Windows e Linux: quale scelta per l’automazione?

Pubblicato il 29 maggio 2008

Il 28 maggio, durante la seconda giornata dell’edizione 2008 di Bias, la testata Automazione e Strumentazione si è fatta promotrice di un convegno di alto livello tecnico dedicato all’approfondimento delle potenzialità dei sistemi operativi Microsoft e Linux in ambiente industriale.

A fronte di un titolo volutamente provocatorio, ovvero “Linux versus Windows”, il convegno ha piuttosto messo in luce le capacità specialistiche dei due sistemi, le loro peculiarità, unicità e criticità. Dopo un’introduzione sagace del professor Mantegazza del dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano, hanno avuto spazio integratori, distributori di sistemi e cultori della materia.

L’azienda Abacus Ecc ha rotto il ghiaccio in qualità di distributore di prodotti Microsoft, dei quali ha illustrato le potenzialità ‘settoriali’: Windows è ‘classico’, è embedded, è componibile; Windows embedded CE 6.0, soprattutto, è scalabile, hard real time, multitasking. La versione 6.0, infatti, offre ampie possibilità di customizzazione ed è passata da 32 a 32.000 processi e da 32 Mb a 2 Gb per ciascun processo, il che significa un numero di fatto infinito di processi di sistema in spazio kernel, del quale, per la prima volta, Microsoft, nella versione Premium, mette a disposizione il codice.

A fronte di una simile presentazione, non ha potuto che rispondere Wind River, azienda proveniente da una storia di sistema operativo proprietario, tuttora offerto ai clienti, che ha però scelto di aggiungere al proprio portfolio prodotti anche la soluzione open source Linux: di esso viene sottolineata la capacità di supportare quasi ogni architettura e con altrettanta onestà ne viene dichiarata la caratteristica di soft real time, poiché il sistema non è del tutto deterministico. Del resto Linux è disponibile anche in versione Rtai Linux, la quale permette, con l’inserimento di uno step proprietario, di instrumentare codice nuovo inserendo solo la porzione in oggetto: a sistema completamente implementato, quindi, è possibile apportare una modifica senza dover spegnere il sistema, fattore di estrema importanza per sistemi che lavorano a ciclo continuo.

Su Rtai Linux ha proseguito poi l’approfondimento il professor Roberto Bucher dell’Università della Svizzera Italiana, che si occupa di analizzare tale sistema operativo per sviluppare sistemi di controllo: l’integrazione in Rtai di codice Scicos al fine di creare un ambiente hard real time ha, ad esempio, permesso la realizzazione di un pendolo inverso basato su un bus CAN con tecnologia wireless. La società Integra, che progetta e realizza soluzioni software, ha proseguito ancora in questo cammino di esplorazione delle potenzialità di Linux: l’idea è stata quella di realizzare un’architettura in Linux nella quale gli agenti software siano codificati in librerie e possano essere aggiunti mentre l’applicazione è in uso, così da utilizzare Rtai per usare agenti real time insieme a quelli non real time; tale cooperazione permette di realizzare sistemi di controllo e supervisione di impianti industriali.

A seguire, Sistemi Avanzati Elettronici ha portato la propria esperienza di società che si occupa di distribuzione di hardware con la consapevolezza dell’importanza dell’equilibrio tra hardware e software; quest’ultimo in particolare viene richiesto dal mercato embedded, oppure open source, oppure ancora real time. L’azienda, che a livello hardware propone una gamma molto ampia di soluzioni, si muove nel medesimo senso riguardo al software: nell’ambito dei sistemi operativi standard, offre Microsoft e Linux; per i sistemi embedded, Xpe e Linux embedded; per le esigenze real time, RTLinux e Rtai Linux.

Assistendo alla parte conclusiva del convegno, meno didascalica e più dibattuta, poteva sorgere il sospetto che, in fin dei conti, al di là di una vera risposta che attribuisca la ‘palma del vincitore’ ai sistemi proprietari o a Linux, si cercano risposte che mettano alla prova le potenzialità di entrambi, poiché, è innegabile, la prima cosa è identificare l’esigenza primaria dell’utilizzatore finale: a quel punto fornire la risposta esatta potrebbe significare Windows in un caso e Linux in quello immediatamente successivo.



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