Elettronica_Oggi_434 - page 19

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- ELETTRONICA OGGI 434 - MARZO 2014
Dopo avere raggiunto l’accordo con la cinese Lenovo per la vendita di una delle divisioni
che producono server (quelli di fascia bassa) e dei relativi servizi di manutenzione, Ibm
starebbe seriamente valutando l’ipotesi di fare un passo indietro dal business dei semi-
conduttori. Un business che, in termini strettamente numerici e con riferimento alle atti-
vità che vengono offerte al di fuori del gruppo, è residuale e non gode neppure di ottima
salute; il giro d’affari del quarto trimestre del 2013 ha infatti rappresentato soltanto l’1,4%
dei 27,7 miliardi di dollari di fatturato complessivo e ha subito un calo del 33% rispetto
allo stesso periodo del 2012. Il gruppo statunitense avrebbe già nominato la banca d’af-
fari Goldman Sachs per individuare potenziali acquirenti ma anche possibili partner per
una joint-venture proprio nel settore dei semiconduttori. Una soluzione, quest’ultima, che
consentirebbe a Big Blue di non uscire completamente da un’attività che ha il più alto
contenuto tecnologico all’interno del gruppo, e che è essenziale per la realizzazione del
sistema di intelligenza artificiale, denominato Watson, e dei server di fascia alta. In par-
ticolare, la divisione microelettronica di Ibm, oltre a disegnare processori basati sull’ar-
chitettura Power e utilizzati sui sistemi di proprietà del gruppo, offre servizi di design e
di fonderia all’esterno. D’altra parte, un colosso come Ibm ha plasmato la storia dei semi-
conduttori essendo stata, negli ultimi decenni, la maggiore “fonte di innovazione” della
tecnologia Cmos avanzata. Si tratta di un dato di tutto rispetto per un’azienda che fattura
circa 2 miliardi di dollari nei semiconduttori contro i 50 miliardi circa di Intel.
Il mondo dei chip sta invece interessando sempre più i colossi dei social network e dei
search engine, ovvero Facebook e Google. Durante la recente Isscc (International Solid
State Circuits Conference) circolavano voci sempre più insistenti sul fatto che Google
stia lavorando su silicio proprietario; per tale motivo l’azienda avrebbe già assunto alcu-
ne figure chiave per poter sviluppare “in house” le capacità di progettare l’hardware, il
software e le tecnologie di networking destinate ad “alimentare” i servizi del gigante dei
motori di ricerca. Anche Facebook, dal canto suo, sembra aver messo in campo un’ipo-
tesi del genere. Intanto, come sempre accade nei primi mesi dell’anno, sulla base delle
stime delle prime trimestrali si scatena il balletto delle cifre circa le previsioni per il
2014: le più recenti spaziano dal +5,2% di Digitimes Research al +10% di Semiconductor
Intelligence. Quest’ultima si basa fondamentalmente sul fatto che il prodotto interno lordo
mondiale, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, dovrebbe aumentare del
3,7%, in crescita rispetto al 3% del 2013. Questa accelerazione è pilotata da Cina (+7,5%)
e Stati Uniti (+2,8%). Un segnale, ancora debole ma di buon auspicio per l’area Euro, il cui
Pil dovrebbe invertire rotta: da -0,4% del 2013 al +1% previsto per quest’anno.
Filippo Fossati
Chip: chi esce e chi entra
EDITORIAL
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