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EON
EWS
n.
552
-
APRILE
2012
utilizzata per applicazioni sanita-
rie, su schermi di piccole dimen-
sioni (meno di 10 pollici), ma an-
che in ambienti retail con alti volu-
mi. La tecnologia touch embedded
è attualmente quella emergente, e
la tecnologia on-cell, in particola-
re, ha le maggiori potenzialità per
l’elettronica di consumo di piccole
dimensioni, ma è adatta anche per
applicazioni su device di medie di-
mensioni. Altre tecnologie touch,
come quelle a onde acustiche su-
perficiali (SAW) e a raggi infrarossi
(IR), sono importanti principal-
mente per i dispositivi specializzati,
come bancomat, applicazioni per il
settore bancario e finanziario, ma
anche e-book e telefoni cellulari in
una certa misura.
OPPORTUNITÀ
A parte l’aggiunta di funzionalità
touch a dispositivi consumer sem-
pre più commerciali, il tema più
interessante e la prossima gran-
de opportunità sarà la sostituzione
dell’Indium tin oxide (ITO), soprat-
tutto nelle tecnologie projected ca-
pacitive e resistiva, le due tecnolo-
gie touch mainstream.
Attualmente la metà dei costi dei
moduli touch screen projected
capacitive deriva dal sensore ITO.
La sostituzione di questo materia-
le, ampiamente utilizzato per gli
elettrodi del sensore ITO, non solo
cambierà completamente i termini
del problema dal punto di vista dei
costi, ma spalancherà anche le por-
te all’elettronica per device pieghe-
voli e arrotolabili con funzionalità
touch.
IL VOLUME DEL MERCATO
TRIPLICHERÀ NEL 2022
Il mercato del touch screen è desti-
nato a triplicarsi nei prossimi dieci
anni. I nuovi grandi mercati per i
touch screen sono quelli degli eBo-
oks, le console di gioco portatili,
i display per le auto e i dispositivi
di navigazione, così come quelli
delle macchine fotografiche digitali
con display di piccole e medie di-
mensioni. Touch screen più grandi,
oltre i 10 pollici, si potranno sem-
pre trovare nei computer portatili
e monitor per PC, ma anche in altri
schermi e nei televisori.
In dieci anni da oggi, la tecnolo-
gia touch projected capacitive con-
tinuerà a guidare il mercato così
come i costi dei pannelli continue-
ranno a diminuire. Grazie al bas-
sissimo costo, la tecnologia touch
resistiva continuerà a guidare il
mercato per le applicazioni sensi-
bili al fattore prezzo che comunque
richiedono la precisione nel toc-
co. L’ascesa della tecnologia touch
embedded, attualmente quella
emergente, sarà condizionata dal
numero sempre maggiore di pro-
duttori di LCD che entreranno nel
mercato.
UNA NUOVA RICERCA
Tutte queste tendenze, comprese
le previsioni dettagliate per dieci
anni per tecnologia touch screen
e per applicazione, nonché i prin-
cipali mercati di impiego, l’appli-
cabilità delle diverse tecnologie e
le tendenze applicative, sono fra
gli argomenti nel nuovo rapporto
IDTechEx “Touch Screen Techno-
logies, Applications and Trends
2012-2022”
Questo report specifica i trend tec-
nici, di mercato e delle applicazio-
ni per touch screen comprese le
attività di oltre 100 produttori di
pannelli e di componenti per touch
screen. Inoltre sono riportate le
tecnologie touch mainstream e
quelle emergenti, come funzionano
e quali sono i mercati principali di
impiego.
Mercato per
le tecnologie
touch in base
alle dimensioni
dei device nel
2012 (Fonte:
IDTechEx, Touch
Screen Modules,
Technologies,
Markets, Forecasts
2012-2022,
touch)
L
e difficoltà dei settori ICT ita-
liani riflettono quelle di tutti i
comparti economici scarsamente
innovativi. Tuttavia l’associazione
più accreditate di questi merca-
ti e che è parte di Confindustria
Digitale, ritiene di poter essere
fiduciosa sulle possibilità di ripre-
sa futura.
Nel corso della presentazione il
presidente Paolo Angelucci ha
detto: “L’Italia è in forte ritardo
sull’attuazione dell’Agenda digita-
le europea.
