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D:

Quali sono i principa-

li fattori che distinguo-

no la vostra azienda ri-

spetto ai concorrenti?

R:

Possedere uno strumento

software astratto, capace di

parlare i diversi linguaggi di

ciascun strumento di proget-

tazione, elimina la necessità

di spendere tempo e denaro

per l’integrazione dei siste-

mi. Ogni esperto lavora con

il proprio linguaggio e non

esiste un terreno comune

tra gli strumenti. Integrare

questi linguaggi è comples-

so e dispendioso, sia in ter-

mini di costi effettivi sia di

tempo e non fornisce alcun

valore reale al sistema in

fase di progettazione. Que-

sto approccio di sviluppo

software che integra diversi

modelli computazionali è es-

senziale per incrementare la

produttività dei progetti com-

plessi e restare al passo con

le sfide in aumento attorno

a noi.

Gli esperti sviluppano cia-

scun modulo del codice con

gli strumenti che conosco-

no: il codice C sviluppato in

.NET, il codice m sviluppa-

to nel software MathWorks,

Inc. MATLAB o nel softwa-

re GNU Octave e il codice

FPGA sviluppato in VHDL.

Questi strumenti disparati li-

mitano, inoltre, notevolmen-

te la scalabilità del sistema

e qualsiasi modularità viene

meno. Il tempo speso per

l’integrazione deve essere

reimpiegato quando uno

dei singoli componenti del

settore cambia. Il livello di

astrazione viene applicato

nell’integrazione di questi

modelli. Nonostante ogni

blocco sia una rappresenta-

zione funzionale del codice

sviluppato nello strumento

privilegiato, il software per

la progettazione di sistemi

combina logicamente questi

moduli in un diagramma fun-

zionale che esegue il siste-

ma nel suo insieme.

D:

Pur non avendo la sfe-

ra di cristallo, quali sono le

previsioni sul lungo termine?

R:

In tutta la storia della pro-

grammazione, l’astrazione

dei software ha sempre in-

crementato la produttività

eliminando i dettagli irrile-

vanti. Dal codice macchina

al FORTRAN, dal BASIC al

C e dal C al C++, ciascun

livello di astrazione ha per-

messo allo sviluppatore di

implementare al meglio ap-

plicazioni sempre più com-

plesse, senza sacrificare il

controllo dei singoli compo-

nenti. Lo stesso vantaggio

può essere realizzato nella

progettazione di sistemi con

un approccio software del

tutto astratto, che gli esperti

del settore possono utilizza-

re non soltanto per creare i

singoli componenti nei loro

strumenti preferiti, ma an-

che per collaborare ad un

unico strumento di progetta-

zione, in grado di supporta-

re modelli di computazione

indipendenti. Concettual-

mente si sta automatizzan-

do l’integrazione, i prototipi

e le simulazioni vengono

tradotti automaticamente in

test, distruggendo le barrie-

re tra le varie competenze.

D:

Qual è la sua opinione ri-

guardo l’andamento del mer-

cato (rallentamento, crescita,

forte incremento…)?

R:

In un mercato dove i re-

quisiti e la tecnologia sono in

continuo mutamento, gli stru-

menti impiegati per risolvere

i problemi sempre più com-

plessi non riescono a tenere

il passo. L’ingegnere odierno

si adatta lentamente ai cam-

biamenti, anche se

fatica più del dovuto

a ottenere risultati. Il

suo approccio deve

riconoscere non so-

lo la necessità di più

modelli di computa-

zione per lo sviluppo

di sistemi complessi,

ma anche preten-

dere un’evoluzione nell’inte-

grazione di questi linguaggi.

L’evoluzione è necessaria in-

nanzitutto nel modello men-

tale utilizzato per l’approc-

cio a queste applicazioni di

progettazione complesse.

Gli esperti di ciascun setto-

re sono così competenti e

abili nell’utilizzo dei propri

strumenti per sperare che

un unico nuovo linguaggio li

sostituisca. Un software di

livello superiore, capace di

fornire un livello di astrazione

oltre gli strumenti specifici di

ciascun settore, deve, tutta-

via, essere realizzato.

D:

Quali sono le principali

strategie adottate dalla vostra

società sul breve/medio perio-

do per soddisfare al meglio le

richieste di questo mercato?

R:

Questa evoluzione nell’ap-

proccio verso una progetta-

zione system-level permette

a ciascun esperto di scegliere

lo strumento più adatto alla

propria attività e di integrare

successivamente gli strumenti

in un’unica rappresentazione

di tutto il sistema. Consente

al singolo sviluppatore di sce-

gliere la prassi più adeguata,

indipendentemente dal livello

di esperienza. Per un inge-

gnere, questa è la vera misu-

ra della produttività.

D:

In che modo state imple-

mentando queste strategie

(stipula di accordi/collabo-

razioni, nuove acquisizioni,

investimento in attività di

ricerca e sviluppo, in ri-

sorse

umane…)?

R:

Gli ingegneri posso-

no utilizzare software

per la progettazione

di sistemi come

NI LabVIEW

per integra-

re i singoli modelli di

computazione,

che

si tratti di codice C, di

file .m personalizzati o

di un diagramma di stato nello

standard UML. La produttività

aumenta se si astraggono i det-

tagli nell’integrazione dei singoli

modelli di computazione, non

reinventando ciascun modello

come un’entità individuale.

D:

Quali sono i settori applica-

tivi più promettenti?

R:

La complessa progettazio-

ne odierna coinvolge diversi

tipi di conoscenza. Basti pen-

sare al collaudo di un sistema

ciber-fisico, come ad esem-

pio un dispositivo intelligen-

te. Questa applicazione, in

passato “semplice”, richiede

la conoscenza di alcuni stan-

dard RF, esperienza nella

gestione della potenza, nella

progettazione fisica, compe-

tenze sulla dissipazione del

calore, sull’acquisizione di

immagini e l’analisi, ed even-

tualmente sulla qualità video.

Nel mercato tradizionale dei

test, per ciascuna di queste

funzioni è necessario il collau-

do da parte di un esperto con

l’utilizzo di strumenti differenti.

EON

ews

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.

580

-

novembre

2014

30

P

arola

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A

ziende

sw development tool

National Instruments

Intervista a Anna Pedale, technical marketing engineer

A

cura

della

redazione

Anna Pedale

L’astrazione

dei software

ha sempre

incrementato

la produttività