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EMBEDDED
49 • SETTEMBRE • 2013
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HARDWARE
STANDARD ARM
può rivelare se e dove vi siano differenze e verificare per confronto
quando e come l’intercambiabilità sia realmente possibile. Analoghe
considerazioni possono essere fatte per moltissime delle soluzioni
offerte dai due consorzi industriali che producono e distribuiscono
le schede Q7 e Smarc.
Solo con un’attenta valutazione è possibile stabilire se uno standard
garantisce reale compatibilità fra le schede e se l’intercambiabilità
fra le schede basate sui nuovi processori ARM sia possibile integral-
mente o solo in una certa misura. Le caratteristiche drasticamente
diverse che continuano a esistere fra i microprocessori e fra i micro-
controllori fabbricati dai differenti costruttori costituiscono un limite
che impedisce a qualunque standard di essere davvero universale e
costringe a dover effettuare ogni volta delle modifiche per superare
i limiti di compatibilità che inevitabilmente compaiono, anche nel
caso dei nuovi sistemi x86 e COMExpress. Invero, la piena e sicura
compatibilità fra i moduli basati sui processori ARMpuò esserci solo
quando si sceglie di utilizzare un numero limitato di segnali e un
ridotto set di risorse, altrimenti è sempre necessaria una valutazione
preliminare.
A ben vedere, un utente che voglia usufruire della gamma completa
delle funzionalità offerte dai nuovi processori ARM Corte-A9 deve
per forza scegliere il modello “special cut” proposto dal costruttore,
anche se ciò significa di fatto scegliere un sistema proprietario con
risicati margini di interoperabilità con gli altri sistemi, malgrado sia
comunque vincolato alle normative standard per tutti i parametri fon-
damentali quali le dimensioni della scheda, la quantità e la tipologia
delle memorie, il sistema di connessione e gli altri aspetti simili. Non
solo, ma va considerato che al momento dell’implementazione dei
vari sottosistemi periferici potrebbero facilmente verificarsi ulteriori
problemi di incompatibilità non previsti che implicherebbero un
nuovo aumento di tempi e costi nel ciclo di sviluppo.
Meglio un sistema
proprietario?
La libertà e i vantaggi offerti da un sistema proprietario sono evidenti
quando il fornitore riesce a seguire da vicino l’implementazione del
processore principale scelto in una famiglia di processori con carat-
teristiche scalabili. In questo modo si riescono persino a realizzare
schede proprietarie più piccole di quelle standardizzate pur dispo-
nendo a bordo di un’adeguata dotazione di interfacce di connessione.
Inoltre, la scalabilità del processore principale consente di garantire
alla scheda un ciclo vitale molto lungo aumentandone la redditività.
I moduli TQ sono tutti sviluppati pensando di offrire il massimo delle
prestazioni insieme al più alto grado di integrazione possibile e con
un sistema di connessione robusto e affidabile capace di gestire il
maggior numero dei segnali nel fattore di forma più piccolo possi-
bile. TQ continua a progettare moduli di cui assicura la disponibilità
il più a lungo possibile, ma non v’è dubbio che per ogni novità pre-
sentata sul mercato, come nel caso degli ARMCortex-A9, ci saranno
sempre più soluzioni che all’inizio concorrono conquistando diversi
gruppi di utenti ed è anche per questo che può essere utile affidarsi
a un fornitore esperto come TQ.
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