EMBEDDED
63 • FEBBRAIO • 2017
48
HARDWARE
|
DATA STORAGE
interfacce SAS da 12Gbit/s raggiungono anche
1200MB/s. Gli SSD basati sulla tecnologia PCIe
di terza generazione supportano tipicamente 4
canali con bande di circa 1GB/s per canale, ot-
tenendo una banda complessiva di 4GB/s. Si
prevede che nel lungo termine, il mercato degli
eSSD SATA migrerà verso le soluzioni in tecno-
logia PCI-e (per l’avvio) e verso gli SSD SAS (per
l’archiviazione in volumi).
La banda superiore di PCIe consente alle CPU
di interfacciarsi con più chip NAND contempo-
raneamente, riducendo le latenze e migliorando
le velocità di lettura/scrittura. Ciò ha dato avvio
a una transizione verso gli SSD che presentano
una connessione diretta verso il bus PCIe attra-
verso il protocollo di interfaccia NVM, il quale
ha ottenuto un’ampia adozione in molti sistemi
operativi.
I primissimi modelli di server che supportano
questa interfaccia sono già disponibili, ma il
numero di dispositivi è limitato al numero delle
connessioni PCI Express libere all’interno del
chipset della scheda madre. Quando saranno di-
sponibili gli SSD enterprise basati sul protocollo
PCIe con capacità superiore a 4TB~8TB, questa
À
À
le architetture di storage di tipo Tier 0. Anche
gli SSD PCIe di tipo DWPD (Drive Write per
Day – scrittura dell’intera capacità dell’SSD al
giorno) saranno ampiamente
disponibili nel fattore di for-
ma AIC (Add-In-Card) per
la connessione diretta ne-
gli alloggiamenti PCIe della
scheda madre. Sebbene que-
sto approccio riduca la ne-
cessità di cablaggi, esso non
consente attualmente alcuna
funzionalità di connessione
a caldo – quindi non sarebbe
possibile rimuovere o sostitu-
ire schede senza interruzioni
di servizio.
È importante osservare che
le funzionalità di inserimento
“a caldo” (hot plug) sono state
pensate per ovviare ai guasti
imprevedibili dei singoli HDD
in un array. Dato che gli SSD
non hanno parti in movimen-
to, i loro tassi di guasto sono molto più prevedibi-
li. Le singole celle di memoria potrebbero usurar-
si e guastarsi, ma la ridondanza intrinseca tiene
conto di questo e il software di monitoraggio è in
À
-
gendo i propri limiti di durata. In tal senso, i tas-
si di guasto sono di conseguenza simili rispetto a
quelli di altri dispositivi su semiconduttore all’in-
terno del server come le CPU o le DRAM.
Per sistemi di storage più complessi e di dimen-
sioni maggiori, l’interfaccia SAS da 12 Gbit/s
rimarrà prevedibilmente l’interfaccia standard.
Quest’ultima supporta la completa protezione dei
dati fornita attraverso la connessione SATA, una
funzionalità dual link e una grande infrastrut-
tura esistente di controllori, adattatori HBA,
espansori, schede madri e JBOD.
Per servire applicazioni differenziate e la loro
diversa tipologia di carichi di lavoro, i produttori
di eSSD stanno sviluppando supporti ottimizza-
À !
(
raw da 0,5TB, 1TB, 2TB, 4TB) e fasce di durata
(25, 10, 3 o 1 DWPD) per assicurare l’equilibrio
ottimale fra durata, capacità e costo per tutte le
applicazioni e tutte le architetture.
La ridondanza RAID subirà un crollo?
Si registra una tendenza verso l’abbandono
dell’uso della protezione tradizionale basata su
Fig. 2 – Si prevede che nel lungo termine il mercato degli eSSD SATA
passerà alle soluzioni basate sul protocollo PCIe (per l’avvio) e agli
eSSD di tipo SAS (per l’archiviazione dati in volumi)ì