POWER 2 - luglio/agosto 2013
VII
ATE
Gli Automated Test Equipment (ATE) sono stati da
sempre realizzati basandosi su architetture di alimen-
tazione di tipo centralizzato. Tali architetture pre-
vedevano l’erogazione – da parte di box separati di
alimentazione – di un set limitato di tensioni standar-
dizzate, da instradare verso le singole schede di test.
Fino a quando i circuiti degli strumenti su scheda non
hanno richiesto livelli di potenza significativi, questa
organizzazione si è
sempre dimostrata ef-
ficace e conveniente.
In tali configurazioni,
la maggior parte delle
tensioni viene regolata
in modo lineare prele-
vandola dalla fonte di
alimentazione più vi-
cina, instradata all’in-
terno di ogni scheda
partendo dall’alimen-
tatore centralizzato.
La diffusione di que-
ste architetture si deve
anche al fatto che i
primi
convertitori
DC/DC erano costosi,
ingombranti, rumoro-
si e poco conosciuti ai
progettisti di sistemi
di potenza. Con lo sviluppo delle specifiche imposte
dagli strumenti su scheda in termini di numerosità e
di diversificazione dei canali e dei carichi, è stato ne-
cessario ricorrere ad architetture di alimentazione di
tipo distribuito.
Tali architetture prevedono che un semplice e robu-
sto dispositivo di potenza metta a disposizione un’u-
nica tensione DC regolata – tipicamente di 48V – su
Maurizio Salato
Director of Systems Engineering
Progetto per una rete
di distribuzione
dell’alimentazione per ATE
Dall’architettura centralizzata all’architettura distribuita
negli apparati di test automatici
Power
Fig. 1 - Progressione temporale delle architetture di distribuzione dell’alimenta-
zione negli ATE
Alimentazione centralizzata
Alimentazione distribuita
Alimentazione fattorizzata
Un alimentatore eroga
alcune tensioni standard
alle schede degli strumenti
Un alimentatore eroga 48V alle schede
strumento attraverso un sistema
di distribuzione a backplane
L’alimentatore eroga 400V alle schede
strumento attraverso un sistema
backplane di distribuzione
