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MEDICAL 2 - giugno 2013
XIII
INTEROPERABILITY
Drug Administration (FDA) statunitense, insieme ad
altri enti coinvolti nella definizione degli standard, sta
da un lato spingendo sui fornitori e dall’altro organiz-
zando workshop mirati per incoraggiare una maggiore
collaborazione nella fase di testing dei dispositivi. Allo
stesso tempo, gli enti governativi e i grandi operato-
ri sanitari stanno collaborando sempre più a stretto
contatto con le società di networking e telecomunica-
zioni per raggiungere questo scopo, e i provider di te-
lecomunicazioni possono avere una grande influenza
nell’applicazione degli standard necessari.
Sono molti gli enti che si occupano di definizione degli
standard nel mondo dell’interoperabilità, si possono
distinguere tra regolamentati (ambito ospedaliero) e
non regolamentati (ambito consumer o domestico).
Per esempio, Continua Health Alliance è stato un pio-
niere nella definizione degli standard sanitari per l’am-
bito domestico, definendo lo standard IEEE 11073 per
le comunicazioni dei dispositivi medicali per la cura
personale, come i sistemi di tele-sanità (glucometri, os-
simetri, bilance, termometri e così via): sono più di 70
gli strumenti sanitari che sono stati inclusi in questa
classificazione.
Lo standard definisce come tali dispositivi si connetto-
no tramite USB e Bluetooth al fine di permettere un
monitoraggio remoto sicuro e affidabile dei pazienti.
Esistono altri standard dedicati ad ambienti differenti
o progettati per assicurare che i messaggi vengano for-
mattati nel modo corretto, ad esempio per far sì che il
segnale di allarme inviato da una flebo arrivi al desti-
natario voluto. L’obiettivo è sempre disporre dei dati
corretti nel posto giusto e al momento opportuno, con
il livello di dettaglio richiesto, in modo da poter agi-
re di conseguenza.L’integrazione verticale può ancora
funzionare in alcuni mercati di nicchia dove il valore
aggiunto è rappresentato dalla proprietà intellettuale
del dispositivo. Tuttavia, sono sempre meno le aziende
in grado di perseguire questo tipo di approccio. Nel
settore sanitario, la maggior parte dei prodotti elettro-
nici e le architetture di controllo che vengono integrati
nei diversi dispositivi, dalle pompe per l’insulina ai più
complessi apparecchi per l’imaging, possono essere
progettati esternamente e acquistati sul mercato. L’e-
sempio classico è rappresentato dallo stack TCP/IP:
fino a 15 o 20 anni fa sarebbe stato scritto internamen-
te, e lo standard sarebbe stato interpretato in modo da
semplificare il processo di implementa-
zione; oggi invece la maggior parte delle
aziende acquisiscono lo stack da un ven-
dor di sistemi operativi insieme a tutte
le certificazioni richieste, come nel caso
dell’IPv6.
Interoperabilità
Per garantire l’interoperabilità, è neces-
saria la sinergia di tre forze di mercato.
La prima è la collaborazione tra legisla-
tore, operatori sanitari ed enti di stan-
dardizzazione per aumentare la pressio-
ne sulle aziende in modo che queste si
uniformino agli standard. In secondo
luogo, vi è la necessità di incentivi per
i produttori affinché progettino sistemi
interoperabili in grado di dialogare con quelli dei loro
concorrenti. Si tratta di un terreno in cui i CTO delle
grandi aziende hanno saputo dare prova di proattività
e stanno ora iniziando a spingere sull’interoperabilità.
Infine, è necessario che le aziende smettano di pensare
in modo “verticale”. L’innovazione non avviene infatti
a livello dell’interoperabilità quanto piuttosto su quel-
lo delle applicazioni; ed è qui che i produttori di dispo-
sitivi generano i loro ricavi. Le aziende devono inoltre
fare pressione sui fornitori affinché implementino gli
standard appropriati.
A prescindere dalla posizione occupata all’interno del-
la filiera sanitaria, chiunque è disposto a pagare per
ottenere risultati migliori. Per questo motivo esiste una
grande opportunità di mercato nell’innovazione delle
applicazioni per i trattamenti attraverso la creazione di
middleware progettato per implementare questi stan-
dard. La ricetta è semplice: identificare l’ecosistema;
trovare fornitori e partner accomunati dalle stesse, o
anche migliori, metriche di qualità e spingere gli stan-
dard; focalizzarsi sulla risoluzione di nuovi problemi.
La collaborazione è la nuova competizione, soprattutto
nel caso dell’ecosistema sanitario connesso.
Fig. 3 – Standard di interoperabilità
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