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EON
EWS
n
.
600
-
SETTEMBRE
2016
P
AROLA
ALLE
AZIENDE
EMULATORI
supporto in streaming ed eli-
minando la mancanza di de-
terminismo nel design debug
con una caratteristica chia-
mata “Deterministic ICE”.
Mentor inoltre ha ri-archi-
tettato il software che pilota
l’emulatore, adottando un
metodo simile a un compu-
ter. Il software ora include un
sistema operativo con i suoi
driver che opera l’emulatore,
e una serie di applicativi cia-
scuno specifico a una funzio-
ne di verifica. Esempi sono il
design-for-testability (DFT),
il low-power verification ed
estimation, l’embedded sof-
tware validation. Il metodo
semplifica l’uso dell’emula-
tore, migliora la sua utilizza-
zione e facilita l’estensione
della tecnologia a un numero
sempre più elevato di utenti.
Per quanto concerne l’otti-
mizzazione del return-on-in-
vestment (ROI) va ricordato
che gli emulatori sono inve-
stimenti ragguardevoli, trat-
tati come capital equipment.
Mentor per prima ha intro-
dotto l’uso dell’emulatore nei
centri di data processing. L’u-
so virtuale permette l’acces-
so remoto 24/7 da ogni parte
del mondo. L’emulatore offre
una vasta capacità che supe-
ra il miliardo di gate con in più
la possibilità di emulare molti
design simultaneamente e di
permettere l’uso concorren-
te di molti utenti. Ne conse-
gue che il cost-of-ownership
dell’emulatore installato nei
centri di data processing è
sceso drasticamente.
D:
In che modo state imple-
mentando queste strategie
(stipula di accordi/collabo-
razioni, nuove acquisizioni,
investimento in attività di
ricerca e sviluppo, in risor-
se umane…)?
R:
Per far fronte alla crescita
delle attività commerciali di
emulazione, Mentor ha preso
due iniziative:
Espansione della organiz-
zazione sia di sviluppo e
supporto che di vendita
Collaborazioni strategiche
per offrire soluzioni di ve-
rifica di design uniche nel
loro valore.
Personale altamente specia-
lizzato è stato assunto sia
nella ricerca e sviluppo, sia
nel supporto tecnico e nella
vendita e le assunzioni con-
tinuano tuttora. Per quanto
concerne le collaborazioni
strategiche, vale menziona-
re l’accordo tra IXIA, società
protagonista del mercato dei
tester di networking, e Men-
tor Graphics. Per via dell’in-
tegrazione tra la famiglia di
prodotti virtuali di test di IXIA
e Veloce, la piattaforma di
emulazione di Mentor, i centri
di progettazione di soluzioni
network possono ora bene-
ficiare dell’uso della emula-
zione non solo nella verifica
dei progetti in pre-silicon ma
anche nella verifica in post-
silicon nei lab. Per esempio
un bug scoperto nel lab può
essere tracciato e identifica-
to con l’emulatore nel centro
di progettazione. Ridurre il
rischio di insuccesso nello
sviluppo di un progetto SoC
di networking non è più una
possibilità remota. È oggi alla
portata di ogni centro di pro-
gettazione.
D:
Quali sono i settori ap-
plicativi più promettenti?
R:
Oggi, qualsiasi progettista
di circuiti integrati può trarre
vantaggio dalla emulazione
e accelerare drasticamente il
tape-out e migliorare la quali-
tà di un progetto SoC. Che si
D:
Qual è la sua opinione
riguardo l’andamento del
mercato (rallentamento, cre-
scita, forte incremento…)?
R:
L’emulazione come tec-
nologia di verifica di progetti
digitali tipo SoC ha circa 30
anni. Iniziata negli anni 80 in
via sperimentale, si è evoluta
negli anni 90 e ha raggiunto
la maturità nel 21
mo
secolo.
A partire dal 2005, dopo es-
sere rimasto fermo per diver-
si anni, il mercato dell’emula-
zione ha iniziato a crescere
da circa $120M annui a più di
$300M nel 2015, dimostran-
do un notevole sviluppo.
L’incessante aumento delle
dimensioni dei design e l’e-
splosivo incremento del sof-
tware incorporato continuano
a spingere l’adozione dell’e-
mulazione a livelli mai rag-
giunti fino ad ora. A differenza
dei mezzi di verifica basati su
algoritmi software, come ad
esempio i simulatori HDL e
l’analisi formale, l’emulazione
hardware non risente dalla
crescita delle dimensioni dei
design né dal carico di lavo-
ro imposto dalla esecuzio-
ne del software incorporato.
Già oggi a livello di sistema
l’emulazione è l’unica tec-
nologia capace di verificare
l’hardware e l’integrazione
dell’hardware con il software
a fonte del tape-out. Nel futu-
ro lo sarà sempre di più.
D:
Quali sono le principa-
li strategie adottate dalla
Mentor Graphics
Intervista a Lauro Rizzatti, Verification consultant
A
CURA
DELLA
REDAZIONE
vostra società sul breve/
medio periodo per soddi-
sfare al meglio le richieste
di questo mercato?
R:
In veste di consulente per
l’emulazione, non ho l’autori-
tà per rappresentare una ditta
di emulazione. Tuttavia, use-
rò
Mentor Graphics
come
esempio di una società che
opera nel campo della emula-
zione da più di due decenni e
continua a innovare e adotta-
re strategie chiave per servire
i propri clienti. Vale fare una
premessa. Il modello d’uso
dell’emulatore si è evoluto nel
corso degli anni. L’evoluzione
è stata guidata dalla neces-
sità di adeguare l’ambiente
di verifica e lentamente dif-
ferenziarsi dall’uso in-circuit
emulation (ICE). Nel modo
ICE l’ambiente di verifica è
il sistema fisico dove il cir-
cuito integrato verrà inserito
una volta manufatto. Il modo
ICE è stato sostituito da un
ambiente virtuale implemen-
tato per via di transactor,
che sono modelli software di
protocolli di interfaccia sinte-
tizzabili. Nella verifica basata
su transactor, gli utenti de-
scrivono l’ambiente di verifica
virtuale o testbench a un li-
vello di astrazione più elevato
dell’RTL, con il vantaggio di
ridurre di un ordine di gran-
dezza il numero di istruzioni.
Il metodo è talora descritto
come acceleratore hardware.
Quanto sopra rappresenta
lo staus quo odierno. Men-
tor Graphics ha sviluppato
VirtuaLAB
, un ambiente di
verifica virtuale equivalente
al testbech fisico ICE, eli-
minando l’unico svantaggio
del approccio virtuale, cioè
la creazione manuale del
testbench. Non che Mentor
ignori il modo ICE. Al contra-
rio, lo ha migliorato offrendo il
LAURO RIZZATTI