Elettronica_Oggi_433 - page 94

LIGHTING 4 - GENNAIO/FEBBRAIO 2014
XVIII
Lighting
trasparenza al 90% e ridurre la resistenza elettrica
a valori inferiori a quella dell’ITO. Parimenti si
stanno sperimentando soluzioni a base di aloge-
nuri di argento o di ossido di Indio e zinco IZO,
anche se la soluzione che permette di ridurre i co-
sti di vaporizzazione e deposizione sotto vuoto ad
alta temperatura dell’ITO è rappresentata dall’im-
piego di particolari polimeri conduttivi, già spe-
rimentati ad esempio in alcuni tipi di celle solari
organiche. Altre ricerche puntano sull’impiego
di ossidi metallici, quali ad esempio
l’ossido di zinco drogato con mate-
riali quali silicio, alluminio, gallio o
indio, quest’ultimo però con tenori
inferiori all’ITO. Fra questi ossidi
misti, forse il più economico appa-
re l’AZO, ovvero l’ossido di allumi-
nio e zinco. Costruttori come
Sony
,
Sharp
e
Toshiba
hanno realizzato al-
cuni tipi di display AM-OLED che
utilizzano transistor TFT trasparen-
ti a base di IGZO amorfo, ovvero
Indium-Gallium-Zinc-Oxide.
Per applicazioni quali le celle sola-
ri (per le quali il substrato recante
lo strato di ITO costituisce il 20%
del costo) un’alternativa potrebbe
essere rappresentata dal ricorso a
elettrodi in strutture multistrato del
tipo a dielettrico-metallo-dielettrico
a base di rame, che possono essere
ottimizzate per scegliere il rapporto desiderato fra
conduttività elettrica e trasmissività ottica, con il
vantaggio di disporre di una deformabilità netta-
mente superiore a quella dell’ITO. La sequenza
sperimentata per le celle solari di nuova genera-
zione è composta dalla serie ZnS-Cu-WO3, ovvero
solfuro di zinco, rame e ossido di wolframio.
Per gli schermi OLED dei futuri prodotti flessibi-
li una delle soluzioni è quella proposta da alcuni
produttori (ad esempio
Cambrios
con il processo
brevettato ClearOhm) e basata su nanofili di ar-
gento depositabili con tecnica roll-to-roll (si veda
la microfotografia di Fig. 4). La stessa Cambrios ha
pubblicato un confronto (Fig. 5) fra i risultati ot-
tenuti con i propri film ClearOhm rispetto a quelli
ottenibili con altre soluzioni alternative all’ITO.
Come si vede, l’impiego di nanostrutture a base
di argento permetterebbe di ridurre significativa-
mente la resistività degli strati conduttivi senza al-
cuna penalizzazione della trasmissività ottica.
Va in questa direzione anche la proposta della ca-
liforniana
Rolith
, che ha annunciato recentemen-
te di aver messo a punto una soluzione alternativa
all’impiego dell’ITO, che sfrutta una tecnologia
del tipo Transparent Metal Wire Grid Electrode,
basata su di una tecnica nanolitografica proprieta-
ria denominata “Rolling Mask – RML”.
Sebbene sia sufficiente che le strutture del tipo wi-
re-grid abbiano geometrie inferiori ai 2 microme-
tri per essere invisibili all’occhio umano, tuttavia
è opportuno ridurre ulteriormente le dimensioni
Fig. 4 – MicrofotograÀa dei nanoÀli d’argento
prodotti da Cambrios
Fig. 5 – Cambrios ha pubblicato un confronto fra le prestazioni
ottenute grazie al proprio brevetto ClearOhm e altre soluzioni
alternative all’ITO
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