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EON
EWS
n.
549
-
GENNAIO
2012
li, una percentuale che grosso
modo si ripete inalterata in tutti
e cinque i primi mercati euro-
pei, ossia in Francia, Germania,
Italia, Spagna e Regno Unito.
Tra i siti di social networking è
Facebook quello con la maggior
penetrazione, arrivando a tocca-
re il 68,4% dei naviganti (Fon-
te: ComScore -
com).
Sempre nel 2011, Facebook pote-
va contare su oltre 800 milioni di
utenti attivi, più di tre quarti dei
quali al di fuori degli Stati Uniti
(il sito è disponibile in oltre 70
linguaggi). Più di metà di questi
utenti si collega al sito almeno
una volta al giorno, ha una me-
dia di 130 ‘amici’ e 80 connessio-
ni a pagine, gruppi od eventi. Gli
utenti che accedono alla creatura
di Zuckerberg da dispositivi mo-
bili sono oltre 350 milioni, grazie
al supporto di quasi cinquecento
operatori mobili che integrano
o promuovono l’uso di Facebo-
ok nei propri prodotti. In media,
ogni giorno, vengono caricate
250 milioni di fotografie (in un
anno se ne accumulano oltre 90
miliardi).
Non deve pertanto stupire co-
me la domanda globale di server
possa risentire di questo feno-
meno sociale.
Lo stato del social networking
tra le grandi aziende di elettro-
nica di consumo che operano in
Italia è stato fotografato da una
recente ricerca dell’Osservato-
rio sulla Comunicazione dell’U-
niversità Cattolica (OssCom –
osscom) e da Digital PR (
rands & Social
Medi a . Osservator io su 100
aziende e la comunicazione sui
social media in Italia’.
Dalla mappatura della attività
on-line di 100 aziende del setto-
re (frequenza di aggiornamento,
ricchezza dei contenuti, nume-
ro di fan, follower, abbonati, ri-
sposte, commenti e retweet) è
emersa una graduatoria di ‘so-
cialità di rete’ che viene riporta-
ta in figura 2 per le prime venti
aziende attive nella produzione
di PC, telefoni cellulari, foto-
camere, televisori, stampanti e
videogame.
Lo studio ha inoltre evidenziato
la presenza di diverse strategie
di comunicazione in grado di
sfruttare la peculiarità dei di-
versi mezzi : Facebook (usato
da tutte e 20 le prime aziende)
per coinvolgere i fan, Twitter (9
aziende su 20 hanno un profilo
in lingua italiana) per diffondere
notizie e YouTube (12 aziende
su 20 hanno una canale) per evi-
denziare i testimonial e diffon-
dere tutorial e video educativi.
SERVER, SERVER OVUNQUE
Gestire centinaia di milioni di
utenti e la mole di materiale
caricato e condiviso richiede
un’infrastruttura imponente co-
stituita da piattaforme software
robuste e decine, se non centi-
naia, di migliaia di server. Il lato
software è in larghissima parte
appannaggio di strumenti Open
Source: Linux, Apache, MySQL,
PHP/Python/Perl (in una paro-
la, LAMP). Per quanto riguarda
l’hardware, la questione si fa un
po’ più fumosa per la riserva-
tezza nella quale le aziende di
social networking avvolgono il
proprio parco macchine. Riser-
vatezza che riguarda tanto le
architetture utilizzate (con la
recente notevole eccezione di
Facebook che ha reso pubbliche
le specifiche del suo nuovo da-
ta center), quanto il numero di
server utilizzati.
Esistono comunque delle stime
approssimative: nel 2009 Face-
book poteva contare su circa 30
mila server, un numero che è
presumibilmente raddoppiato
l’anno successivo; e se 60 mila
server sono un numero impres-
sionante, sono comunque anco-
ra una frazione di quelli che nel-
lo stesso periodo erano attribuiti
a Intel -
irca
100 mila), Yahoo -
com (250 mila) e Google -
ltre 450 mila). È
comunque vero che da cinque
anni a questa parte la domanda
di social networking sta facendo
impennare la richiesta di server,
e questo nonostante la dispo-
nibilità di tecnologie per la vir-
tualizzazione. Virtualizzazione
che Gio Coglitore, direttore dei
Facebook Labs, ritiene non ave-
re tutta quell’importanza che
comunemente le si attribuisce.
