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LIGHTING 8 - maggio 2015

XII

Lighting

razione dell’illuminamento (la cui unità di misura è il lux)

incidente sul display del telefono. Se questo valore di lux

comprende la luce UV e IR, oltre alla luce visibile, invierà

al controller della retroilluminazione del display una rap-

presentazione distorta della risposta umana, altrimenti detta

“fotopica”, alle condizioni di luce ambientale. In sintesi, la

luce ambientale tenderà ad apparire più luminosa al sensore

rispetto all’occhio umano.

Ciò avviene perché sia la luce naturale (come ad esempio la

luce solare, Fig. 1), sia quella artificiale (come una lampa-

dina a incandescenza) contengono di norma un elemento

IR. Una soluzione immediata per rimuovere la luce IR è la

sovrapposizione di un filtro ottico IR sul sensore. Tuttavia,

in uno smartphone, questo sensore viene utilizzato di nor-

ma anche per il rilevamento di prossimità (in tandem con

un LED IR) per disattivare il controller dello schermo e del

touch screen quando il telefono è portato all’orecchio dell’u-

tente.

Di conseguenza, il progettista di uno smartphone potrebbe

aggiungere un fotodiodo IR separato solo per il rilevamento

di prossimità, ma si tratta di una soluzione poco elegante: il

progetto comporterebbe costi maggiori, sia per il filtro ottico

sull’ALS, sia per un fotodiodo IR discreto. Inoltre, ulteriore

spazio risulterebbe occupato dal fotodiodo IR, che richiede

un’apertura sul fronte del display per permettere il passaggio

della luce IR.

Ams ha sviluppato una soluzione più appropriata a questo

problema: un modulo a doppio diodo. Un fotodiodo (in-

dicato come Canale 0 in Fig. 2) rileva lo spettro completo,

mentre l’altro (indicato come Canale 1) rileva la luce inmas-

sima parte nella porzione IR dello spettro. Sottraendo l’usci-

ta del fotodiodo IR dall’intero spettro in uscita dal sensore si

ottiene una misurazione della luce visibile.

Il sensore è abbastanza insensibile alla luce UV e, in ogni

caso, le sorgenti luminose più comuni emettono una quan-

tità limitata di radiazioni UV. Nella maggior parte dei casi, il

materiale utilizzato per il packaging è in grado di assorbire

la luce UV ed è sufficiente a rimuovere tale componente dal

rilevamento della luce ambientale.

Dopo aver rimosso la componente luminosa IR dall’uscita

dell’ALS, al progettista di smartphone resta un altro proble-

ma da risolvere: come limitare l’angolo di campo del modulo

sensore ALS/prossimità senza comprometterne le prestazio-

ni. Si tratta dunque di raggiungere una soluzione di compro-

messo tra l’ALS e il sensore di prossimità.

Per il rilevamento della luce ambientale, l’angolo di vista ide-

ale (impossibile da ottenere nella pratica) è 180°, ossia l’an-

golo di vista del display sul quale la luce ambiente risulta in-

cidente. Nel rilevamento di prossimità accade il contrario: è

necessario un angolo di vista stretto per limitare la potenziale

diafonia fra il LED IR e il sensore IR. Nel caso ideale, il sen-

sore IR dovrebbe essere in grado di percepire solo la luce IR

riflessa dalla testa dell’utente, mentre il LED non dovrebbe

illuminare direttamente il sensore, né riflettere la luce dalla

superficie superiore o inferiore del pannello touch.

Tale conflitto tra i requisiti dell’ALS e del sensore IR richiede

pertanto una soluzione di compromesso.

Dopouna lungaseriedi esperimenti, iprogettistidi smartpho-

ne hanno scoperto che un angolo di vista di 90-110° assicura

un rilevamento di prossimità ad alte prestazioni, pur garan-

tendo prestazioni relativamente buone del sistema di rileva-

mento della luce ambientale. Una riduzione dell’angolo al di

sotto dei 90° compromette inmaniera sensibile le prestazioni

dell’ALS. Inoltre, per far sì che il sistema funzioni con un an-

golo di vista di 90°, deve essere lasciata una distanza minima

tra la parte inferiore del touch screen e la parte superiore del

modulo sensore.

L’angolo di vista non è l’unico problema di progettazione

meccanica con cui l’ALS deve fare i conti. Per far sì che la

luce passi attraverso lo schermo fino al modulo sensore, il

progettista deve includere un’apertura frontale. Tuttavia, i

costruttori richiedono che tale apertura abbia dimensioni

il più possibile ridotte, per non rovinare il look elegante e

uniforme del touch screen. Di solito si cerca di rendere l’a-

pertura meno visibile inchiostrando il vetro del display, che si

scurisce e fonde il suo colore con quello della scocca del tele-

fono. Sia l’inchiostro, sia le piccole dimensioni dell’apertura

hanno però l’effetto di ridurre l’intensità della luce incidente

in arrivo al modulo sensore.

Inoltre, i costruttori devono tenere sotto assoluto controllo

le variazioni della trasmissività dell’inchiostro lungo l’intera

Fig. 2 – Responsività spettrale della TMD2772,

una famiglia di moduli a doppio diodo di ams che

comprende il TMD27721 e il TMD27723