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D:
Quali sono le principali
strategie adottate dalla vo-
stra società nel breve/medio
periodo per soddisfare al
meglio le richieste di questo
mercato?
R:
Non vogliamo modificare
la nostra strategia di vendita
per adeguarla ai continui cam-
biamenti di mercato. La no-
stra società proseguirà con il
programma che prevede: un
aumento della nostra presen-
za sul mercato; accrescere il
nostro catalogo aggiungendo
prodotti di “ nicchia “; migliora-
re il supporto tecnico ai nostri
clienti; diventare per i clienti ita-
liani qualcosa di più di un distri-
butore di componenti elettroni-
ci, fornendo loro una gamma
di servizi a latere della vendita
dei soli componenti elettronici.
D:
In che modo state imple-
mentando queste strategie?
R:
Aumentando il nume-
ro di FSE e forse di FAE,
sottoscrivendo nuovi con-
tratti di vendita e amplian-
do la gamma di servizi.
D:
Quali sono le previsioni a
medio/lungo termine?
R:
Discreto ottimismo.
EON
EWS
n.
555
-
LUGLIO
/
AGOSTO
2012
D:
Qual è la sua opinione ri-
guardo l’andamento del mer-
cato?
R:
A nostro parere la situa-
zione si è stabilizzata. Tutta-
via il livello è molto inferiore a
quello del biennio 2010 - 2011
ed è di poco migliore rispet-
to ai risultati del 2009. Siamo
però fiduciosi per il prossimo
futuro. Riteniamo che la situa-
zione internazionale, miglio-
re di quella italiana, avrà un
effetto benefico sul mercato
nazionale. Pensiamo anche
che la penuria di materiale,
con il conseguente aumento
dei prezzi, favorisca l’incre-
mento delle vendite e induca
i clienti a fare dei program-
mi a più lunga scadenza.
P
AROLA
ALLE
A
ZIENDE
MICRO - TASTIERE
Intervista a Antonello Martegani, managing director
Kevin Schurter
A
CURA
DELLA
REDAZIONE
ANTONELLO
MARTEGANI
prodotti. Mi è capitato di assi-
stere a un workshop proprio
sulle nuove modalità di brevet-
tazione in campo europeo e
i relatori erano a dir poco en-
tusiasti poiché i tempi per la
brevettazione sono passati da
molti anni a 2/3 anni anche
se dopo 3 anni dalla scoper-
ta, alcune tecnologie posso-
no anche essere superate.
Investire in risorse umane è
la croce di tutte le piccole e
medie imprese; è chiaro che
in periodi come questi, dove
il lavoro arriva a “ondate” fa-
rebbe molto comodo assume
personale. Ecco allora che ri-
sulta meno rischioso acquista-
re attrezzature e macchinari
che sveltiscano la produzione.
D:
Quali sono le previsioni a
medio/lungo termine?
R:
Un Paese deve basar-
si su principi concreti, su
un’economia reale e non
truccata, non può vive-
re di speranza o di aiuti.
Una famiglia in cui i genito-
ri lavorano e i figli spendono
più di quello che il padre e la
madre guadagnano non può
sopravvivere per definizione.
In questi ultimi 20 anni non
c’è mai stato equilibrio, sola-
mente si sono chiusi entram-
bi gli occhi lasciando che le
cose andassero avanti per il
verso sbagliato. Non possia-
mo continuare a competere in
Italia e in Europa con l’attuale
pressione fiscale per pagare
quello che gli altri sperperano.
Il mercato ancora sostanzial-
mente tira, la domanda c’è
ma purtroppo è drogata da
aziende, anche italiane, che
acquistano o producono in
Cina o che addirittura si so-
no trasformate in aziende
di “import” per vendere poi
a prezzi stracciati articoli di
bassa o modesta qualità. In
tempi di crisi, si sa, è il prez-
zo che la fa da padrone, ma
tutto questo a chi giova?
Combattiamo contro nuo-
ve aziende improvvisate nel
settore, che producono ta-
stiere industriali come se si
trattasse di “locandine della
sagra di paese”, immettendo
nel settore prodotti talmente
scadenti che screditano il no-
me di alcuni tipi di tecnologia,
vedi la Tastiera a Membrana
che, se ben realizzata dura
per 10 milioni di operazioni
e per 30 anni di vita, se re-
alizzata da un incompeten-
te si rompe probabilmente
nel primo anno di utilizzo.
Parlando a lungo termine
posso dire che a mio avviso
bisogna prima toccare il fon-
do per risalire; tutto il resto
è solo una lenta agonia op-
pure una “dolce eutanasia”:
per chi è abituato a vedere
il bicchiere mezzo pieno.
D:
Qual è la sua opinione ri-
guardo l’andamento del mer-
cato?
R:
Il rallentamento è globale
nel settore industriale. È vero
però che certi settori rallenta-
no molto più di altri. Fortuna-
tamente le “Tastiere” vanno in-
stallate ovunque, in
qualsiasi tipo di set-
tore; avendo la pos-
sibilità di gestire un
portafoglio clienti ab-
bastanza ampio, se
un settore non fa or-
dinativi, lo fa un altro.
Se a fine 2011 e
inizio 2012 si è ve-
rificato un aumen-
to della domanda
di nuovi progetti, la tendenza
tutt’ora è quella di “tirare avan-
ti”; gli ordini arrivano all’ultimo
momento e vengono richiesti
tempi di consegna brevissimi.
D:
Quali sono le principali
strategie adottate dalla vo-
stra società nel breve/medio
periodo per soddisfare al
meglio le richieste di questo
mercato?
R:
Perseveriamo nel mante-
nere il 100% dello sviluppo e
della produzione in Italia, riu-
scendo così a fornire ai nostri
clienti un prodotto eccellente e
il servizio migliore sul merca-
to, con tempi di risposta pres-
soché immediati e leadtime
che in qualche caso sfiorano
la settimana. La tendenza del-
le aziende italiane è quella di
produrre nell’est europeo, e
anche le associazioni di ca-
tegoria spingono le società a
seguire questa strada. Cosa
ne resterà dell’Italia, se to-
gliamo anche la manodopera
specializzata che ha caratte-
rizzato la qualità del Made in
Italy negli ultimi quarant’anni?
D:
In che modo state imple-
mentando queste strategie?
R:
L’attività di ricerca è fon-
damentale; ogni settimana si
inventano nuove soluzioni e
prodotti, purtroppo però lo si
deve fare sempre più in fretta.
Si progettano dispositivi sem-
pre più complicati, con lo stes-
so margine di guadagno che
si aveva un tempo e in tempi
molto più stretti. Resta il pro-
blema della tutela dell’inno-
vazione, delle idee, dei nuovi
Intervista a Maurizio Battocchio, titolare
Battocchio
A
CURA
DELLA
REDAZIONE
MAURIZIO
BATOCCHIO
Fulltouch
capacitivo 7” su
vetro temperato