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EON

EWS

n

.

600

-

SETTEMBRE

2016

4

I

n un’estate ricca di annunci

da parte di

Intel

, che hanno

spaziato dai chip core di set-

tima generazione “Kaby Lake”

fino a dispositivi senza fili per

la realtà virtuale, non è sfug-

gita la notizia dell’accordo con

ARM

data durante l’IDF (Intel

Developer Forum 2016) a San

Francisco. I dettagli non sono

ancora noti ma la notizia è di

quelle che fanno prevedere un

cambiamento storico nell’affol-

lato settore dei chip per mobi-

le, dove Intel faticava fino ad

ora a ritagliarsi una sua fetta di

mercato, limitandosi a rincor-

rere i suoi concorrenti.

Grazie a questo riposiziona-

mento strategico, il gigante di

Santa Clara potrà sfruttare,

nell’ambito del suo program-

ma di Custom Foundry, la sua

recente tecnologia a 10 na-

nometri per produrre nei suoi

impianti chip basati su archi-

tetture ARM per conto terzi.

Per alcuni, l’intesa con il com-

petitor britannico ARM (recen-

temente acquisita dal gruppo

giapponese

Softbank

per la

cifra di 32 miliardi di dollari )

è un’ammissione di sconfitta,

per altri una pragmatica scelta

strategica per generare profitti

nell’arena dei chip maker per

mobile popolata da grossi at-

tori come

Samsung

o

TSMC

(Taiwan Semiconductor Manu-

facturing Company).

Tra i beneficiari di questo nuo-

vo patto, potrebbero esserci

numerosi produttori di device

mobili. Il primo a beneficiarne

potrebbe essere la coreana

LG

che punta, già dall’anno

prossimo, a proporre sul mer-

cato smartphone e tablet con

chip a 10 nanometri che offri-

rebbero, grazie a un’integra-

zione più spinta, maggiore po-

tenza con minori consumi. Ma

il vero colpo grosso sarebbe

conquistare

tra i propri

clienti

Ap-

ple

, sempre

alla ricerca

di

diversi-

f i c a z i o n e

della propria

capacità pro-

duttiva e di

a l t e r na t i ve

per ridimensionare il ruolo del

suo fornitore e principale com-

petitor Samsung. Per quan-

to riguarda i processori Ax, il

cuore dei mobile device del

gigante di Cupertino, questa

ipotesi difficilmente potrebbe

diventare realtà prima del 2019

(data indicativa dell’Iphone 9),

quando gli accordi in essere

tra Apple e TSMC saranno in

scadenza, riaprendo di fatto le

porte di questa grossa oppor-

tunità ai principali chip maker

e in particolare a Intel. Nel

frattempo, il gruppo di Santa

Clara continuerà a lavorare

per aumentare il suo peso in

Apple ed è significativo il fatto

che sia stato scelto per affian-

care

Qualcomm

nella fornitu-

ra di modem chip dell’Iphone7.

Una prima piccola vittoria,

frutto dell’acquisizione della

divisione wireless di

Infineon

nel 2011.

A

d agosto la Borsa statuniten-

se ha conquistato nuovi record

storici, con il Nasdaq che è

addirittura riuscito a superare

i massimi del marzo del 2000.

Un contributo fondamentale al

raggiungimento del nuovo pri-

mato dell’indice dei maggiori

titoli del comparto tecnologico

quotati a Wall Street, è arrivato

dalle azioni dei chip. Nei primi

otto mesi del 2016, il relativo

paniere, cioè il Sox di Fila-

delfia, ha guadagnato oltre il

20%, ritornando così sui livelli

dell’ottobre del 2000 in area

800 punti. Livelli importanti,

ma ancora ben distanti però

dal record del 14 marzo dello

stesso anno a 1.362 punti. La

performance di questo paniere

nel periodo gennaio-agosto del

2016 è ancora più significativa

se si tiene conto delle previsio-

ni sull’andamento del mercato

mondiale dei semiconduttori

per l’anno in corso. Le stime

dell’organizzazione indipen-

dente World semiconductor

trade statistics (

Wsts

) indicano

per il 2016 una flessione del

2,4% su base annua del fattu-

rato globale dell’industria dei

chip, mentre nel periodo 2017-

2018 il mercato dovrebbe tor-

nare a crescere a un ritmo me-

dio del 2,1% l’anno. Di fronte a

questi numeri sembra, quindi,

che Wall Street abbia ancora

una volta anticipato l’attesa

ripresa, comprando appunto i

titoli del Sox. A trainare l’indice

in esame nei primi otto mesi di

quest’anno, innanzitutto,

Nvi-

dia

e di

Applied Materials

, le

cui azioni hanno registrato un

rialzo rispettivamente di quasi

il 90% e di oltre il 60 per cen-

to. In entrambi casi, sono stati

premiati i numeri delle ultime

trimestrali, ma anche le ottime

prospettive per il futuro. Basti

pensare che Nvidia è attiva nei

segmenti del mercato dei chip

a più alto potenziale di crescita,

cioè la grafica per videogiochi,

la visualizzazione professiona-

le, i data center e l’elettronica

per il settore automobilistico.

Nel caso di Applied Materials,

bisogna osservare che il grup-

po guidato da Gary Dickerson

realizza macchinari per la fab-

bricazione di chip e, quindi, la

dinamica del fatturato, e ancora

più degli ordini, anticipa l’anda-

mento dei mercati finali. All’in-

terno dell’indice Sox, di tutto

rispetto anche le performance

finora conseguite nel 2016 da

colossi del calibro di

Texas

Instruments

e

Qualcomm

(oltre il +25%), mentre l’anda-

mento di

Intel

(circa il +2%) è

stato deludente. Le quotazioni

del colosso di Cupertino hanno

sofferto della prolungata debo-

lezza delle vendite di personal

computer a livello mondiale,

ma potrebbero presto benefi-

ciare della possibile decisione

di

Apple

di far montare proprio

i processori di Intel sugli iPho-

ne che saranno messi in vendi-

ta a partire dal 2018.

Vola l’indice Sox

nei primi otto

mesi del 2016

Intel produrrà chip

con licenza ARM

Nel periodo gennaio-agosto

dell’anno in corso il paniere

dei principali titoli del

settore dei semiconduttori ha

registrato una performance

di oltre il 20% a Wall Street,

anche se le previsioni

per le vendite di chip per

l’anno in corso indicano una

flessione rispetto al 2015.

Tra i protagonisti assoluti di

questa corsa Nvidia e Applied

Materials, assente Intel

Per crescere

nel settore mobile,

Intel ha deciso

di aprire le porte

della sua foundry

a dispositivi ARM

per conto terzi

E

LENA

K

IRIENKO

F

EDERICO

F

ILOCCA

H

I

-

TECH

&

FINANZA