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U
n recente studio condotto da
IDTechEx
), “Wi-
reless Sensor Networks 2011-2021”
prevede che il mercato globale delle
reti di sensori senza fili (WSN, Wire-
less Sensor Network) passerà da 450
milioni di dollari nel 2011 a 2 miliar-
di di dollari nel 2021. Le reti wireless
di sensori, intese come reti mesh in
grado di organizzarsi e ‘ripararsi’
senza l’intervento di un controllore
centrale sono state originariamen-
te sviluppate dall’agenzia americana
Darpa per essere impiegate sui campi
di battaglia, ma hanno rapidamente
trovato applicazione in svariati con-
testi civili e industriali. La loro con-
sacrazione ad artefici della prossima
rivoluzione informatica (ossia a giro
di affari multimiliardario) è subordi-
nata all’accettazione di standard di
comunicazione condivisi e all’evolu-
zione delle tecnologie a basso consu-
mo e di energy harvesting.
CRESCITA A DUE CIFRE
Quello dei sensori wireless è un mer-
cato senza dubbio promettente: uno
studio condotto da BCC Research
prevede
per il mercato globale dei dispositivi
dotati di sensori senza fili un tasso
composto di crescita annuale (Cagr)
del 43,1% sul periodo 2011-2016. Si
passerà così da 790 milioni di dolla-
ri nel 2011 (+48,5% rispetto ai 532
milioni di dollari del 2010) a ben 4,7
miliardi di dollari nel 2016, di cui
quasi un miliardo sarà generato dalle
vendite in Europa, Medio Oriente e
Africa.
studio che prevedeva che entro il
2014 sarebbero stati venduti più di
400 milioni di sensori senza fili: a
trainare le vendite sarebbero state le
applicazioni medicali (professionali
e personali) e i mercati dello sport e
del fitness.
In particolare, il mercato dei sensori
per fitness, un segmento di nicchia
fino a pochi anni fa, ha mostrato una
crescita senza precedenti dopo che i
principali produttori si sono accorda-
ti sulla condivisione degli standard di
comunicazione. Nell’agosto del 2011,
la stessa ABI ha dovuto rivedere al ri-
alzo le proiezioni di due mesi prima
relative alla commercializzazione di
80 milioni di sensori wireless per fit-
ness entro il 2016, portando la cifra
a 100 milioni, con un Cagr stimato
sul periodo 2010-2016 è del 46%. A
spingere le vendite è soprattutto la
facilità con cui i dati raccolti possono
essere inviati allo smartphone dell’u-
tilizzatore o condivisi sui siti di social
networking, grazie a nuovi standard
di comunicazione a basso consumo
come Bluetooth 4.0.
La diffusione dei sensori wireless
sta crescendo anche nel segmento
elettromedicale, dove si guarda con
interesse all’integrazione di sistemi
di comunicazione senza fili nelle ap-
parecchiature portatili utilizzate in
ospedale e nella telediagnostica. Le
proiezioni di fatturato per la ‘sanità
wireless’ sono di 1,34 miliardi di dol-
lari per il 2016 (fonte: ABI).
Nel report “The EMEA and Ameri-
cas Markets for Building Automation
Controllers, Software and Sensors”,
IMS Research
ha registrato un incremento
nell’uso di sensori wireless in ambito
domotico, nonostante il wireless in
questo ambito sia, e rimarrà ancora
a lungo, una scelta secondaria. Nel
2011, nella sola area EMEA sono sta-
ti venduti 21 milioni di sensori per
building automation, dei quali solo
il 15% era wireless. La percentua-
le è tuttavia destinata a salire, nelle
previsioni di IMS Research, al 25%
nel 2015.
A crescere è anche l’adozione dei
sensori wireless utilizzati nel moni-
toraggio ambientale e in agricoltura.
Uno studio pubblicato da Research
Market for Environmental and Agri-
cultural Monitoring (2011-2016)” ri-
leva infatti che questo segmento del
mercato è destinato a crescere con
un Cagr dell’11,2% sul periodo con-
siderato per arrivare a toccare quota
2,9 miliardi di dollari nel 2016.
DAI SENSORI WIRELESS
ALL’INTERNET DELLE COSE
Se ieri la connettività riguardava ser-
ver, PC, notebook, consolle di video-
giochi e sistemi di allarme, oggi assi-
stiamo all’introduzione in rete di una
pletora di applicazioni dedicate che
comprendono sistemi domotici, con-
tatori ed elettrodomestici intelligen-
ti (le cosiddette ‘smart appliances’),
dispositivi elettromedicali portatili,
videocamere di sorveglianza, reti di
illuminazione pubblica, distributori
automatici, oltre agli immancabili
tablet e smartphone. La fame di con-
nettività, in particolar modo quella
wireless, è destinata a crescere in fu-
turo, e Cisco
stima
che nel 2020 ci saranno più di 50 mi-
liardi di dispositivi connessi a forma-
re la cosiddetta ‘Internet delle cose’.
Miliardi saranno i dispositivi dotati
di un indirizzo IP, cresceranno le co-
municazioni M2M (Machine to Ma-
chine) e NFC (Near Field Commu-
nications) ed enormi quantità di dati
verranno raccolte da reti distribuite
di sensori. Le reti di sensori senza fili
giocheranno un ruolo primario nella
definizione dell’Internet delle cose:
agevoleranno il controllo del traffico
e la manutenzione delle infrastrut-
ture pubbliche, saranno di aiuto nel
monitoraggio ambientale (per tenere
sotto controllo inondazioni, valan-
ghe, frane, incendi e inquinamento),
renderanno più flessibile il controllo
di processo nell’industria e offriran-
no anche all’utente domestico infor-
mazioni utili per il miglioramento
della qualità della vita.
La vera difficoltà nel realizzare que-
sta visione sta nel rendere traspa-
rente il passaggio di informazioni da
una rete all’altra, abbracciando una
piattaforma agnostica in grado di
mettere d’accordo le diverse tecno-
logie e protocolli di comunicazione,
manifestazione dell’eterogeneità del-
le variegate interazioni con il mon-
do esterno. La ricompensa sarà una
miniera d’ora sotto forma di dati da
raccogliere.
EON
EWS
n.
550
-
FEBBRAIO
2012
M
ASSIMO
G
IUSSANI
Onda
su onda
La prossima era dell’informatica non potrà prescindere dalle
reti di sensori senza fili