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LIGHTING 4 - gennaio/febbraio 2014
XXII
Lighting
nibili, DALI permette di eliminare in larga
misura l’interferenza con la trasmissione
dei dati, e questo consente di evitare l’uso
di linee di controllo schermate. Di fatto le
esigenze di DALI dal punto di vista della li-
nea di trasmissione sono piuttosto contenu-
te. È possibile infatti utilizzare qualunque
tipo di cavi, a patto che si rispetti la diffe-
renza di potenziale ammissibile sulla linea
dell’interfaccia, che non può superare i 2V
a 250 mA, con una lunghezza massima dei
cavi di 300 metri tra alimentazione e il ca-
rico. Come nel caso dell’interfaccia 0-10V, i
conduttori di alimentazione e quelli di con-
trollo possono trovarsi nello stesso cavo.
Le applicazioni
La costruzione degli edifici moderni è caratterizzata
da criteri di convenienza e resa energetica e gli stes-
si criteri devono essere gestiti da sistemi di controllo
dell’illuminazione.
Le odierne esigenze in termini di illuminazione, infat-
ti, non si riducono più semplicemente alla possibilità
di accendere e spegnere le luci, ma l’illuminazione
deve essere progettata come parte integrante di un
ambiente e rispondere alle ormai inderogabili esigen-
ze di efficienza energetica.
Utilizzando i sistemi tradizionali di cablaggio o facen-
do ricorso anche al interfacce analogico di controllo,
come per esempio quella 1-10V, con l’aumento della
complessità dei sistema di illuminazione aumentano
parallelamente però anche i costi.
DALI mette a disposizione un sistema intelligente per
il controllo della luce in un ambiente, con vantaggi
come per esempio il ridotto costo dei componenti,
elevata funzionalità e facilità di applicazione.
DALI può essere connesso mediante un gateway a un
sistema per la gestione degli edifici. Questo, se ne-
cessario, fa sì che l’illuminazione sia commutata cen-
tralmente o che il sistema DALI esegua dei controlli,
ad esempio per rilevare una lampada difettosa. DALI
permette infatti di sapere se una luce in un determi-
nato ambiente sia accesa o meno, quanta luce venga
emessa da una singola lampada, o anche di sapere se
una lampada sia bruciata senza la necessità di doversi
recare nella stanza.
Alcuni esempi di applicazioni sono relativi all’illu-
minazione in uffici, aule scolastiche, sale congressi,
showroom e così via. Da non trascurare, inoltre, le
funzionalità per l’illuminazione di emergenza già pre-
viste nello standard DALI.
L’evoluzione dello standard
Per quanto riguarda l’evoluzione dello standard,
l’ultima settimana di giugno 2013 il team del pro-
getto DALI IEC 62386 si è riunito per l’elaborazione
di tre draft prima del CDV (Committee Draft for Vo-
ting). L’edizione 2 dei draft 101 e 102 ha infatti so-
stituito la versione precedente pubblicata nel 2009.
Per la parte 103, invece, si è trattata della prima
edizione.
Le principali modifiche della parte 101 riguardano
il sistema, con miglioramenti alle specifiche per il
timing del bus e l’aggiunta di timing multi-master,
cablaggi, migliori specifiche per l’alimentazione del
bus e sequenze di test.
Per le modifiche alla parte 102, invece, sono state
eliminate la specifiche di tutti i meccanismi non di
controllo ed è stata migliorata la sequenza di test.
Una delle nuove parti dello standard riguarda il con-
trollo dei device, in modo da migliorare l’interope-
rabilità tra i dispositivi di produttori differenti.
Queste novità permettono di semplificare il compito
ai clienti in fase di scelta dei device di controllo per
le specifiche applicazioni. La prima parte dello stan-
dard relativo al controllo dei device è attualmente
all’esame del CDV.
Dali è concepito
per semplificare
la realizzazione di
soluzioni per il controllo
dell’illuminazione a livello
locale e di ambienti
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