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VII

MEDICAL 16 -

APRILE 2018

HEARING AIDS

digitale per elaborare e amplificare i

segnali elettrici, e infine un piccolo al-

toparlante, noto anche come ricevitore

(Fig. 1).

Il ricevitore riceve segnali elettrici am-

plificati e li converte in energia acusti-

ca, o suono, che viene quindi portato

all’interno del canale uditivo tramite

un tubicino o un auricolare.

Il ricevitore contiene una leva control-

lata elettromagneticamente, chiamata

ancia, connessa a un diaframma che

genera il suono attraverso il suo movi-

mento oscillatorio.

Le forze elettromeccaniche interne

generano a loro volta forze di reazio-

ne che trasmettono le vibrazioni lungo

l’involucro della protesi, creando un

suono che viene raccolto dal microfo-

no. Il segnale viene quindi accresciuto

dall’amplificatore e riportato nel rice-

vitore, causando il feedback. Questo percorso è mostra-

to in figura 1.

Il modello “Black Box”

L’unica funzione del ricevitore è convertire in suono

il segnale elettrico amplificato dal microfono. Se la co-

struzione può sembrare semplice, il processo è piutto-

sto complesso (Fig. 2). Il segnale elettrico viene dap-

prima convertito in segnale magnetico, poi in segnale

meccanico e infine in segnale acustico. Ciascuna di

queste fasi ha le proprie caratteristiche dipendenti dal-

la frequenza. Comprendere gli effetti combinati di tutti

i componenti interni è fondamentale per poter proget-

tare in modo efficiente ricevitori per tutti i diversi tipi

di protesi acustiche. Dal 1960, i tecnici in Knowles han-

no utilizzato equivalenti di circuiti complessi per mo-

dellare tutti gli effetti elettrico-magnetico-meccanico-

acustici interni.

Modellare accuratamente tutta la complessità di un ri-

cevitore richiede un modello multifisico agli elementi

finiti incredibilmente elaborato e di grandi dimensioni,

decisamente poco pratico per una progettazione rapi-

da ed efficiente delle protesi acustiche.

Questo problema è stato risolto nel 2013, quando il dr.

Daniel Warren, esperto nel campo acustico-medicale e

nella ricerca su ricevitori e microfoni, ha introdotto un

cosiddetto modello “black box”.

La progettazione con questo modello si basa su una

quantità minima di elementi circuitali semplici per re-

stituire la funzione essenziale di trasferimento elettroa-

custico tra segnale elettrico e livello di pressione sonora

in uscita per ricevitori ad armatura bilanciata, lasciando

da parte i fattori che non hanno rilevanza per il con-

trollo del feedback. Un momento chiave nella sempli-

ficazione del modello si è verificato quando Warren e

Varanda hanno dimostrato che il circuito elettroacusti-

co semplificato poteva essere convertito in un potente

modello vibroacustico aggiungendo una complessità

minima al modello. “La conversione si ottiene indagan-

do una parte del circuito ‘black box’, in cui il segnale

elettrico attraverso gli induttori è direttamente propor-

zionale alle forze meccaniche interne responsabili per

la vibrazione strutturale”, spiega Warren.

I modelli “black box” e vibroacustico devono essere

verificati e validati rispetto a condizioni acustiche e

meccaniche di riferimento prima che i progettisti pos-

sano cominciare a usarli per sviluppare il prodotto. Nel

2014 ha preso avvio una collaborazione internazionale

tra Knowles e i suoi clienti per validare i modelli uti-

lizzando il software COMSOL Multiphysics e le prove

sperimentali standard di settore.

Lavorare insieme per la validazione

Per validare i modelli, i tecnici avevano la necessità di

misurare contemporaneamente il suono in uscita e le

forze di vibrazione, utilizzando una struttura che po-

tesse essere facilmente modellata con un’analisi agli

elementi finiti.

Come i normali test per le protesi acustiche, anche que-

sta prova ha richiesto il collegamento di un ricevitore

a una piccola porzione di tubo, che conduceva a una

cavità chiusa di 2 centimetri cubici di volume (2 cc), il

che corrisponde a un carico standard del canale acu-

stico, come mostrato in figura 3. La pressione acustica

Fig. 4 –

I risultati della simulazione per la forza e lo spostamento a 3 kHz per l’attacco del ricevitore

e del tubo di silicone