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EON
EWS
n.
552
-
APRILE
2012
L
a strada è in salita. Ma c’è da
scommettere che Sony
e Sharp
ce la metteranno tutta per
recuperare in tempi brevi. Intan-
to si piegano alla crisi e ai danni
provocati dal terribile terremoto e
dal successivo Tsunami del mar-
zo dello scorso anno in Giappone:
entrambi i gruppi sono stati infatti
costretti ad annunciare per il 2011
le peggiori perdite della loro storia.
Insieme le due società, che hanno
anche perso in competitività per via
dell’apprezzamento dello yen, han-
no cumulato perdite per 8,5 miliar-
di di euro (900 miliardi di yen). An-
che per via del rallentamento delle
divisioni che producono schermi
piatti che in passato avevano fatto
la fortuna delle due società. “La si-
tuazione è assai complessa – spiega
un analista giapponese spiegando
che nel caso di Sony pesa anche
l’eliminazione dei crediti di im-
posta ottenuti in diversi Paesi in
cambio di promesse di futuri utili
imponibili. “Profitti che non sono
arrivati – prosegue – Sony è infatti
ormai al quarto anno consecutivo
di perdite”. Nel dettaglio, la socie-
tà giapponese ha fatto sapere che
per perdite sull’esercizio 2011-2012
(concluso a marzo) ammontano a
512 miliardi di yen (pari a 4,9 mi-
liardi di euro). Una cifra pari a più
del doppio delle stime annunciate
dal management nel mese di feb-
braio. “Il risultato non è il risultato
di un pesante ribasso della doman-
da – hanno spiegato da Sony – ma
è dovuto piuttosto alla revisione
della contabilità che ha integrato
la cancellazione di crediti d’imposta
differiti”. Situazione simile anche
per Sharp i cui vertici aziendali
hanno parlato di un “aggiustamen-
to contabile”. Anche se in questo
caso, il gruppo non ha potuto che
ammettere il forte peggioramento
dei risultati realizzati dalla divisio-
ne a schermi piatti. Nel dettaglio,
Sharp ha archiviato l’esercizio con
una perdita pari a 380 miliardi di
yen (pari a 3,5 miliardi di euro),
il peggior risultato mai realizzato
in cent’anni di storia. Davvero una
performance deludente. Tanto più
che i vertici della società nipponi-
ca avevano dichiarato di attendersi
un deficit netto da 290 miliardi di
yen. Una valutazione che, eviden-
temente, non teneva conto di due
importanti aspetti: da un lato la
rapida flessione nella domanda di
televisori LCD e dall’altro dell’im-
patto di una dura guerra sui prez-
zi fra i produttori del settore. Due
fattori che hanno fatto riflettere il
management e hanno portato al-
la recente vendita del 46,5% della
fabbrica di schermi LCD in Taiwan.
“L’operazione è stata evidentemen-
te dettata dalla volontà del gruppo
di ridurre al propria esposizione a
un business assai sensibile al ciclo
economico come la produzione di
tv ultrapiatte” ha aggiunto l’anali-
sta dichiarando di attendersi ulte-
riori aggiustamenti alla ricerca di
un miglior e più equilibrato mix
di produzione. Del resto gli stessi
vertici di Sharp hanno ammesso
che intendono aumentare il peso
del gruppo nei segmenti di schermi
per tablet e smartphone. Segno che
i tempi stanno cambiando e che
non c’è più tempo per rimandare
cambiamenti strategici. Soprattut-
to se si vuole ripartire. “Non c’è
dubbio che le due società abbiano
le carte in regola per recuperare
terreno – conclude l’esperto – Tut-
tavia la situazione congiunturale
mondiale non aiuta, soprattutto nei
paesi dai mercati maturi. Mentre
grandi opportunità si profilano ne-
gli emergenti”.
