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EMBEDDED

66 • NOVEMBRE • 2017

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HARDWARE

|

EXPANSION BOARD

Q

uando si tratta di

espandere un sistema embed-

ded, e di aggiungere ad esso

funzionalità di I/O specializ-

zate, le cosiddette ‘mezzanine

cards’ rappresentano una solu-

zione diffusa. In sostanza, que-

ste ultime sono schede di piccole

dimensioni, che non vanno inserite direttamente nel

backplane del sistema, ma si installano di solito in

una ‘base card’, che ne consente la intercambiabilità

e aggiornabilità nel tempo. Naturalmente, questi be-

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poi bilanciati con gli eventuali svantaggi, a livello di

ingombro e di latenza nelle comunicazioni, che l’inte-

grazione della scheda mezzanina può comportare nel

sistema embedded.

Latenza e banda: quando diventano un problema

Fermo restando che dipende sempre dalla tipologia

di applicazione embedded di cui si sta parlando, gli

aspetti di latenza, cioè il tempo che intercorre tra un’o-

perazione di input e una di output, rivestono un ruo-

lo importante. Lo chiarisce in un white paper tecnico

Annapolis Micro Systems

, società del Maryland,

che progetta e produce una ricca gamma di schede

elettroniche, sistemi embedded COTS (commercial

off-the-shelf) e strumenti di sviluppo per applicazioni

come l’elaborazione numerica dei segnali (DSP – digi-

tal signal processing) e l’elaborazione ad alte presta-

zioni (HPC – high performance computing) nei set-

tori militare e commerciale. E se per le elaborazioni

di ‘communications intelligence’ (COMINT) – come le

conversazioni audio e i messaggi testuali – un latenza

relativamente lunga può essere tollerabile, per appli-

cazioni come quelle radar o di guerra elettonica (EW

– electronic warfare), e in par-

ticolare quelle DRFM (digital

radio frequency memory), anche

una ridotta latenza risulta pro-

blematica, a causa della neces-

sità di ottenere rapidi tempi di

risposta. In aggiunta, proprio

per le grandi moli di dati gesti-

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-

ni richiedono anche una banda

molto elevata che, se non dispo-

nibile, pur in presenza di una ri-

dotta latenza, si traduce in colli

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il successo della missione. Da questo punto di vista,

spiega Annapolis, le schede mezzanine si sono evolu-

te negli anni, per rispondere, contemporaneamente, a

esigenze di banda elevata e latenza molto ridotta.

Prestazioni sempre maggiori

Schede mezzanine basate su standard come PMC

(PCI Mezzanine Card) e XMC (Switched Mezzanine

Card) – o ANSI/VITA 42.0 – sono state usate per le

applicazioni citate, passando successivamente a stan-

dard come FMC (FPGA Mezzanine Card), che indiriz-

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mable gate array). Le schede FMC (ANSI/VITA 57)

sono più piccole (di larghezza simile, ma di metà lun-

ghezza) delle schede mezzanine PMC e XMC, e, pur

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sistema, forniscono banda elevata (80 LVDS).

Tuttavia, per rispondere a necessità applicative an-

cora superiori, gli avanzamenti tecnologici sono arri-

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cessivamente, per superare anche le limitazioni di

Schede mezzanine per DSP

e computing ad alte prestazioni

Elaborazione numerica dei segnali e

applicazioni HPC sempre più potenti

fanno evolvere le ‘mezzanine cards’.

Ecco alcune soluzioni interessanti

Giorgio Fusari

Fig. 1 – La mezzanine card WFMC+

WWSM50 di Annapolis Micro Sy-

stems (Fonte: Annapolis)