EON
EWS
n.
557
-
OTTOBRE
2012
4
E
lettronica giapponese alla
ricerca di una nuova identi-
tà. Aziende importanti che
una volta rappresentavano
il top del settore come Sony
(
anasonic
(
Sharp
(
en-
tano a ritrovare la giusta di-
mensione per essere com-
petitive e allo stesso tempo
altamente innovative. I piani
di ristrutturazione si susse-
guono e i manager si trova-
no in posizioni scomode a a
rischio che non favoriscono
la progettualità di lungo perio-
do. Finora hanno dato scar-
so peso al software, aspetto
non secondario se si pensa
che dei big statunitensi co-
me Intel
r
prepararsi a un grande cam-
biamento, hanno ceduto com-
pletamente la parte manufat-
turiera da tempo per concen-
trarsi sui servizi. “La sensa-
zione è che, oltre ai problemi
produttivi e al rallentamento
generato dalla tragedia na-
turale che ha interessato il
Paese, non ci sia stata una
riflessione di lungo periodo
sui driver di profitto – ha spie-
gato un analista specializzato
in elettronica – Probabilmen-
te anche perchè il mercato
si muove rapidamente e le
aziende giapponesi si sono
trovate di fronte a un momen-
to di grande confusione da
affrontare in velocità. Il che
non sempre, anzi quasi mai,
aiuta a fare le opportune scel-
te strategiche”. Un esempio
fra tanti: le società giapponesi
non hanno colto l’arrivo della
rivoluzione smartphone che
oggi vede Apple
Samsung
me i due
più grandi protagonisti di un
mercato in decisa crescita
e assolutamente profittevo-
le. Certo i tentativi non man-
cano, ma si è persa l’onda-
ta buona per diventare uno
dei player principali di questo
segmento. Certo Sharp, So-
ny e Panasonic continuano
a fare degli ottimi televisori
da cui però dipendono trop-
po e che oggi vedono anche
la forte ascesa di competi-
tor come LG
e Samsung. “Una volta c’e-
ra una forte differenza fra il
migliore e il secondo – spie-
gano dalla società di ricerca
Gartner
E forse oggi c’è ancora una
piccola differenza fra l’alta de-
finizione Sony e gli schermi
LG, ma non è più percepita
dal consumatore”. Il che crea
evidentemente dei problemi
perchè apre all’ipotesi di bat-
taglie sui prezzi in una nic-
chia che finora è stata florida
per l’industria dell’elettronica
giapponese. Di qui l’esigen-
za di cambiar registro. Anche
perchè le aziende nipponi-
che non possono contare sui
consumi interni che da tempo
languono e devono per for-
za di cose battersi sui difficili
mercati internazionali. La riu-
scita è vitale, anche perchè la
criticità della situazione è ri-
flessa dai prezzi di Borsa che
fanno di Sony, Panasonic e
Sharp degli appetibili bocconi
in sconto.
N
ell’attesa dei risultati del ter-
zo trimestre del 2012, previsti
per il prossimo 14 novembre,
il management di Infineon
Technologies
gelato gli investitori.
Innanzitutto, ha fornito antici-
pazioni, non certo esaltanti,
su questi risultati, ma soprat-
tutto ha messo le mani avan-
ti sul difficile andamento del
business negli ultimi tre me-
si dell’anno. Con riferimento
al terzo trimestre del 2012, il
gruppo tedesco prevede ricavi
in leggera discesa rispetto a
quelli rilevati nei tre mesi pre-
cedenti e un margine, a livello
di risultati divisionali,
intorno al 12%. Ben
più cupe le aspetta-
tive sui conti del pe-
riodo compreso tra
ottobre e dicembre
dello stesso anno. Il
secondo gruppo eu-
ropeo dei semicon-
duttori, prevede una
riduzione dei ricavi
del 10% rispetto allo
stesso periodo del 2011 e un
margine, a livello di risultati
divisionali, compreso tra il 5
e il 7%. Per affrontare il crol-
lo della profittabilità, il consi-
glio di gestione di Infineon ha
annunciato che verrà definito
nelle prossime settimane un
piano che conterrà una serie
di misure finalizzate a far ri-
partire i margini nel 2013. Un
piano che, a giudizio di alcuni
esperti, potrebbe spingere il
gruppo guidato da Reinhard
Ploss - che ha sostituto a me-
tà maggio il dimissionario Pe-
ter Bauer - a rimodulare la sua
strategia nei business dell’effi-
cienza energetica, della mobi-
lità e della sicurezza. Business
che, per quanto possano es-
sere considerati anticiclici, ri-
sentono della crisi economica
in Europa e del rallentamento
della Cina. Finora è noto solo
che il management di Infineon
procederà alla riduzione de-
gli investimenti destinati all’e-
spansione della ca-
pacità produttiva, alla
luce del calo degli or-
dini provenienti dalle
case automobilistiche
e da altri clienti indu-
striali, mentre non è
previsto alcun passo
indietro nello sviluppo
delle tecnologie co-
me quelle dei wafer
a 300 millimetri. Se
Infineon piange, la concorren-
te STMicroelectronics
rtamente non ride.
L’agenzia di rating Standard &
Poor’s
messo sotto osserva-
zione il rating del leader euro-
peo dei chip per un possibile
taglio dopo che lo stesso Carlo
Bozotti aveva dichiarato che le
vendite del terzo trimestre del
2012
potrebbero crescere solo
del 2,5% rispetto al trimestre
precedente, mancando così le
attese degli analisti. Alla luce
delle prospettive poco brillanti
dei rispettivi business le azio-
ni di Infineon Technologies e
ST hanno lasciato sul terreno
entrambe circa il 10%, a fronte
di un rialzo a doppia cifra per
l’indice di riferimento a livello
mondiale per le società di semi-
conduttori, il Soxx di Filadelfia.
H
I
-
TECH
&
FINANZA
Tutta in salita
la fine del 2012 per
Infineon
Elettronica
giapponese al
D-day
Il management del gruppo
tedesco ha rivisto
al ribasso le previsioni
per il quarto trimestre
dell’anno in corso a causa del
calo degli ordini provenienti
dal settore automobilistico
e dal clienti industriali.
La rivale STMicroelectronics
non se la passa meglio
ed entrambi i titoli soffrono
sui mercati finanziari
Colpita dal sisma e
dallo tsunami del 2011,
l’industria del Far
East stenta a ritrovare
la normalità. Per gli
esperti siamo arrivati
a un momento decisivo
per il futuro del
comparto dove diventa
di vitale importanza far
evolvere rapidamente i
vecchi business model
E
LENA
K
IRIENKO
F
EDERICO
F
ILOCCA
REINHARD
PLOSS,
Ceo
di Infineon
Technologies