Elettronica_Oggi_430 - page 88

LIGHTING 3 - SETTEMBRE 2013
VI
Lighting
fornimento di pezzi viene facilitato in modo fondamentale.
A ciò si aggiunge la sicurezza di una qualità costante dei
prodotti, poiché viene acquistato sempre lo stesso compo-
nente e non occorre prestare attenzione alle tolleranze dei
componenti. Anche il pericolo che venga interrotta l’inte-
ra produzione a causa della mancanza di un componente
(come condensatore, induttanza, resistenza e così via) è
praticamente escluso.
3) Certificazione
La certificazione di un driver per LED può essere un pro-
cesso molto lungo, difficoltoso e caro. Non capita di rado
che a causa dei risultati nel laboratorio di test siano necessa-
ri diversi tentativi per ricevere i certificati necessari. Questi
“giri” comportano costi addizionali e ogni redesign costa
non solo denaro, ma soprattutto tempo. Se si sceglie invece
un driver per LED modulare le certificazioni e i problemi
descritti non sono contemplati.
4) Affidabilità
L’argomento affidabilità va a braccetto con concetti come
garanzia o immagine di un prodotto. Forse in un’azienda
è ancora possibile calcolare correttamente gli MTBF, ma si
pone la domanda se sono disponibili i laboriosi e cari siste-
mi di test per la durata di vita e l’affidabilità. A parte il pro-
cesso di sviluppo e il suo fattore di tempo e costo, si tratta
in ultima istanza della decisione se ci si vuole assumere la
responsabilità di un design “in house” oppure se questa si
vuole lasciare a un fornitore esperto.
Per adottare la decisione e assumersi la responsabilità di
una soluzione discreta concorrono tre fattori fondamentali:
•
la disponibilità di capacità di sviluppo o l’urgenza;
•
il fatto che siano programmati un gran numero di pezzi,
per esempio retrofit;
•
il ciclo di vita richiesto per il prodotto, per esempio supe-
riore ai 20 anni.
In tutti gli altri casi un driver per LED pronto, testato e già
certificato è più conveniente dal punto di vista complessivo
di una propria soluzione.
Difficoltà nelle schede tecniche
Le schede tecniche dei CI di driver per LED presentano
spesso delle funzioni impressionanti. A prima vista promet-
tono una soluzione di driver rapida realizzabile con un ca-
blaggio relativamente semplice. Ma il problema sono sem-
pre i dettagli, come si vede dai seguenti esempi.
1) Rendimento e temperatura
In genere nella scheda tecnica si trovano i più diversi grafici
che presentano un buon rendimento (Fig. 1). Per sondare
i limiti delle prestazioni dei CI e poter stimare l’andamen-
to con la temperatura occorre un’osservazione più precisa.
Una possibilità viene offerta dal derating e dalla dissipazio-
ne (Fig. 2). Un tale grafico, ammesso che sia presente, si
trova in genere verso la fine della scheda tecnica. Il rappor-
to fra dissipazione, massima temperatura di esercizio ed ef-
fettive prestazioni del CI viene chiarito dai seguenti esempi
di applicazioni.
a)Vin = 12 V, 3x LED da 1 W all’uscita
Fig. 1 – Rendimento in funzione di tensione d’in-
gresso e carico
Fig. 2 – Derating della dissipazione (relativamente
ai graÀci della Fig. 1)
Fig. 3 – Curva a vasca da bagno
1...,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,...102
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