ELETTRONICA OGGI 446 - GIUGNO 2015
Molti oscilloscopi integrano più ADC a bassa velocità per
ottenere una velocità di campionamento maggiore, ma que-
sto approccio aumenta i segnali spuri e soprattutto alla fre-
quenza corrispondente alla più bassa velocità dell’ADC più
lento. Queste interferenze introducono energia nello stru-
mento che può favorire l’ingenerarsi di segnali spuri con
effetti negativi ancora maggiori ostacolando la cattura e la
misura delle informazioni spettrali.
Infine, anche le caratteristiche di sensibilità e guadagno
dell’amplificatore integrato nel front-end possono inci-
dere sull’accuratezza in frequenza ottenibile nella cattura
dei piccoli segnali, come quelli tipicamente generati dalle
interferenze EMI. Molti oscilloscopi hanno
come impostazione base 1 mV/divisione
ma questa precisione è ottenuta con un in-
grandimento fittizio diverso dal vero e pro-
prio guadagno dell’amplificatore e perciò
questi oscilloscopi possono manifestare
errori legati all’ingrandimento introdotto
che finiscono per diminuire la larghezza di
banda nella cattura dei segnali. Per visua-
lizzare correttamente le conseguenze che
possono avere le EMI e le altre interferenze
occorre un stadio amplificatore con 1 mV/
divisione reale perché solo così si possono
rivelare i piccoli segnali nel dominio della
frequenza utilizzando l’analisi con le tra-
sformate di Fourier.
Trigger e cattura dei segnali
Se si vuole implementare l’analisi e il de-
bug su domini multipli occorre configura-
re correttamente i meccanismi di trigger e
cattura per ciascun dominio perché le im-
postazioni nel tempo e in frequenza sono
cruciali per correlare i segnali su più domini ed evidenziare
le problematiche più critiche.
Molti ingegneri sono abituati ai tradizionali trigger nel do-
minio del tempo con le loro tipiche caratteristiche e presta-
zioni alle quali sono ormai familiari, anche se sono eviden-
temente limitate quando si tratta di catturare i segnali su
più domini. I moderni trigger che permettono di selezionare
i canali nelle loro peculiarità analogiche e logiche possono
aiutare a focalizzare con più efficacia la cattura delle ano-
malie. I trigger specifici per l’analisi dei protocolli dei bus
seriali sono altresì molto utili per evidenziare i sintomi degli
eventi critici come gli errori nei bit di controllo CRC o di-
rettamente nei bit dei pacchetti. L’utilizzo di questi trigger
permette di risaltare più efficacemente alcuni tipi di errore
sullo schermo, comprenderli e correggerli. Inoltre, analiz-
zando i segnali erronei nel dominio della frequenza si rie-
sce a correggere parecchie problematiche più deleterie nel
dominio del tempo. Per esempio, se un temporizzatore deve
lavorare a 100 MHz ma presenta alcune discontinuità in fre-
quenza che creano armoniche spurie può succedere che si
manifestino delle irregolarità nel dominio del tempo capaci
di causare falsi agganci o altri effetti sul sistema.
Infine, ci sono difetti ed errori che possono essere scoper-
ti più facilmente se non esclusivamente nel dominio della
frequenza. Per esempio, per individuare una sorgente di
sporadici aumenti nel rumore a banda larga dentro un se-
gnale che continua a provocare errori a livello di sistema
è necessario disporre di una maschera in
frequenza capace di comportarsi come le
maschere nel dominio del tempo tipiche
degli attuali oscilloscopi. Così, qualora un
segnale anche piccolo riesca a violare la
maschera nel dominio della frequenza lo
strumento è in grado di fermare l’acquisi-
zione, segnalare l’evento e poi ripetere la
ricerca in frequenza tenendo conto del di-
fetto per isolarlo e correggerlo. Peraltro, ci
sono anche maschere più sofisticate che
consentono di impostare in fase di debug
precisi livelli di dBm utili proprio per indi-
viduare le interferenze nei test di simula-
zione sulle EMI.
Gli oscilloscopi in tempo reale
I sistemi embedded più complessi hanno
una miriade di problematiche di test e de-
bug che necessitano di analisi sincrone
nel dominio del tempo e della frequenza
eseguibili ad alta velocità e con un’elevata
sensibilità di acquisizione. Un oscillosco-
pio in tempo reale può essere lo strumento giusto a tal sco-
po ma deve avere il giusto insieme di hardware e tool per
consentire il corretto debug su domini multipli.
Le trasformate FFT sui canali analogici costituiscono un ot-
timo strumento di debug perché sono scalabili su un nume-
ro qualsiasi di canali, ma devono essere eseguite quanto più
velocemente possibile per essere efficaci e consentire il so-
vracampionamento sui segnali che migliora il rapporto se-
gnale/rumore e la gamma dinamica. Un buon front-end con
un elevato Enob nella conversione A/D e un amplificatore
con elevato guadagno sui piccoli segnali sono altrettanto
fondamentali perché consentono di scegliere la calibrazio-
ne di trigger migliore per effettuare il debug sincrono su do-
mini multipli e risolvere facilmente e velocemente i problemi
che affliggono gli oscilloscopi tradizionali.
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I moderni trigger
che permettono
di selezionare
i canali
nelle loro peculiarità
analogiche
e logiche possono
aiutare a focalizzare
con più efficacia
la cattura
delle anomalie