Ma ormai vi sono tutti i presup-
posti per farla decollare: dalla
Cabina di regia del Governo, alle
numerose iniziative di enti locali,
all’emergere di importanti attivi-
tà di economia e infrastruttura-
zione digitali sul territorio. Per
questo occorre avere subito sul
tappeto un piano operativo/ese-
cutivo che coordini e detti regole
e tempi certi entro cui procedere
allo switch off digitale del Pae-
se. È questa la cornice strategica
che potrà offrire all’Italia nuove
opportunità di crescita e di svi-
luppo”.
ICT ANCORA IN CALO
Come nei due anni precedenti,
anche nel 2011 i settori dell’ICT
hanno chiuso in negativo. Con
un fatturato di 58.060 milioni di
euro, la contrazione è stata del
3,6%; l’informatica ha avuto un
giro di affari pari a 17.675 milio-
ni e una riduzione del 4,1%, le
telecomunicazioni 40.385 milioni
e una flessione del 3,4%. Rispet-
to al trend mondiale (+4,4%) le
ICT italiane hanno registrato una
distanza di poco superiore ai 7
punti percentuali, verso il basso.
Nel l ’ informatica le maggiori
difficoltà sono state riscontrate
nell’hardware, con una riduzione
delle vendite pari al 9% dopo un
recupero del 2,8% nel 2010. L’u-
nica crescita si è avuta nei tablet,
raddoppiati rispetto al 2010.
Il software è andato meglio, ha
sostanzialmente replicato il trend
negativo del 2010 (-1%) con una
tenuta nella componente middl-
leware che denota la volontà delle
aziende di difendere le proprie do-
tazioni tecnologiche.
Nelle telecomunicazioni il calo ha
riguardato sia la componente fissa
(-2,2%) sia la mobile (-4,4%). È
stato maggiore nei servizi (-4%) e
nella parte consumer (-4,4%); più
contenuto negli apparati (-0,9%)
e nella parte business (-1,6%).
CI SONO PERÒ NUOVI SEGNALI
La tradizionale ripartizione del
mercato seguita dagli analisti e
utilizzata anche da Assinform non
consente di apprezzarli a pieno.
Per questo l’Associazione ha deci-
so di adottare una nuova prospet-
tiva di analisi, più adeguata all’e-
voluzione delle tecnologie IT e
TLC, che sono ormai pienamente
integrate, e maggiormente capace
di rendere conto delle tante appli-
cazioni digitali che di fatto sono
parte del mercato.
Osserva l’Associazione che “molti
ambiti tecnologici e applicativi
(es. contenuti digitali, apparec-
chiature home connettibili in re-
F
RANCESCA
P
RANDI
Quanto segue sono solo gli obiettivi di massima indicati nell’Agenda del 1°
marzo. Per una conoscenza completa si può visitare il sito:
Banda larga.
Entro il 2013 tutto il territorio deve essere coperto da una banda
larga di base per arrivare al 2020 alla banda larga veloce, ovvero 30 Mbps per
tutti e 100 Mbps per almeno il 50% degli utenti.
Pubblica Amministrazione.
Proseguire con i progetti di e-government per
arrivare a una gestione online dei servizi pubblici sempre più diffusa.
Commercio online.
Stimolare l’utilizzo da parte dei consumatori e delle picco-
le e medie imprese. Ciò può richiedere un modello di contratto unico per i diritti
degli utenti, maggiore alfabetizzazione informatica, interventi sulla sicurezza, la
logistica, i pagamenti online, e così via.
Alfabetizzazione informatica.
Verranno promossi corsi e campagne di al-
fabetizzazione e si prevedono interventi per aggiornarne l’insegnamento nei vari
percorsi di formazione.
Smart communities.
Realizzare reti a servizio di comunità diffuse o di centri
urbani attraverso cui migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ad esempio con
servizi di gestione del traffico, di telecontrollo del territorio, di e-health.
Ricerca e Innovazione.
Costruire una strategia unitaria per favorire l’investi-
mento privato, la coordinazione degli investimenti pubblici e lo sviluppo di nuove
applicazioni web-based.
Le aree di intervento dell’Agenda Digitale italiana