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LIGHTING 8 - maggio 2015

XIII

AMBIENT LIGHT SENSORS

linea produttiva. Ad esempio, se viene utilizzato un inchiostro

trasmissivo al 17%, una variazione della trasmissività dell’in-

chiostro di appena ±1% causa un errore addizionale del

5,9% (1/17*100) presso l’uscita dell’ALS. La terza difficol-

tà riscontrabile nell’implementazione del rilevamento della

luce ambientale in uno smartphone è la capacità di gestire

una gamma dinamica di ingressi luminosi molto ampia. I co-

struttori di smartphone vogliono che sia sempre possibile im-

postare correttamente la luminosità della retroilluminazione

del display, sia quando il dispositivo è utilizzato nell’oscurità

quasi totale (illuminamento a partire da 0,1 lux), sia quan-

do esposto alla luce solare diretta (illuminamento fino a 220

klux). Pertanto, il sensore dovrà offrire un’elevata sensibilità

in una gamma dinamica molto ampia, mantenendo un livel-

lo di rumore di fondo molto basso. Inoltre il guadagno del

dispositivo deve poter essere controllato in risposta alle varia-

zioni nella luminosità della luce ambientale.

Ottimizzare l’implementazione

Il presente articolo, nelle sezioni precedenti, ha descritto i

compromessi necessari per l’implementazione del rileva-

mento della luce ambientale in uno smartphone, i vantaggi

di una soluzione a doppio diodo e le specifiche del modulo

ALS richieste dai costruttori. Tuttavia, dato che l’aspetto, la

progettazionemeccanica e gli inchiostri sono diversi per ogni

dispositivo, è necessaria una caratterizzazione specifica per

ciascuno al fine di sviluppare un’equazione di illuminamen-

to personalizzata. Questa equazione è indispensabile per la

rimozione accurata della componente IR della luce ambien-

te e per compensare la minor estensione dell’angolo di vista.

Per raggiungere tale caratterizzazione, lo smartphone deve

essere esposto a diversi tipi di sorgenti luminose che emet-

tono proporzioni variabili di luce IR e UV. I valori di lux di

riferimento sono ottenuti con un luxmetro ad altissima pre-

cisione e confrontati con quelli del modulo ALS nelle stesse

condizioni di illuminazione per calibrare l’uscita del modulo.

Il luxmetro deve essere coperto con un paraluce per ripro-

durre l’angolo di vista ristretto del sensore di luce.

Per caratterizzare un modulo sensore come il TMD27721 o

TMD27723 di ams, ad esempio, potrebbero essere utilizzate

le seguenti equazioni:

CPL = (ATIME_ms × AGAINx) / 20

Lux1 = (C0DATA – a0 × C1DATA) / CPL

Lux2 = (b0 × C0DATA – b1 × C1DATA) / CPL

Lux = MAX(Lux1, Lux2, 0)

dove CPL, a0, b0, b1 sono i parametri da caratterizzare.

CPL: Campionamenti per Lux

C0DATA: Dati letti dal canale 0

C1DATA: Dati letti dal canale 1

C0DATA-a0x C1DATA: Campionamento ponderato per

una sorgente luminosa con una percentuale elevata di IR

b0x C0DATA -B1X C1DATA: Campionamento ponderato

per una sorgente luminosa con una bassa percentuale di IR

MAX: Valore massimo di Lux1, Lux2 e 0

In generale, maggiore è il numero di set di dati raccolti in

presenza di più sorgenti luminose, maggiore sarà la precisio-

ne della caratterizzazione.

Attraverso una progettazione meccanica appropriata, un

controllo rigoroso della trasmissività dell’inchiostro nella pro-

duzione e una caratterizzazione accurata, l’errore nel sistema

di rilevamento della luce ambientale può essere limitato fino

a ± 15%. In alcuni casi, si può raggiungere un erroremassimo

del ± 10%. Si tratta di un valore accettabile per la regolazione

della luminosità della retroilluminazione che consente di ri-

sparmiare energia e migliorare l’esperienza dell’utente.

Ovviamente un costruttore potrebbe richiedere una precisio-

ne molto superiore per una funzione che non sia il controllo

della retroilluminazione del display. Ciò richiederebbe un

sensore di luce ambientale dalla sensibilità estremamente ele-

vata (come un dispositivo stand-alone senza rilevamento di

prossimità). Il TSL25911 di ams potrebbe essere la soluzione

ideale per un’applicazione del genere.

I sensori di luce ambientale (Ambient Light Sensors o ALS)

sono ampiamente utilizzati negli smartphone, allo scopo di

fornire informazioni sui livelli di luce ambientale atte a sup-

portare il circuito di alimentazione della retroilluminazio-

ne a LED. Descritta in questo modo, l’implementazione di

un’applicazione del genere sembrerebbe semplice. In realtà,

coniugare nella pratica il risparmio di energia con la necessi-

tà di una soluzione attraente per gli utenti non è così facile.

Un ALS deve essere montato dietro un display: su una su-

perficie del genere, ogni millimetro quadrato diventa molto

prezioso. Inoltre il telefono deve essere in grado di effettuare

il rilevamento di prossimità (per spegnere il display quando

il telefono è portato all’orecchio dell’utente), oltre alla misu-

razione della luce ambientale. Questi e altri vincoli limitano

in modo consistente la libertà del progettista nell’ottimizzare

il design. Il presente articolo descrive le principali difficoltà

che sussistono nell’implementazione della risposta alla luce

ambientale in uno smartphone, mostrando come superare

questi ostacoli e identificando le seguenti necessità:

rimuovere la componente IR dalla luce misurata dall’ALS

superare le limitazioni dovute alla restrizione dell’angolo

di vista e il loro impatto sull’ALS

fornire misurazioni accurate della luce ambientale in

un’ampia gamma dinamica.

L’articolo descrive inoltre le nuove funzionalità offerte dagli

ALS di ultima generazione per la misurazione dei livelli di

luce ambientale negli smartphone.