Secondo Coglitore, infatti, il ri-
corso a batterie di microserver
offrirebbe un buon compromes-
so tra scalabilità, prestazioni e
consumi e rappresenterebbe una
soluzione da affiancare ai tra-
dizionali server ad alte presta-
zioni. E chissà, forse l’annuncio
di HP (
di voler
mettere sul mercato dei micro-
server basati su CPU con core
Arm (
prodotte
da Calxeda
proprio quando starebbero per
uscire le CPU Intel Atom da me-
no di 10 W per server a basso
consumo, è il segnale dell’inizio
di una nuova era nel settore.
U
n impegno significativo nella
ricerca e sviluppo e nella pro-
gettazione, unito a un continuo
sviluppo degli standard wireless,
promuoveranno l’adozione dei
generatori di segnali e dei ge-
neratori di forme d’onda arbi-
trarie.
“Nella situazione attuale, il mer-
cato europeo ha la tendenza a
focalizzarsi fortemente sulla ri-
cerca e sviluppo” - spiega Maria-
no Kimbara, analista di Frost &
Sullivan. - “Stanno emergendo
numerose opportunità per le ap-
parecchiature di prova di fascia
alta e con prestazioni elevate.”
Il continuo sviluppo degli stan-
dard wireless ha inoltre contri-
buito alla crescita del mercato
dei generatori di segnali e dei
generatori di forme d’onda ar-
bitrarie in Europa. I prossimi
10 anni saranno un “decennio
wireless”, segnato dal lancio di
vari tipi di apparecchiature wi-
reless.
“Il rapido sviluppo di standard
come ad esempio l’interopera-
bilità wireless per l ’accesso a
microonde (WiMAX), il wireless
di terza generazione (3G) e di
quarta generazione (4G), e l’ac-
cesso multiplo a divisione di
codice a banda larga (WCDMA)
sosterranno la crescita costante
del settore dei generatori di se-
gnali” - osserva Kimbara. – “Lo
sviluppo del mercato dei 60GHz
e le nuove tecnologie wireless
nel settore A&D daranno slancio
all’espansione del mercato.”
Sebbene la tecnologia dei ge-
neratori di segnali e dei gene-
ratori di forme d’onda arbitra-
rie sia matura, gli sforzi volti a
migliorare i prodotti esistenti e
l’introduzione di nuovi prodotti
assicurano un futuro promet-
tente. Numerosi operatori lea-
der del mercato europeo sono
impegnati in attività di ricerca
e sviluppo per la banda larga ad
alta velocità, il che aumenta la
fiducia degli utenti e crea del
potenziale di crescita.
Tuttavia, la prolungata incer-
t ezza ne l me r ca t o europeo
influisce sulle spese in conto
capitale degli utenti finali. Le
instabili condizioni economiche
hanno portato gli utenti fina-
li a riconsiderare l’acquisto di
nuove apparecchiature di prova.
“Nonostante ciò, la situazione
è promettente per i settori del-
le comunicazioni e A&D, per
i qual i si prevede un aumen-
to delle opportunità di crescita
non solo in termini di entrate
ma anche in termini di inno-
vazione e capacità dei prodotti,
- conclude Kimbara. “I progetti
in ambito A&D che richiedono
generatori di segnali di fascia
alta e che erano stati sospesi
sono ora nuovamente presi in
considerazione, indicando un
rinnovato ottimismo per le pro-
spettive del mercato.”
L’analisi “Analysis of the Signal
Generator and Arbitrary Wave-
form Generator Market” fa parte
del programma Test & Measure-
ment Growth Partnership Servi-
ce, che comprende anche ricer-
che nei seguenti mercati: “Eu-
ropean General Purpose Test
and Measurement Equipment
Market s” , “European Modu-
lar Instrumentation Markets”
e “World Semiconductor ATE
Markets”. Tutti i servizi di ricer-
ca inclusi nel pacchetto forni-
scono dettagliate opportunità di
mercato e trend di produzione
stimati in seguito ad esaurienti
colloqui con gli attori che ope-
rano sul mercato.
Cresce il mercato europeo
dei generatori
di segnali e di forme d’onda arbitrarie
SEGUE DALLA
PRIMA
Vendite segmentate
per mercato
(Europa 2010 – fonte:
Frost & Sullivan)
Mercato dei generatori
di segnale e Awg:
vincoli e fattori
trainanti (fonte:
Frost & Sullivan)