Elettronica Plus

Ricerca e sviluppo italiana nella tecnologia M2MERT

Al contempo, nel mondo industriale e aziendale, in questi ultimi anni sono cresciuti i casi di eccellenze italiane, realtà produttive di alto valore e qualità, acquisite da multinazionali o società estere. Cobra Automotive Technologies è una di queste eccellenze nostrane. A dimostrarlo la sua storia e i recenti fatti.

Fig. 1 – Alcuni stabilimenti produttivi di Cobra a Varese

Nell’agosto dell’anno scorso, Cobra è stata comprata dall’operatore Vodafone, uno dei colossi mondiali della telefonia mobile. Ora la società ha preso il nome di Vodafone Automotive ed è fra i player nello scenario competitivo per la conquista dell’enorme ed emergente mercato delle applicazioni IoT (Internet of Things) e della tecnologia M2M (machine-to-machine), che i mobile network operator (MNO) considerano un business sempre più allettante. Soprattutto da quando hanno visto progressivamente assottigliarsi i margini dei normali servizi di connettività, che nel frattempo si sono trasformati in commodity, e hanno dovuto orientarsi verso nuove opportunità commerciali, attraverso la fornitura di servizi di comunicazione più sofisticati, completi, e capaci di portare loro maggior valore.

Centro di competenza all’avanguardia

Lo scorso marzo, Vodafone ha invitato la stampa a visitare gli stabilimenti produttivi e i laboratori di ricerca e sviluppo di Cobra, nella sede storica di Varese, dove ha anche illustrato la propria strategia futura nel settore M2M. “Vodafone ha acquisito Cobra perché da sempre questa azienda ha dimostrato capacità e qualità nel settore automotive” ha sottolineato Erik Brenneis, Machine to Machine director gruppo Vodafone. “Cobra era un’azienda piccola, con difficoltà finanziarie, e non poteva mobilitare investimenti per crescere in futuro nel mondo”. Ma dopo l’acquisizione da parte di Vodafone, sono già stati assunti altri 40 addetti nello sviluppo software e anche nelle vendite. “Prima Cobra non cresceva -ha detto Brenneis- adesso cresciamo di oltre il 30% perché l’organizzazione di Vodafone ha già cominciato a vendere i prodotti di Cobra”.

Figg. 2-3 – I laboratori per il test dei componenti e il collaudo vibrazionale

Ora che, soprattutto in Italia, il comparto della ’connected car’ sta registrando una forte crescita, Vodafone, attraverso Cobra – che sviluppa, collauda e produce anche ’scatole nere’ per auto – ritiene di avere il controllo di tutti i tasselli chiave che formano questa catena del valore. “Siamo l’unica impresa nel mondo a controllare tutte queste componenti” ha aggiunto Brenneis, ricordando le rosee prospettive di espansione del mercato della ’connected car’. “Oggi meno del 5% delle auto nel mondo sono connesse, ma nei prossimi anni questo settore crescerà moltissimo, e Vodafone è ben posizionata”.

DNA specifico per l’automotive

Cobra ha mostrato la propria eccellenza nel settore automotive, illustrando le regole e il livello di qualità implementati nei processi di sviluppo, produzione e collaudo. I laboratori di qualifica dei prodotti, ad esempio, verificano che gli stessi durino per il tempo previsto e nelle condizioni stabilite, fornendo tutti i requisiti e funzionalità richiesti dai clienti. I sistemi di collaudo sono concepiti per riprodurre l’ambiente in cui i prodotti dovranno operare. Nei test ambientali accelerati, campioni di prodotti vengono sottoposti a determinati profili di temperatura, con specifiche condizioni di stress termico, vibrazionale e di umidità, per un certo periodo di tempo, che consente di verificare la durevolezza e il ciclo di vita.

Un’altra fondamentale area di collaudo sono i test di compatibilità elettromagnetica (EMI). Qui, grazie al supporto di una camera anecoica (priva di eco) e di attrezzature per simulare tutta l’elettronica, i bus di comunicazione (CAN, FlexRay, LIN, MOST), le modalità di trasmissione radio disponibili a bordo del veicolo (GSM, GPS, Bluetooth, sistema di infotainment e così via) o i disturbi transitori sulla vettura, i test hanno l’obiettivo di verificare che le eventuali interferenze non siano tali da creare problemi al funzionamento del prodotto oggetto del test.

 

Con le sue consolidate e raffinate competenze nell’elettronica dedicata al mondo auto, Cobra è ora divenuto il centro di ricerca e sviluppo M2M di Vodafone, un polo tecnologico d’eccellenza mondiale nella tecnologia machine-to-machine, nella IoT e nella telematica in campo automotive, pronto a fornire prodotti e servizi di nuova generazione. A Varese si svolgono tutte le attività di sviluppo hardware, oltre a quelle di produzione e test dei sistemi, mentre il sito di Busto Arsizio ospita la maggior parte dello attività di sviluppo software. A livello globale la società conta 880 addetti, di cui 550 in Italia. Nell’area R&D sono impiegate 200 persone.

Fig. 4 – La camera anecoica per il test di interferenza EMI

L’eccellenza di Cobra nei servizi di sicurezza e telematica per il settore automobilistico deriva da una storia nell’area industriale di Varese lunga 40 anni. Già nel ’75 (sotto la ragione sociale di ’Delta Elettronica S.a.s’) l’azienda è stata una delle prime in Italia a progettare e commercializzare sistemi di allarme e antifurto per auto. Nel tempo le attività si sono estese allo sviluppo di soluzioni automotive per la sicurezza, e di servizi di localizzazione dei veicoli.

Come gruppo internazionale, presente in Brasile, Italia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Regno Unito, Cobra opera attraverso due divisioni: Cobra Telematics Services sviluppa infrastrutture telematiche e fornisce servizi. Cobra Electronic Systems, invece, progetta, produce e commercializza sistemi elettronici e componenti. In Europa Cobra fornisce tradizionalmente servizi telematici alle principali case automobilistiche, soprattutto nel segmento di lusso (Audi, Bentley, Ducati, Ferrari, Gruppo Piaggio, Infiniti, Lamborghini, Maserati, Mc Laren, Mercedes-Benz Trucks, Nissan, Porsche, Renault, Tesla). Un’altra attività, dal 2007, è la fornitura di servizi telematici alle società di assicurazioni che, avvalendosi della tecnologia Cobra, hanno la possibilità di offrire ai propri clienti polizze di tipo ’pay per use’ o ’pay as you drive’, grazie all’installazione di ’scatole nere’ all’interno dei veicoli, adibite alla registrazione dei dati.

Fig. 5 – Una ’black box’ prodotta da Cobra

Il mondo automotive, con i sistemi di diagnostica e controllo remoto, le soluzioni di sicurezza, e le black box per le polizze assicurative, è il settore principale di applicazione della tecnologia M2M, ma non l’unico. Vodafone, ha spiegato Manlio Costantini, direttore Divisione Enterprise Vodafone Italia, intende proporsi in qualità di partner di soluzioni anche in altre aree di business, come le utility (smart metering, smart, grid, telemetria per pipeline), i trasporti e la logistica (gestione delle flotte, mobile asset tracking).