to. Negli ambienti finanziari circola
ormai da settimane la voce che la
joint-venture paritetica al 50% tra
la svedese Ericsson
e il colosso italo-francese
STMicroelectronics
sia in vendita, nonostante le dichia-
razioni dei vertici di entrambe le
società sull’importanza strategica
della joint-venture per i rispettivi
business. Ricordiamo che ST-Erics-
son è nata nel febbraio del 2009,
mettendo insieme la divisione “se-
miconduttori wireless” di STMicro-
electronics e il business delle “piat-
taforme mobile” di Ericsson, con
lo scopo di creare per i produttori
di smartphone delle soluzioni che
integrassero in un solo microchip
una CPU, una GPU e un dispositivo
radio. Gli ambiziosi progetti di cre-
scita si sono, però, presto scontrati
contro la dura realtà di un mercato
super competitivo e i risultati di-
sastrosi del 2011 hanno convinto
il management guidato da Didier
Lamouche a portare avanti un dra-
stico piano di ristrutturazione. Un
piano che, alleggerendo l’attuale
struttura dei costi basata su ben
44 impianti produttivi, riporti la
joint-venture a generare utili entro
il 2014. Una volta messi a posto i
conti, i due azionisti di ST-Ericsson
potrebbero vendere le loro quote
ad acquirenti del calibro di AMD
tel
idia
o
Texas Instruments
Si tratta di aziende rivali di ST-
Ericsson che non vedono l’ora di
mettere le mani sui suoi brevetti e
tecnologie per tentare di contrasta-
re il dominio di Qualcomm
nel ricco e ancora
promettente mercato dei chip per
smartphone. Secondo una ricerca
pubblicata dalla società Strategy
Analytics
statunitense Qualcomm,
con una quota di mercato sopra
il 50%, è leader incontrastata, se-
guita a distanza dall’altro colosso
americano Texas Instruments e
da ST-Ericsson, il cui fatturato è
sceso nell’ultimo anno fino a 1,65
miliardi di dollari dai 3,6 miliardi
del 2009. Alla base di questo crollo,
innanzitutto i passi falsi dei suoi
due principali clienti (SonyErics-
son e Nokia -
nel
mercato degli smartphone, a cui
si è poi aggiunta la decisione della
stessa Nokia d’installare nei suoi
nuovi modelli il sistema operati-
vo di Microsoft
al posto del vecchio Symbian.
Nell’attesa che il piano di ristruttu-
razione faccia sentire i suoi effetti
sulla redditività, ST-Ericsson è riu-
scita a portare a casa un’importan-
te commessa da Samsung
ader mondiale
nel mercato degli smartphone. Il
colosso coreano, infatti, utilizzerà
la piattaforma “NovaThor” di ST-
Ericsson per il suo nuovo “Galaxy S
Advance”, battendo così la concor-
renza della piattaforma Snapdra-
gon di Qualcomm. Alcuni esperti
fanno notare, però, che si potrebbe
trattare di una vittoria provvisoria.
Se i primi modelli di questa nuova
piattaforma arriveranno soltanto a
partire dal terzo trimestre del 2012
e la produzione iniziare nel corso
del trimestre successivo, c’è il ri-
schio che, da qui alla fine dell’anno,
i concorrenti possano recuperare
il terreno perduto e presentare dei
prodotti tecnologicamente supe-
riori. Gli stessi esperti sottolineano
però che si tratta di un rischio li-
mitato, in quanto il processo pro-
duttivo per la realizzazione della
piattaforma “NovaThor” sarà a 28
nm, come sugli ultimi Qualcomm
Snapdragon S4.
ST-Ericsson in vendita?
Non prima dell’avvio
della ristrutturazione
Sony e Sharp
sotto pressione
I pessimi risultati del 2011
porteranno a un drastico taglio
dei costi con l’obiettivo di ritornare
all’utile nel 2014. Ma tutto ciò
potrebbe non bastare alla società
guidata da Didier Lamouche
schiacciata dal dominio di
Qualcomm
E
LENA
K
IRIENKO
F
EDERICO
F
ILOCCA
I due gruppi registrano
perdite record. Colpa
dei danni dello Tsunam
ma anche di una rapida
flessione nel segmento
degli schermi LCD, oltr
che di cambiamenti
nella contabilità e di un
rafforzamento dello yen
I vertici studiano nuove
strategie per ripartire
Foto Sony