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ANALOG/MIXED SIGNAL

FUEL GAUGING

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- ELETTRONICA OGGI 458 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

Nel caso le esigenze dell’applicazione siano più strin-

genti ed è richiesta un’elevata accuratezza alle basse

temperatura (ad esempio 0 °C), con un’analisi similare

si ottengono praticamente gli stessi risultati per un bi-

lancio degli errori dello stato di carica inferiore al 5%.

In definitiva si può affermare che per un’ampia gamma

di applicazioni le prestazioni ottenibili con una sem-

plice implementazione mediante il modello EZ rappre-

senta un vero e proprio punto di svolta nello sviluppo

di nuovi prodotti.

ModelGauge m5: un algoritmo che abbina precisione

e stabilità

A questo punto è utile domandarsi qual è la ragione

per cui la configurazione EZ di ModelGauge è in gra-

do di fornire questi risultati. La ragione è da ricercarsi

nella modalità (brevettata) con cui l’algoritmo Model-

Gauge m5 utilizza le misure elettriche in tempo reale e

le converte nelle percentuale dello stato della carica

(SOC%) e in altre informazioni utili relative alla batte-

ria. L’algoritmo prevede più meccanismi per ridurre la

sensibilità all’errore imputabile alla non perfetta cor-

rispondenza tra il modello realizzato e le celle effetti-

vamente utilizzate. Questi meccanismi contribuiscono

inoltre a ridurre la sensibilità nei confronti di qualsiasi

errore nelle misure elettriche che possono avere effet-

ti negativi sull’indicazione dello stato della carica. La

presenza di numerosi meccanismi di natura adattativa,

infine, permette all’indicatore dello stato di carica di

“apprendere” le caratteristiche della batteria e miglio-

rare di conseguenza la sua accuratezza.

L’algoritmo ModelGauge m5 abbina le doti di preci-

sione sul breve periodo e di linearità di un contatore

di Coulomb alle eccellenti caratteristiche di stabilità

sul lungo periodo tipiche di un indicatore basato sul-

le misure di tensione. Il nucleo centrale dell’algoritmo

abbina la stima dello stato ricavata dalla misura delle

tensione a circuito aperto (OCV) con un contatore di

Coulomb. Il valore OCV della cella Li+ viene correlata

con il SOC e questa relazione persiste ed è in larga

misura indipendente dall’età della cella (Fig. 6).

Quando la cella compie dei cicli durante il funziona-

mento, il processo di attraversamento verso l’alto e

verso il basso di questa curva riduce la sensibilità a

qualsiasi errore locale imputabile alla non perfetta cor-

rispondenza tra il modello e la cella. All’inizio, quando

la cella è connessa per la prima volta all’indicatore del

livello di carica, alla stima dello stato desunto dalla mi-

sura della tensione a circuito aperto viene assegnato

un peso maggiore rispetto all’uscita del contatore di

Coulomb. Nel momento in cui la cella accumula cicli,

l’accuratezza del contatore di Coulomb migliora e l’al-

goritmo di combinazione altera i relativi pesi in modo

che il conteggio dei Coulomb risulti prevalente. Da

questo momento in poi, il circuito integrato commu-

ta sulla modalità “servo mixing”. Quest’ultima fornisce

una correzione dell’errore continua di ampiezza fissa

al conteggio di Coulomb, verso l’alto o verso il bas-

so in base alla direzione dell’errore della stima OCV.

Ciò consente di correggere rapidamente le differenze

esistenti tra il conteggio dei Coulomb e la stima OCV.

L’uscita dell’algoritmo di combinazione non è influen-

zata da fenomeni di deriva dovuti all’errore di offset

nella misura delle correnti e risulta più stabile rispetto

al caso in cui si utilizzi solamente l’algoritmo di stima

dell’OCV (Fig. 7).

La correzione al contatore di Coulomb è apportata su

base continua mentre l’applicazione è in funzione o in

stand-by. In pratica ciò significa che sono effettuate

circa 200.000 correzioni al contatore di Coulomb su

base giornaliera, la cui entità è così ridotta da risul-

tare quasi invisibili all’utilizzatore. Tali correzioni han-

no luogo sia quando la batteria è sotto carico sia in

assenza di carico, indipendentemente dal fatto che la

batteria sia o meno a riposo, e ciò rappresenta un evi-

Fig. 4 – Questo istogramma riporta un confronto tra un modello EZ

(ovvero ottenuto utilizzando la modalità di configurazione semplice) e

un modello personalizzato

Fig. 5 – Confronto tra il modello EZ e il modello personalizzato relativo

al bilancio dell’errore (error budget) consentito dal progetto