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EON
EWS
n.
556
-
SETTEMBRE
2012
Giunta sulla scena interna-
zionale al seguito del proprio
cliente IBM, la società del po-
wer e del lighting di Castelfidar-
do si affacciò sui mercati scoz-
zese e statunitense esportando
alimentatori custom e
dando così il via a un
processo di internazio-
nalizzazione ininterrot-
to. Oggi Roal Electro-
nics genera l’85% del
proprio fatturato all’e-
stero, il 33% negli Usa
e il 16,5% in Cina.
Dopo una prima fase
di sole esportazioni,
Roal Electronics ha
organizzato la propria
presenza all’estero
anche nella forma di delocaliz-
zazione produttiva.
Fra il 2006 e il 2007 ha aperto
un proprio plant produttivo in
Tunisia e ha scelto dei contract
manufacturer in Tunisia e in Ci-
na per le fasce più semplici di
prodotto. L’impresa ha anche
due unità operative di supporto
alle vendite, in Pennsylvania e
in Cina. “Cosa resta in Italia?
La delocalizzazione è anco-
ra necessaria?” chiediamo a
Roberto Cappelloni, business
development manager di Roal
Electronics. “Qui rimangono il
disegno, la ricerca e sviluppo e
una piccola linea di produzione
per le preserie dei nuovi pro-
dotti usciti dal nostro laboratorio
di R&D. L’internazionalizzazio-
ne produttiva è una scelta ob-
bligata per i prodotti che risen-
tono molto della pressione dei
prezzi nella competizione con
grandi aziende multinazionali
e con il Far East - commenta
Cappelloni. La nostra azienda
si posiziona sul mercato con
prodotti di qualità elevata, aven-
do scelto l’alta efficienza, il con-
trollo digitale e la compattezza
come vettori di differenziazio-
ne. I clienti riconoscono questo
valore aggiunto, ma le logiche
del mercato impongono di non
accettare differenze di prezzo
eccessive rispetto a produzioni
di qualità inferiore”.
A suo parere qual è
l’atteggiamento dei
fornitori di elettronica
italiana verso l’inter-
nazionalizzazione?
“In generale si avver-
te una sensazione di
resa, come se ormai
si fosse tagliati fuori
dalla concorrenza in-
ternazionale. In base
alla mia esperienza ri-
tengo che invece mol-
te imprese italiane, così come
Roal Electronics, abbiano tutti i
numeri e le caratteristiche per
competere; si tratta di crederci
e prepararsi”.
www.roalelectronics.com
SECO
Da due anni a questa parte
SECO sta vivendo un’esplosio-
ne delle proprie attività estere
soprattutto grazie al boom del
mercato del gaming, ed entro
il prossimo anno conta di arri-
vare fino a un 35% di fatturato
proveniente da Paesi extra UE.
Negli ultimi anni l’azienda ha
guadagnato una forte posizio-
ne sui mercati grazie anche a
una presenza molto attiva nel-
la realizzazione e promozione
dello standard Q7. Fa anche
parte dello SGET (Standardi-
zation Group for Embedded
Technology), ente di standar-
dizzazione europeo.
“All’estero ‘piccolo non è sem-
Eurolink
La limitatezza del mercato em-
bedded italiano e le difficoltà
finanziarie delle aziende clienti
furono i fattori che favorirono la
svolta estera di Eurolink, circa
tre anni fa.
Gli investimenti effettuati nell’in-
ternazionalizzazione dovreb-
bero por tare a un
raddoppio del fattu-
rato nei prossimi tre
anni. Racconta Pietro
Lapiana, presidente
di Eurolink Systems
Group: “A parte il set-
tore storico delle solu-
zioni per l’Embedded
Processing Real Time
in applicazioni mission
critical, il nostro Grup-
po opera attivamente
nella progettazione, realizza-
zione o integrazione di solu-
zioni in tre nuovi settori: mini
e micro droni per applicazioni
homeland protection; soluzioni
ad alta tecnologia del settore
del Themed Entertainment;
soluzioni di data processing e
storage per il mercato Enter-
prise. Per supportare le nostre
operazioni, oltre alla sede di
Boston abbiamo aperto due
nuove sedi, una a Perth, We-
stern Australia ed un’altra a Tel
Aviv per il mercato Israeliano.
La presenza sul territorio è un
aspetto importante per fare co-
noscere la tecnologia italiana
e le capacità ad essa legate”.
Eurolink ha avviato anche delle
collaborazioni con società sta-
tunitensi ed europee,
tramite l’acquisizione
di quote societarie, e
ha delle opportunità
promettenti anche in
Sud America, India e
Africa. “L’internazio-
nalizzazione è l’unica
strategia per continua-
re a crescere e vivere
in una situazione ge-
nerale Sud-europea
e italiana di completa
incertezza - afferma Lapiana;
un’altra scelta potrebbe esse-
re il downsizing, che tuttavia
ritengo perdente perché gene-
rerebbe ulteriore recessione,
riduzione degli investimenti e
progressiva perdita di know
how, con delle serie difficoltà
a riagganciare la crescita nel
caso di un’eventuale ripresa”.
www.eurolinksystems.com
Roal Electronics
Strategie di internazionalizzazione
delle
PMI elettroniche italiane
D
OSSIER
La capacità di differenziare la propria presenza in diverse aree geo-economiche
e di specializzarsi su prodotti e servizi di qualità elevata, spendibili
possibilmente in vari segmenti di mercato, sono i fattori che garantiscono una
minore esposizione delle imprese alle fluttuazioni cicliche dell’economia
PIETRO
LAPIANA,
presidente di
Eurolink Systems
Group
ROBERTO
CAPPELLONI,
business
development
manager di Roal
Electronics
continua a pag.10