EON
EWS
n
.
618
-
APRILE
2018
3
T
ERZA
P
AGINA
nei semiconduttori monostrato
portate avanti da Ali Javey nel
2015 sempre nei laboratori di
UC Berkeley, i ricercatori ame-
ricani sono riusciti a realizzare
dispositivi emettitori di luce con
dimensioni laterali di svariati
millimetri. I materiali utilizzati,
seleniuri e solfuri di molibdeno
e di tungsteno, non richiedono
drogaggio come i semicondut-
tori tradizionali, ma necessitano
di una opportuna passivazione
superficiale per poter fornire un
rendimento quantico di elettro-
luminescenza prossimo all’uni-
tà. Il processo di emissione di
fotoni richiede inoltre una solle-
citazione elettrica variabile sotto
forma di tensione alternata, cir-
costanza che spiega il nome di
dispositivo t-EL (transient Elec-
troLuminescent Device) dato a
questa tipologia di LED. Il di-
spositivo viene realizzato depo-
nendo un monostrato di TMDC
spesso soli 0,7 Nm su uno
strato isolante di 50 Nm di os-
sido di silicio e formando i due
contatti elettrici di source e di
gate. Il contatto di source si tro-
va dal lato TMDC ed è del tipo
metallo-semiconduttore, men-
tre quello di gate sta dalla parte
dell’ossido. Applicando tra gate
I
dicalcogenuri dei metalli di
transizione (TMDC, Transition
Metal DiChalcogenides) come i
seleniuri e i solfuri di molibdeno
e di tungsteno (MoSe
2
, MoS
2
,
WSe
2
e WS
2
) sono materiali se-
miconduttori in grado di formare
cristalli dalle superfici autotermi-
nate, ossia senza legami ato-
mici spaiati. Per questo motivo
si prestano, in maniera analoga
al grafene, alla realizzazione di
strutture ‘bidimensionali’ (in pra-
tica limitate allo spessore di po-
chi strati atomici), le cui esotiche
proprietà sono alla base dei di-
spositivi elettronici ed optoelet-
tronici di prossima generazione.
Sfruttando l’elevato rendimento
quantico di fotoluminescenza
di questi materiali, un gruppo
di ricercatori dell’Università di
California-Berkeley ha dimo-
strato che è possibile realizza-
re LED in cui il materiale attivo
è uno strato nanometrico dello
spessore di appena tre atomi
che risulta essere completa-
mente trasparente da spento.
Lo studio è stato pubblicato lo
scorso 26 marzo su
Nature
Communications
nell’articolo
“Large-area and bright pulsed
electroluminescence in mono-
layer semiconductors” a firma
di Der-Hsien Lien, Matin Amani
e Sujay Desai. Basandosi sulle
ricerche di elettroluminescenza
e source una tensione alternata
compresa tra -6 V e +6 V, si
finisce con l’iniettare nel mate-
riale attivo, dal medesimo ter-
minale in modo alternato, tanto
gli elettroni quanto le lacune. In
concomitanza dei transitori di
tensione si viene ad avere una
presenza simultanea di portato-
ri in eccesso di segno opposto;
la conseguente ricombinazione
dà luogo all’emissione pulsata
di luce. Dalle misure fatte si è
visto che ad ogni inversione del
valore di tensione di gate ven-
gono emessi impulsi luminosi
con picchi di potenza di 193 mi-
crowatt per centimetro quadra-
to e una larghezza di impulso
a mezza altezza (FWHM) di 8
nanosecondi. I quattro materiali
TMDC testati hanno dimostrato
di produrre ognuno luce di un
colore diverso. Nel comples-
so questa tecnologia impiega
materiali così sottili e flessibili
che diventa possibile rendere i
dispositivi trasparenti e adatta-
bili alle superfici curve. Uno dei
dispositivi t-EL completamente
trasparenti da spenti utilizzava
ossido di alluminio (Al
2
O
3
) per
lo strato isolante e ossido di in-
dio e stagno (ITO) per i contatti
di source e gate. I ricercatori
hanno anche realizzato il primo
display luminoso a sette seg-
menti completamente traspa-
rente basato su monostrato se-
miconduttore. I singoli elementi,
della dimensione di 3 x 2 mm
sono stati realizzati con un mo-
nostrato di WSe
2
per deposi-
zione di vapori chimici (CVD),
mentre i contatti sono stati resi
impercettibili usando una gri-
glia in nichel. Tutti i dispositivi
realizzati sono comunque solo
dei prototipi e sarà necessario
molto lavoro per migliorare il
rendimento complessivo che
per il momento si aggira attor-
no all’uno per cento (contro il
25-30% dei LED presenti in
commercio). Nondimeno, que-
sta tecnologia offre interessanti
potenzialità applicative, a parti-
re da schermi integrati in muri,
finestre e parabrezza che so-
no completamente invisibili da
spenti, per arrivare ai laser 2D
a pompaggio elettrico.
Semiconduttori in grado di formare superfici
autoterminate permettono di realizzare LED ultrasottili
per display trasparenti
M
ASSIMO
G
IUSSANI
Verso
gli schermi trasparenti
Fonte: UC Berkeley