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- ELETTRONICA OGGI 440 - OTTOBRE 2014
TECH INSIGHT
3D
possono servire a bordo delle navicelle o delle stazioni or-
bitanti lasciandone la progettazione e lo sviluppo sulla terra,
ma incredibilmente anche per poter far comparire a distanza
di migliaia di chilometri medicinali e alimenti non disponibi-
li. La NASA ha avviato una campagna di ricerca e sviluppo
denominata “Feature 3D Food” del valore di 125mila dollari
nel corso della quale si cercherà di replicare gli alimenti con
tecnologie di stampa 3D in modo
tale da permettere la sopravviven-
za degli astronauti impegnati nelle
missioni più lunghe come il viaggio
verso Marte di cui ogni tanto si sen-
te parlare che dovrebbe durare 4 o
5 anni.
Un mercato emergente
3D Systems
è stata la prima società
che nel 1986 si dedicò allo svilup-
po e alla fabbricazione delle stam-
panti 3D mettendo a frutto il lavoro
di ricerca condotto per molti anni
dall’inventore della stereolitografia
Chuck Hull. Oggi produce soluzio-
ni di stampa 3D “content-to-print”,
in grado di utilizzare svariati mate-
riali fra cui plastica, metallo, ceramica e composti organici.
Oltre alla stereolitografia, le stampanti 3D Systems sfruttano
la Selective Laser Sintering (SLS) e la Direct Metal Sintering
(DMS) e tutte le versioni includono un’ampia dotazione di tool
software, oltre a essere già predisposte per l’utilizzo cloud. Al
recente CES di Las Vegas la società ha ottenuto una collabo-
razione in esclusiva con Intel per lo sviluppo di nuovi sistemi
cloud di scansione e stampa 3D e, inoltre, ha presentato la
terza generazione della stampante Cube 3D con risoluzione
di 75 micron, che è anche la prima disponibile sul mercato a
un prezzo al pubblico inferiore a mille dollari. Fra le novità vi
sono anche la CubePro, con tripla testa di stampa, la ChefJet,
specifica per la stampa 3D di creme e cioccolati, dotata di un
software specifico per l’uso alimentare e la CeraJet, dedicata
ai designer e agli artisti che vogliono applicare la loro creati-
vità per realizzare forme di ceramica o gesso. Nell’occasione
è stato annunciato anche lo scanner 3D iSense, ancora in fase
di sviluppo ma previsto per la seconda metà di quest’anno,
con la caratteristica di poter essere integrato come App a bor-
do degli iPad e consentire così la scansione 3D di qualsiasi
cosa dal telefonino.
Mcor Technologies
è stata fondata in Irlanda nel 2005 dai fra-
telli MacCormack che hanno messo a punto una tecnologia di
stampa 3D su carta che deriva dal processo di laminazione
noto come Laminated Object Manufacturing. In pratica, inve-
ce di usare fogli di carta prelavorati
con l’aggiunta di opportune colle
adesive e indurenti, la tecnica pa-
per 3D printing Mcor usa comuni
fogli di carta A4, ai quali aggiunge
un’economica lamina di colla in
fase di stampa mentre li sovrappo-
ne l’uno all’altro e li taglia confor-
mandone i contorni. Il tutto avviene
a grande velocità e ciò consente
ai designer di scansionare oggetti
di qualsiasi natura e dimensione
(protesi medicali, statue, mobili an-
tichi, automobili, case) e stamparsi
in casa delle repliche 3D di carta
fedeli nella geometria e anche nei
colori. Pur usando comuni fogli
A4 la precisione è notevole e, infatti, la nuova stampante 3D
Mcor Iris è in grado di comporre oggetti 3D con risoluzione di
5760x1440x508 dpi e con fino a 1 milione di colori.
La tecnologia FDM, Fused Deposition Modeling, sviluppata da
Stratasys,
sfrutta polimeri metallici fusi che vengono deposi-
tati con un ugello strato per strato, con l’intermezzo di una ma-
schera che permette di allocare i diversi materiali in differenti
posizioni, formando oggetti strutturalmente complessi. La sua
evoluzione è la PolyJet
Technology, brevettata
dalla società e caratte-
rizzata da una risoluzio-
ne spaziale di 16 micron
nella riproduzione delle
superfici curve. Questa
tecnologia è incorpora-
ta in tutti i suoi modelli
di stampanti 3D attual-
mente prodotti e molti
di essi sono pensati per
applicazioni specifiche
come, ad esempio, il di-
segno e la fabbricazione
accurata delle scarpe di
alta moda, composte da
Fig. 3 – Le stampanti 3D Stratasys sfruttano la tecnologia
PolyJet che consente la deposizione di polimeri metallici fusi
con una risoluzione spaziale di 16 micron
Fig. 2 – La stampante 3D Mcor Iris può comporre oggetti solidi con
risoluzione di 5760x1440x508 dpi e 1 milione di colori usando comuni
fogli di carta A4
Fig. 4 – I microspecchi della tecnologia
DLP di Texas Instruments possono essere
usati sia per la scansione 3D sia per la
stampa 3D
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