POWER 6 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014
IX
CHARGER
Anche se la sua genesi ha avuto inizio da uno sforzo
congiunto di collaborazione partito già un paio d’an-
ni fa, il nuovo consorzio
AMP – Architects of Modern
Power
– è stato ufficialmente annunciato solo a metà
ottobre di quest’anno. Il suo proposito è portare in-
novazione nella tecnologia per i sistemi di potenza. A
formare l’alleanza sono per ora solo i membri fonda-
tori:
CUI
,
Ericsson Power Modules
e
Murata
, tre at-
tori di primo piano nello scenario internazionale del
settore.
Tuttavia, quando si chiede se sia previsto l’ingresso
di nuovi membri nell’organizzazione, Mark Adams,
senior vice president di CUI, risponde sì, chiarendo
che il consorzio non è un organismo chiuso, ma pre-
cisando anche che AMP intende conservarsi un grup-
po selezionato di aziende con partner di alto valore.
Un gruppo che seguirà un determinato percorso, in
termini di test di compatibilità dei prodotti e di con-
divisione delle roadmap. “E non tutte le aziende sono
orientate a fare ciò” sottolinea. La missione di AMP,
dichiara il gruppo, è “definire il futuro degli ecosiste-
mi di potenza digitali, intelligenti, e distribuiti”, e il
modo di perseguirla sarà lo sviluppo di soluzioni di
potenza in grado di contare su un ecosistema comple-
to di hardware, software e servizi di supporto.
Nuovi requisiti di performance
Sullo sfondo, la motivazione chiave alla base della
costituzione del consorzio è rappresentata dai pro-
gressi compiuti nella tecnologia dei semiconduttori,
che hanno avuto forte impatto sull’infrastruttura di
potenza a livello di scheda elettronica, in particolare
con l’avvento dei sistemi di potenza digitali, e la pro-
gressiva transizione verso queste tipologie di circuiti,
fra cui specialmente i convertitori DC-DC e i regolato-
ri POL (point-of-load) a controllo digitale. Tale cate-
goria di dispositivi, spiega Adams, ha inizialmente for-
mato un mercato dominato soprattutto dagli utilizzi
nel mondo delle telecomunicazioni e dei data center
aziendali dove, nel frattempo, la crescita esponenziale
del traffico IP ha generato una crescente domanda di
potenza computazionale. Al punto che il ‘power-per-
board’, in server e computer, come indicano alcuni
studi, è passato dai 300W dei primi anni ‘80, ai 3 kW
previsti per la fine del 2015, per arrivare ai 5 kW sti-
mati nel 2020.
Non solo, ma il comparto si sta anche espandendo.
“Questo è un settore che sta evolvendosi, ed è pronto
per diventare ‘mainstream’” continua Adams, aggiun-
gendo che ora si comincia a osservare la proliferazio-
Giorgio Fusari
Consorzio AMP:
“Innoveremo
i sistemi di potenza digitali”
Il gruppo avrà come obiettivo primario la creazione di un ecosistema in grado di portare
a una catena di fornitura multi-source
Power
Fig. 1 – Il logo del consorzio AMP