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EMBEDDED
50 • NOVEMBRE • 2013
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HARDWARE
DEVELOPMENT PLATFORM
basato su interfaccia utente grafica e la possibilità di accedere
a un’ampia comunità di utenti disposti ad aiutarvi. Raspberry
Pi è una buona piattaforma adeguata allo sviluppo delle appli-
cazioni semplici, ma ha dei limiti quando le funzionalità da
progettare sono più complesse.
Una rapida occhiata su Kickstarter, noto sito spe-
cializzato nel crowdsourcing ossia nella ricerca di
finanziatori sul Web per qualsiasi nuovo progetto, ci
mostra attualmente 23 progetti basati su Raspberry Pi
alla ricerca di finanziamenti mentre ce ne sono ben 97
basati sulla piattaforma Arduino. Ciò si spiega perché
se si vuole veramente portare avanti un progetto fino
alla fase produttiva è indispensabile assicurarsi di
riuscire a realizzare dei prototipi e anche di poterli
tradurre in processi produttivi efficienti. La piattafor-
ma Raspberry Pi ha una scheda Broadcom incentrata
su un SoC ARM1176 che oggi viene usato sempre
meno perché molti progettisti preferiscono le nuove
architetture Cortex A5 che ARM stessa consiglia per
tutti i progetti più semplici (si veda “Considering an
ARM1176-based design?” su
products/processors/classic/arm11/arm1176.php).
Inoltre, tutte le alternative alla Raspberry Pi offrono
sempre molteplici opzioni in grado di adattarsi ai set
di periferiche disponibili per i tanti microcontrollori
proposti dai costruttori, mentre a oggi esistono sola-
mente due versioni della Raspberry Pi e consentono
di scegliere solo la quantità di memoria a bordo della
scheda, il numero delle porte USB ed Ethernet, l’op-
zionale presenza di un circuito di reset e un eventuale
foro supplementare per il montaggio. Tutte le altre
funzionalità sono assolutamente identiche.
Un po’ più completa è la piattaforma Arduino
creata per i microcontrollori a 8 bit Atmel AVR
e basata su un linguaggio che consente di
programmare efficacemente il proprio tool e
personalizzarlo, ma gli sviluppatori possono uti-
lizzare anche i linguaggi standard C e, inoltre,
la piattaforma consente di implementare tutti i
dispositivi Atmel fino alle più potenti architet-
ture ARM a 32 bit. La piattaforma abbraccia
un intero ecosistema di soluzioni e c’è un’am-
pia comunità di progettisti per condividere
ogni lavoro di sviluppo. Attualmente sono oltre
50 le schede base preconfigurate su Arduino
e molte possono essere personalizzate nelle
funzionalità o caratterizzate con l’aggiunta di
moduli specifici forniti dagli sviluppatori della
community o di terze parti. Sono già stati
perfezionati moduli aggiuntivi con funzionalità
wireless, sensori, display LCD, Ethernet, GPS
e controlli motori. Inoltre, i moduli si possono
impilare per formare sistemi complessi più evoluti, ma la piat-
taforma Arduino è già così ampiamente diffusa che si possono
trovare moduli e soluzioni anche per i microcontrollori Texas
Instruments, Freescale, Microchip o NXP. Per esempio,
Fig. 2 – La piattaforma BeagleBone Black con core AM355x
ARM Cortex-A8 a 1 GHz
Fig. 3 – Un sistema di sviluppo Tower Freescale ideale per
le architetture HCS08, ColdFire V1, Kinetis e Power
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