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LIGHTING 7 - gennaio/febbraio 2015

IX

LED BIANCHI

durezza, alto punto di fusione e grande resistenza alla

rottura e all’erosione per poter sopportare i processi di

fabbricazione degli stessi LED. I chip LED ancora grez-

zi emettono una luce a lunghezze d’onda che ricadono

prevalentemente nello spettro blu e che vengono con-

vertite applicando sul chip uno strato di fosforo apposi-

tamente studiato e realizzato per emettere luce bianca

alla temperatura di colore desiderata. Quest’ultima può

ricadere nell’intervallo fra 4000 °K e 6000 °K per i LED

a luce bianca fredda, impiegati nell’industria o per l’illu-

minazione stradale, oppure nell’intervallo compreso fra

2700 °K e 3500 °K per il bianco caldo tipicamente usato

nell’illuminazione di ambienti residenziali.

In base poi alla tecnologia di confezionamento (packa-

ge), il sottile strato (die) ricoperto di fosforo può essere

fissato ad un substrato termicamente efficiente e ad

una struttura metallica conduttrice (leadframe) che

fornisce le connessioni di anodo e catodo; infine,

vengono applicati un riflettore ed una lente ottica-

mente trasparente in policarbonato. In alternativa,

il die può essere fissato all’interno della cavità del

riflettore di un contenitore (package) plastico con

piedini a forma di “J” (tipo “PLCC”: Plastic Leaded

Chip Carrier) e incapsulato con resina epossidica o

silicone.

Una sottile fetta (wafer) di zaffiro è stata storicamen-

te scelta quale substrato per la fabbricazione dei die

per i LED. La produzione di LED costituiti da GaN

su zaffiro richiedeva tipicamente wafer con diametri

di 2 o 4 pollici. Più recentemente, invece, il supe-

ramento di alcuni ostacoli tecnici ha consentito di

produrre wafer di zaffiro con diametri che arrivano

a 6 pollici, mantenendo una qualità sufficiente a garan-

tire un’adeguata resa di dispositivi LED. Maggiore è la

dimensione del wafer, infatti, più alto è il numero otteni-

bile di die per wafer, portando così a economie di scala;

più efficiente risulta, inoltre, lo sfruttamento dell’area

del wafer medesimo, con una conseguente riduzione de-

gli effetti di perdita ai bordi e di spazio inutilizzato fra i

singoli die. Tuttavia, altri fattori, come il costo delle nuo-

ve apparecchiature per processi quali l’attacco corrosivo

(etching) e il test dei wafer da 6 pollici, possono impe-

dire ai produttori di ottenere rapide riduzioni dei costi.

Tecnologie del substrato per abbattere i costi

Sono state sviluppate parecchie tecnologie alternati-

ve per il substrato, allo scopo di migliorarne le diverse

caratteristiche. Ad esempio, il GaN-su-GaN e il GaN-su-

carburo di silicio (GaN-su-SiC) presentano una disuni-

formità nulla, o comunque molto bassa, fra il materiale

dello stesso substrato e la struttura attiva del LED, pro-

prietà, questa, che ne accresce l’efficienza. L’impiego di

wafer di silicio puro, d’altra parte, può generare risparmi

significativi, non solamente per il fatto che il silicio co-

sta solamente un ottavo del substrato in zaffiro (secondo

le cifre riportate da Lux Research), ma anche perché i

produttori avrebbero la possibilità di utilizzare apparec-

chi e processi di fabbricazione dei semiconduttori ormai

ben consolidati per wafer che arrivano a un diametro di

8 pollici (200 mm). Wafer di silicio da 8 pollici, infatti,

sono già disponibili e, allo stesso modo, sono già ben

definite anche le relative tecnologie di processo, ormai

collaudate ed economicamente vantaggiose.

La figura 2 sintetizza l’attuale situazione della produzio-

ne di LED in GaN su wafer di zaffiro e di silicio nelle

diverse dimensioni.

Le principali società di ricerca hanno pubblicato diverse

previsioni che preannunciavano i probabili effetti del-

la tecnologia GaN su silicio per realizzare i LED. Nel

dicembre del 2013, ad esempio,

IMS Research

riscon-

trò che, per i wafer di GaN su Silicio, il mercato sareb-

be aumentato a un tasso di crescita annuale composto

(CAGR) del 69% per arrivare a conquistare una quota

di penetrazione superiore al 40% entro il 2020. IMS con-

frontò la difficoltà nel produrre grandi lingotti di zaffiro

con l’abbondante disponibilità di wafer di silicio a basso

costo con diametro da 200 mm o anche superiore; nella

suddetta ricerca, IMS menzionò, inoltre, la possibilità di

impiegare apparecchiature e processi che erano già in

grado di trattare wafer di silicio da 200 e più millimetri,

come importanti fattori che avrebbero spinto la crescita

della quota di mercato del GaN su Silicio.

Piani di sviluppo del GaN su Silicio

Toshiba ha lavorato con

Bridgelux

, ditta specializzata

nella tecnologia dell’illuminazione, per implementare

un apposito processo adatto a fabbricare LED in GaN

su wafer di silicio da 200 mm, che combinasse l’avanzato

processo di lavorazione del silicio messo a punto da To-

Fig. 2 – Dimensioni maggiori del wafer consentono un

minor costo per die, ma risultano più difficili da produrre

in zaffiro