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EON
EWS
n.
555
-
LUGLIO
/
AGOSTO
2012
Ancora in fase
di rodaggio
L’approccio alla ‘nuvola’ di
due dei principali vendor di
tool Eda passa attraverso
le cloud pubbliche e private.
Synopsys dialoga da tempo
con gli utenti, per raccoglie-
re specifiche e requisiti per
il funzionamento dei servi-
zi, e ha fornito la possibilità
di collaudare le potenziali-
tà d’uso di alcuni dei propri
tool Eda via cloud, tramite
gli Amazon web services
(Aws), o proprie nuvole pri-
vate. Anche Cadence ha
utilizzato i servizi del cloud
computing provider Xuropa,
per consentire ad alcuni dei
propri clienti di provare de-
mo dei propri strumenti di
verifica.
una fase di osservazione
e valutazione della tecno-
logia. “Stiamo analizzando
la questione, e credo or-
mai sia chiaro che l’aspet-
to economico e di riduzione
dei costi è il fattore driver
di tutti questi cambiamenti”
spiega Paolo Spazzini, ge-
neral manager Integrated
systems design business
unit della Systems design
division di Mentor Graphics.
E precisa che in architettura
cloud vi sono applicazioni
che meglio di altre si pre-
stano a tale trasformazione.
“Ad esempio, pensiamo a
un’applicazione di simula-
zione e verifica, digitale o
analogica”. In questo cam-
po, le piattaforme hardware
di emulazione hanno deter-
minati requisiti fisici di con-
sumo di elettricità e spazio,
e utilizzare tali servizi sfrut-
tando la potenza della cloud
via rete si rivela vantaggio-
so, anche se per ottenere i
risultati dell’elaborazione oc-
corre attendere per un certo
tempo la conclusione delle
attività di processing. “Diver-
so è invece il ragionamento
quando via cloud si vuole
utilizzare applicazioni inte-
rattive, con intenso scambio
di dati, per la creazione di
disegni, progetti o documen-
ti. Queste ultime incontrano
difficoltà maggiori di funzio-
namento, rispetto a un’ap-
plicazione che può girare in
modalità batch, dove la re-
te serve fondamentalmente
come infrastruttura d’inter-
faccia tra il terminale utente
e il sistema che esegue la
richiesta stessa”. Dunque,
quando c’è di mezzo l’in-
terattività, usare la cloud
può anche significare dover
mettere in conto un aggior-
namento e potenziamento
dell’infrastruttura di rete di
cui dispone l’organizzazione.
Quello dello sviluppo di tool
di progettazione Eda è però
un mondo molto conserva-
tivo, commenta Spazzini, e
pur riconoscendo il trend di
trasformazione del settore
nella direzione della nuvola,
e ritenendolo inevitabile, il
manager crede anche che
servirà ancora non poco
tempo per realizzare la tran-
sizione.
Per i l momento, Mentor
Graphics continua a basa-
re lo sviluppo dei propri tool
Eda, su una efficiente rete di
uffici di progettazione, distri-
buiti nel mondo e collegati
tramite infrastrutture e reti
private molto potenti e do-
tate di ampia disponibilità di
banda.
D
ato l’attuale ritmo di evo-
luzione e il crescente livello
di complessità dei semicon-
duttori, il cloud computing
è un modello di gestione e
fornitura del software consi-
derato con sempre maggior
attenzione anche dai ven-
dor di strumenti Eda (Elec-
tronic design automation)
che, tuttavia, per il momento
ragionano ancora con mol-
ta cautela. La creazione di
offer te di strumenti
Eda cloud-based da-
rebbe, soprattutto ad
aziende utenti di pic-
cole dimensioni, con
accentuate necessità
di riduzione dei costi
e limitate disponibilità
finanziarie, la possibi-
lità di accedere a tool
e risorse di progetta-
zione in modo conve-
niente, pagando se-
condo formule basate
sull’effettivo utilizzo
dei servizi stessi. Per il fu-
turo, il modello cloud appare
come un passo inevitabile
da compiere, perché di-
schiude nuove opportunità e
approcci alla progettazione
dei chip, offrendo la disponi-
bilità di risorse di elaborazio-
ne parallela molto potenti,
senza la necessità di pos-
sedere in-house una propria
infrastruttura.
La realtà è però che, ora
come ora, quando si par-
la di applicare l’architettu-
ra cloud al mondo Eda, gli
operatori del settore si tro-
vano ancora a risolvere al-
cune questioni fondamen-
tali, essenzialmente di ca-
rattere tecnologico, ma non
solo. Ad esempio l’utilizzo
delle risorse cloud nell’ela-
borazione dei progetti Eda
potrebbe essere migliorato,
poiché nella nuvola le tec-
nologie di vir tualizzazione
disaccoppiano l’esecuzione
di tali processi dalle risorse
fisiche (cpu, I/O, memoria,
banda, e così via) sottostan-
ti, rendendo più complesso
un controllo pun-
tuale di come tale
hardware v i ene
sfruttato nelle varie
attività. Miglioran-
do il monitoraggio,
è invece possibile
ottimizzare la pro-
grammazione delle
nuove elaborazio-
ni di simulazione,
facendo in modo,
ad esempio, che i
task a elevato uti-
lizzo di risorse non
vengano eseguiti da Cpu
che stanno già sostenendo
il peso di altre elaborazio-
ni e consumando banda di
memoria. L’altro problema
chiave riguarda le implica-
zioni tecnologiche e legali
connesse agli Sla (Service
level agreement) con i provi-
der dei servizi, in merito alla
sicurezza e alla proprietà di
dati che possono risiedere
su cloud dislocate in diver-
se zone geografiche: in al-
tre parole, occorrono regole
chiare sulle relative azioni
da intraprendere in caso di
perdita o danneggiamento
delle informazioni di proget-
to e dell’IP. Ma c’è anche l’e-
sigenza di ridefinire i classici
modelli delle licenze softwa-
re, e creare offerte commer-
ciali di tool Eda a partire dal
nuovo paradigma cloud.
A
TTUALIT
À
Eda cloud-based,
tecnologia ancora acerba
Gli strumenti di electronic
design automation (Eda)
entrano nell’era cloud, ma il
settore si trova ancora in una
fase iniziale, di valutazione e
sperimentazione dei servizi
G
IORGIO
F
USARI
PAOLO SPAZZINI,
general manager
Integrated
systems design
business unit
della Systems
design division di
Mentor Graphics
continua a pag.20