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9 di blockchain è utile, ad esem- pio, per organizzazioni come le banche, e istituzioni che devono rispettare la confor- mità con vari regolamenti e normative di settore, e hanno politiche aziendali molto foca- lizzate sul completo controllo dei dati. Blockchain, l’impatto su elettronica e semiconduttori Come accennato, nonostante il clamore pubblicitario, l’uso di blockchain nel business è ancora allo stadio sperimen- tale: vi sono studi pionieristici, ad esempio, nel mondo re- tail ed altri settori, che stan- no esplorando applicazioni di business legate ai processi di monitoraggio e gestione del- la supply chain. Le aziende industriali stanno sondando l’implementazione di appli- cazioni enterprise basate su blockchain per migliorare i processi e aumentare i ricavi. Anche le imprese di semi- conduttori, commenta in un articolo sul tema la società di analisi McKinsey & Com- pany , sono interessate alla crescita, sia delle applicazio- ni business di blockchain, sia delle criptovalute “blockchain- enabled”, perché entrambi i trend potrebbero incremen- tare la domanda di chip. Nel Blockchain per il mondo business Le popolari blockchain che gestiscono criptovalute come Bitcoin o Ethereum sono nella maggioranza pubbliche, e defi- nite “permissionless” o “unper- missioned”: permettono quindi a chiunque di eseguire transa- zioni e di unirsi alla rete come nodo di validazione. I dati su queste blockchain sono pub- blicamente disponibili, e copie complete dei registri sono me- morizzate a livello geografico. Pur basandosi su protocolli di consenso, queste blockchain sono decentralizzate, pertanto non utilizzano un’autorità cen- trale di controllo. Esiste tuttavia una seconda categoria di blockchain, de- nominate “permissioned” e dedicate in modo specifico al mondo business: queste ul- time si caratterizzano, in so- stanza, come blockchain pri- vate, ecosistemi chiusi, in cui possono entrare soltanto co- loro che hanno ottenuto i per- messi di accesso. Chiunque voglia validare transazioni o vedere i dati sulla rete neces- sita di ottenere l’approvazione da una autorità centrale. An- cora, sono gli stessi membri della rete a negoziare e deci- dere il livello di decentralizza- zione che la rete stessa dovrà mantenere. Questa tipologia te, ma oggi questo meccani- smo si estende a transazioni che coinvolgono più par- ti: diventa quindi più arduo progettare una soluzione in grado di gestire con tempi- smo ed efficienza transazioni in corso, ad esempio, tra un fornitore di componenti, un OEM, una o due aziende lo- gistiche, e un provider EMS (electronics manufacturing services). Anche in transa- zioni relativamente semplici, come un fornitore che vende un’attrezzatura a un costrut- tore, se le due parti risiedo- no in Paesi diversi, la banca che fa da intermediario deve produrre un documento per garantire al fornitore che ver- rà pagato. Anche il trasporta- tore della merce ha necessi- tà di documentare il momen- to del passaggio di proprietà dell’attrezzatura da una par- te all’altra. Questi processi, ancora oggi, richiedono in varie fasi l’intervento umano, e generano ritardi e attriti tra le parti. Le blockchain posso- no ridurre tali attriti, sottoli- nea il rapporto, perché sono registri distribuiti e condivi- si che le due parti possono usare per creare un record comune di ogni transazione associata a un determinato asset. Un beneficio che le imprese del settore elettroni- co mostrano di voler coglie- re: infatti, alla domanda su come si stiano preparando a implementare blockchain, circa tre quarti delle orga- nizzazioni del settore elettro- nico anticipano che, entro il 2020, opereranno attraverso questa tecnologia. secondo caso, quello dei player di criptovalute, rispet- to agli inizi di Bitcoin in cui i “miner” potevano essere an- che singoli individui, oggi i minatori che concorrono nel processo di verifica e valida- zione delle transazioni sono cresciuti in numero e dimen- sioni. Di conseguenza, per eseguire tali operazioni con la massima efficienza e ot- tenere una ricompensa in token, i miner sono costret- ti a utilizzare hardware più sofisticato e con crescente potenza di calcolo: così, dai primordi della criptovaluta e dai singoli miner che usava- no normali CPU (central pro- cessing unit), per ottimizzare le prestazioni, si è passati, attorno al 2010, all’adozione di acceleratori come le GPU (graphics processing unit), per poi migrare verso l’utilizzo degli ASIC (application-spe- cific integrated circuit). Oggi questo mercato è conteso da grandi “mining pools”, molti dei quali, aggiunge McKinsey, sono basati in Cina, come AntPool e BTC.com . Gestire la complessa supply chain elettronica L’altro grande filone per blockchain è, come accenna- to, la catena del valore. Reti di produzione e reti logistiche decentralizzate e distribuite a livello geografico già domi- nano l’industria elettronica, osserva un recente rapporto ( Blockchain benefits for elec- tronics - Taming complexity with better supply chain vi- sibility ) che l’ IBM Institute for Business Value ha re- alizzato con il supporto del- la Economist Intelligence Unit , interpellando 200 diri- genti del settore elettronico in 16 Paesi sull’esperienza con blockchain e sulle loro aspettative. In passato, tecnologie come EDI (electronic data inter- change) hanno facilitato lo scambio di dati tra due parti per transazioni standardizza- EON EWS n . 637 - GENNAIO 2020 Le attività di “mining” di criptovalute stanno richiedendo crescente potenza computazionale (Fonte: Pixabay) La tecnologia blockchain si può immaginare come una sorta di registro digitale distribuito e decentralizzato in una rete di computer (Fonte: Pixabay) R EPORT

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