EON
ews
n.
558
-
novembre
2012
7
M
ercati
nel segmento delle logiche
di pilotaggio degli schermi
piatti di monitori e televisori.
Di sicuro il mercato degli
FPGA continuerà a essere
alimentato dalla domanda di
dispositivi connessi in rete,
sia wireless che cablati. Se-
condo Richard Wawrzyniak,
analista di
,
anche la
domanda di hardware per vi-
deoconferenze contribuirà a
far salire le vendite di FPGA.
Le stime di Semico danno il
mercato complessivo delle
logiche programmabili a 5,1
miliardi di dollari nel 2011,
dei quali 4 miliardi di dollari
sarebbero ascrivibili ai soli
FPGA.
In uno studio pubblicato da
,
il
mercato globale degli FPGA
sarebbe destinato a cresce-
re con un Cagr del 10,4%
sul periodo 2011-2015,
spinto soprattutto dalla ra-
pidità con cui è possibile
sviluppare e modificare so-
luzioni su misura.
Tutte queste previsioni rosee
a livello globale si devono
tuttavia scontrare con real-
tà locali affette da problemi
assai più generali. Lo scorso
settembre, ad esempio, IHS
iSuppli ha dovuto rivedere
le stime di crescita di poco
meno del 3% del mercato
globale dei semiconduttori
per il 2012, correggendo-
le con un outlook negativo
dello 0,1%, a fronte del ral-
lentamento fatto registrare
dalle economie europea,
statunitense e cinese nel se-
condo trimestre dell’anno. Il
momento non propriamente
positivo ha toccato anche le
principali aziende produttrici
di FPGA.
Gli attori principali in
quest’arena si possono let-
teralmente contare sulle dita
di una mano: secondo stime
di iSuppli, Xilinx si aggiudica
il 47% del mercato con Alte-
ra che segue a ruota con il
41%,
mentre il restante 12%
viene diviso tra
e Mi-
crosemi (Actel) e le nuove
entrate
e
,
che potranno contare su
Intel per produrre FPGA a
22
nm.
Nel secondo trimestre dell’an-
no fiscale, Xilinx e Altera, che
si aggiudicano le prime due
posizioni dominanti con qua-
si il 90% del mercato, hanno
registrato contrazioni di fattu-
rato rispettivamente del 2% e
del 15% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente.
A metà ottobre Lattice ha an-
nunciato l’intenzione di taglia-
re il 13% della propria forza
lavoro, e nello stesso periodo
a Microsemi è stato attribuito
il rating D di
,
che l’ha quindi posizionata tra
le aziende di cui vendere im-
mediatamente le azioni. Fon-
derie a parte, tutte le aziende
citate sono americane e nel
prossimo futuro dovranno
fare i conti, almeno secondo il
,
con ulteriori
trimestri negativi o quanto-
meno deboli.
U
na nuova analisi condotta
da
intitolata
Analysis of the European Elec-
tronic Manufacturing Services
(
EMS) Provider Market, evi-
denzia che questi mercati han-
no avuto un fatturato di 45,80
miliardi di dollari nel 2011 e
prevede che raggiungeranno i
68,19
miliardi dollari nel 2016.
In generale, la riduzione dei
costi è il driver più importante
per il mercato dell’outsourcing
e il modello basato sugli EMS
permette di ottenere un rispar-
mio medio dal 10% al 15%.
Utilizzando l’outsourcing si
possono infatti convertire i costi
fissi in costi variabili e gli OEM
possono quindi ridurre la loro
capital expenditure (Capex) e
gli investimenti in immobili, im-
pianti, attrezzature, sistemi di
automazione, e infrastrutture,
spostando l’outsourcing dagli
OEM ai provider EMS.
Gli OEM possono affidare a
terzi alcune o tutte le loro at-
tività a basso margine tra cui
anche la riparazione e la ga-
ranzia dei prodotti già venduti.
In questo modo le aziende
possono concentrarsi su ricer-
ca e sviluppo oppure su ven-
dite e marketing, dove si pos-
sono differenziare. Gli OEM
possono quindi accedere alle
attrezzature, strutture e capa-
cità logistica e processi pro-
duttivi innovativi dei provider
EMS senza dover realizzare
investimenti di capitale supple-
mentari. Nupur Sinha, analista
di Frost & Sullivan, sottolinea
che il trend dell’outsourcing nei
settori come quello industria-
le, medicale e automotive è
impostato per offrire maggiori
opportunità di business per
i provider EMS in Europa, e
che la riduzione dei costi è uno
dei fattori chiave per apparec-
chiature medicali e automotive
elettronica degli OEM, stimo-
lando l’outsourcing.
Dal punto di vista geografico,
l’Europa centrale e orientale
(
CEE) sta diventando sempre
più una regione chiave per l’in-
dustria elettronica europea e i
provider EMS europei si sono
concentrati sul miglioramento
delle loro tecniche di produzio-
ne, visto che alcuni segmenti
implicano l’uso di tecnologie
complesse, e anche su cicli di
produzione sempre più brevi.
Nell’area CEE è stata avviata
la produzione elettronica per al-
cuni mercati specializzati come
quello automotive medicale e
industriale con il relativo svilup-
po del mercato EMS. Mercati
più redditizi, come per esempio
quelli dell’elettronica di consumo
e delle telecomunicazioni, sono
invece caratterizzati da una ele-
vata concorrenza per quanto nel
mercato europeo sembra es-
serci un maggiore interesse per
i segmenti industriale e medica-
le che offrono margini di profitto
più elevati.
Cina, India e altri Paesi asiatici
stanno però iniziando ad otte-
nere dei vantaggi competitivi ri-
spetto all’Europagrazieaaspetti
come i bassi costi di produzione,
abbondanza di manodopera
e consistenti mercati nazionali.
La Cina, in particolare, offrirà,
secondo Shina, manodopera
poco costosa e qualificata, mi-
nacciando seriamente i provi-
der EMS europei.
Il mercato dei
provider EMS
Una recente analisi
di Frost & Sullivan indica che
nell’Europa dell’Est e in quella
Centrale stanno emergendo
i provider EMS, ma la
concorrenza cinese è alle porte
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rancesco
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