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- ELETTRONICA OGGI 445 - MAGGIO 2015

a conversione dei dati

analogici in un formato digi-

tale comporta una quantizza-

zione del segnale con conse-

guente introduzione di una

piccola quantità di errore.

Il risultato è una sequenza

di valori digitali opportuna-

mente memorizzati e/o tra-

smessi a elevata velocità. A

seconda dei casi, occorre

scegliere la tecnica di con-

versione A/D (ADC), che

garantisce il miglior com-

promesso tra frequenza di

campionamento e risoluzio-

ne. Il processo analogo ma

di natura opposta, ovvero la

conversione digitale/analo-

gico (DAC), ha il suo largo

uso nei controlli digitali dei

televisori e riproduttori di

suoni, ovvero in quelle situa-

zioni dove un’informazione

numerica deve controllare

una grandezza di tipo ana-

logico.

Caratteristiche e tipologie

Molti modi sono stati sviluppati per convertire un

segnale analogico, ognuno con i suoi punti di forza

e di debolezza. La scelta dell’ADC per una determi-

nata applicazione è di solito definita dalle esigenze

progettuali che comportano la scelta di uno veloce,

con maggior precisione e compatto. L’uscita di un

microfono, la tensione di un fotodiodo o il segnale di

un accelerometro sono esempi di valori analogici che

devono essere convertiti in modo che un micropro-

cessore possa opportunamente gestirli. Il convertito-

re ADC ad approssimazione

successiva valuta un bit alla

volta, da quelli più significa-

tivi ai bit meno significativi,

usando il DAC e confron-

tando il segnale campionato

con il segnale di ingresso in

feedback. Questo converti-

tore è limitato solo dalle esi-

genze di sample-rate e dal

rumore in ingresso. I con-

vertitori Flash (Fig. 1) hanno

una scala resistiva che divi-

de la tensione di riferimento

in 2N parti uguali. Per ogni

parte, un comparatore con-

fronta il segnale di ingresso

con la tensione fornita da

quella della scala resistiva.

Un componente dedicato

chiamato “Encoder Priority”

traduce il confronto compa-

razione in un codice bina-

rio. Infine, un altro tipo di

convertitore A/D è il sigma-

delta, unico, in quanto cam-

piona il segnale in una fre-

quenza molto più alta della

frequenza di Nyquist. Per

questo motivo è denominato anche convertitore

oversampling. Per quanto riguarda il processo di

conversione digitale/analogico, il tipo più comune

di convertitore è rappresentato dal modulatore a

larghezza di impulso (PWM). Una corrente o tensio-

ne stabile viene commutata in un filtro analogico

passa-basso con una durata determinata dal codice

di ingresso digitale. Questa tecnica viene spesso

utilizzata per il controllo della velocità del motore

elettrico e in molte altre applicazioni. Altre tipologie

tech-focus

ADC-DAC

Un esame delle principali caratteristiche

e delle principali tipologie di convertitori

A/D e D/A, senza dubbio due dei

più importanti componenti di ogni

dispositivo o apparecchiatura elettronica

Integrati

l

Maurizio Di Paolo Emilio

Fig. 1 – Convertitore ADC Flash