EMBEDDED
FEBBRAIO
LA COPERTINA DI EMBEDDED
8
MOUSER ELECTRONICS
Edge computing:
l’intelligenza di IoT
si delocalizza
Con l’avvento di Internet of Things (IoT) si è assistito a un contemporaneo
aumento dell’interesse verso quello che comunemente viene definito “edge
computing” (elaborazione ai bordi della rete). Questo modello, che Cisco definisce
“fog’ computing”, prevede la dislocazione di una maggiore potenza di elaborazione
ai bordi (edge) del cloud, contribuisce a ridurre il consumo di potenza complessivo
dal nodo sensore al data centre. Ciò rappresenta una significativa opportunità
per i progettisti embedded, che richiedono la disponibilità di algoritmi più sofisticati
per sensori e gateway
M
entre negli scorsi anni un gran numero di
attività erano focalizzate sullo sviluppo di app e sof-
tware in grado di supportare le apparecchiature har-
dware presenti nei data centre, il passaggio all’edge
computing richiederà la disponibilità di una base di
software molto più ampia che sarà fatto girare su
sistemi embedded caratterizzati da prestazioni più
elevate. L’hardware adatto è già disponibile nei mer-
cati embedded e industriali. Esso, in generale, preve-
de processori a due o quattro core, come ad esempio
il System on Chip (SoC) di Texas Instruments per
i nodi e i micro Core i7 di Intel nei gateway di for-
nitori come ADLINK, in grado di gestire sia i dati
dei sensori sia le relative analisi. Questo è un aspetto
essenziale se si considerano le decine di miliardi di
dispositivi IoT che verosimilmente si collegheranno
alla rete.
La tendenza delle attuali architetture IoT è concen-
trare e utilizzare le funzioni di analisi nei data center
una volta acquisite tutte le informazioni necessarie
ma, a causa del crescente numero di installazioni IoT,
i dati molto semplicemente non potranno essere for-
niti con la necessaria rapidità. Per essere veramente
utili, quindi, le analisi devono essere effettuate alla
periferia, direttamente all’interno dei dispositivi.
“In una situazione come quella attuale – ha spiegato
Chad Boulanger, Global VP per le attività di Busi-
ness Development for IoT Analytics di Greenwave
Systems, azienda attiva nel campo dello sviluppo
software – i dati vengono inviati in un grande data
lake, ovvero un archivio che contiene dati grezzi nel
loro formato nativo, dove non vengono utilizzati. In
considerazione della crescente pervasività di IoT,
questa modalità non fornisce alcun valore aggiunto.
Per questo motivo, è necessario eseguire il maggior
numero di elaborazioni possibili alla periferia della
rete, all’interno dei dispositivi stessi, in modo da ri-
levare “in loco” eventuali problemi e intraprendere le
azioni opportune. Viceversa, il trasferimento dei dati
a un’altra parte della rete potrebbe avere un impatto
negativo”.
In base ai risultati di un report della società di anali-
si Gartner, entro il 2020 saranno in funzione 20,4 mi-
liardi di dispositivi IoT connessi su scala mondiale.
L’enorme quantità di dati che sarà trasmessa da que-
Mark Patrick
Mouser Electronics