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26

EON

EWS

n

.

600

-

SETTEMBRE

2016

P

AROLA

ALLE

AZIENDE

EMULATORI

supporto in streaming ed eli-

minando la mancanza di de-

terminismo nel design debug

con una caratteristica chia-

mata “Deterministic ICE”.

Mentor inoltre ha ri-archi-

tettato il software che pilota

l’emulatore, adottando un

metodo simile a un compu-

ter. Il software ora include un

sistema operativo con i suoi

driver che opera l’emulatore,

e una serie di applicativi cia-

scuno specifico a una funzio-

ne di verifica. Esempi sono il

design-for-testability (DFT),

il low-power verification ed

estimation, l’embedded sof-

tware validation. Il metodo

semplifica l’uso dell’emula-

tore, migliora la sua utilizza-

zione e facilita l’estensione

della tecnologia a un numero

sempre più elevato di utenti.

Per quanto concerne l’otti-

mizzazione del return-on-in-

vestment (ROI) va ricordato

che gli emulatori sono inve-

stimenti ragguardevoli, trat-

tati come capital equipment.

Mentor per prima ha intro-

dotto l’uso dell’emulatore nei

centri di data processing. L’u-

so virtuale permette l’acces-

so remoto 24/7 da ogni parte

del mondo. L’emulatore offre

una vasta capacità che supe-

ra il miliardo di gate con in più

la possibilità di emulare molti

design simultaneamente e di

permettere l’uso concorren-

te di molti utenti. Ne conse-

gue che il cost-of-ownership

dell’emulatore installato nei

centri di data processing è

sceso drasticamente.

D:

In che modo state imple-

mentando queste strategie

(stipula di accordi/collabo-

razioni, nuove acquisizioni,

investimento in attività di

ricerca e sviluppo, in risor-

se umane…)?

R:

Per far fronte alla crescita

delle attività commerciali di

emulazione, Mentor ha preso

due iniziative:

Espansione della organiz-

zazione sia di sviluppo e

supporto che di vendita

Collaborazioni strategiche

per offrire soluzioni di ve-

rifica di design uniche nel

loro valore.

Personale altamente specia-

lizzato è stato assunto sia

nella ricerca e sviluppo, sia

nel supporto tecnico e nella

vendita e le assunzioni con-

tinuano tuttora. Per quanto

concerne le collaborazioni

strategiche, vale menziona-

re l’accordo tra IXIA, società

protagonista del mercato dei

tester di networking, e Men-

tor Graphics. Per via dell’in-

tegrazione tra la famiglia di

prodotti virtuali di test di IXIA

e Veloce, la piattaforma di

emulazione di Mentor, i centri

di progettazione di soluzioni

network possono ora bene-

ficiare dell’uso della emula-

zione non solo nella verifica

dei progetti in pre-silicon ma

anche nella verifica in post-

silicon nei lab. Per esempio

un bug scoperto nel lab può

essere tracciato e identifica-

to con l’emulatore nel centro

di progettazione. Ridurre il

rischio di insuccesso nello

sviluppo di un progetto SoC

di networking non è più una

possibilità remota. È oggi alla

portata di ogni centro di pro-

gettazione.

D:

Quali sono i settori ap-

plicativi più promettenti?

R:

Oggi, qualsiasi progettista

di circuiti integrati può trarre

vantaggio dalla emulazione

e accelerare drasticamente il

tape-out e migliorare la quali-

tà di un progetto SoC. Che si

D:

Qual è la sua opinione

riguardo l’andamento del

mercato (rallentamento, cre-

scita, forte incremento…)?

R:

L’emulazione come tec-

nologia di verifica di progetti

digitali tipo SoC ha circa 30

anni. Iniziata negli anni 80 in

via sperimentale, si è evoluta

negli anni 90 e ha raggiunto

la maturità nel 21

mo

secolo.

A partire dal 2005, dopo es-

sere rimasto fermo per diver-

si anni, il mercato dell’emula-

zione ha iniziato a crescere

da circa $120M annui a più di

$300M nel 2015, dimostran-

do un notevole sviluppo.

L’incessante aumento delle

dimensioni dei design e l’e-

splosivo incremento del sof-

tware incorporato continuano

a spingere l’adozione dell’e-

mulazione a livelli mai rag-

giunti fino ad ora. A differenza

dei mezzi di verifica basati su

algoritmi software, come ad

esempio i simulatori HDL e

l’analisi formale, l’emulazione

hardware non risente dalla

crescita delle dimensioni dei

design né dal carico di lavo-

ro imposto dalla esecuzio-

ne del software incorporato.

Già oggi a livello di sistema

l’emulazione è l’unica tec-

nologia capace di verificare

l’hardware e l’integrazione

dell’hardware con il software

a fonte del tape-out. Nel futu-

ro lo sarà sempre di più.

D:

Quali sono le principa-

li strategie adottate dalla

Mentor Graphics

Intervista a Lauro Rizzatti, Verification consultant

A

CURA

DELLA

REDAZIONE

vostra società sul breve/

medio periodo per soddi-

sfare al meglio le richieste

di questo mercato?

R:

In veste di consulente per

l’emulazione, non ho l’autori-

tà per rappresentare una ditta

di emulazione. Tuttavia, use-

Mentor Graphics

come

esempio di una società che

opera nel campo della emula-

zione da più di due decenni e

continua a innovare e adotta-

re strategie chiave per servire

i propri clienti. Vale fare una

premessa. Il modello d’uso

dell’emulatore si è evoluto nel

corso degli anni. L’evoluzione

è stata guidata dalla neces-

sità di adeguare l’ambiente

di verifica e lentamente dif-

ferenziarsi dall’uso in-circuit

emulation (ICE). Nel modo

ICE l’ambiente di verifica è

il sistema fisico dove il cir-

cuito integrato verrà inserito

una volta manufatto. Il modo

ICE è stato sostituito da un

ambiente virtuale implemen-

tato per via di transactor,

che sono modelli software di

protocolli di interfaccia sinte-

tizzabili. Nella verifica basata

su transactor, gli utenti de-

scrivono l’ambiente di verifica

virtuale o testbench a un li-

vello di astrazione più elevato

dell’RTL, con il vantaggio di

ridurre di un ordine di gran-

dezza il numero di istruzioni.

Il metodo è talora descritto

come acceleratore hardware.

Quanto sopra rappresenta

lo staus quo odierno. Men-

tor Graphics ha sviluppato

VirtuaLAB

, un ambiente di

verifica virtuale equivalente

al testbech fisico ICE, eli-

minando l’unico svantaggio

del approccio virtuale, cioè

la creazione manuale del

testbench. Non che Mentor

ignori il modo ICE. Al contra-

rio, lo ha migliorato offrendo il

LAURO RIZZATTI