LIGHTING 1 - GENNAIO/FEBBRAIO 2013
XII
Lighting
CIE 1931 (Fig. 3). Considerando
tutto ciò gli esperti del settore
hanno definito una metodologia
standard che può essere utilizza-
ta per determinare la temperatu-
ra dei colori utilizzando le ellissi
SDCM nello spazio dei colori,
come si vede nella figura 4.
Lo spettro dei LED a luce bianca
I LED bianchi sono generalmente
fabbricati con LED blu di InGaN
sopra ai quali viene steso uno spes-
sore epossidico di fosforo, mentre
il tutto viene incapsulato nel silico-
ne. Lo spettro viene definito dalla
luce emessa dal LED blu con lun-
ghezza d’onda di circa 450 nm alla
quale viene sovrapposta la luce a
banda larga emessa dal fosforo nell’intervallo da 500 a
700
nm, ma per fare in modo di ottenere una buona
tonalità di luce bianca i costruttori applicano insieme fo-
sfori gialli e fosfori rossi.
Per verificare la temperatura di colore dei LED a luce
bianca nel diagramma CIE occorrono tre operazioni che
consentono di disegnare altrettante tre ellissi di MacA-
dam. Primo: miscelare i fosfori gialli e rossi nel corretto
rapporto (g:r) per determinare la larghezza di banda che
essi producono insieme e disegnare la relativa ellisse sul
diagramma. Secondo: scegliere il
LED blu valutando bene la lun-
ghezza d’onda e la potenza nelle
condizioni di picco e trovare la sua
ellisse sul diagramma. Terzo: sele-
zionare la zona di sovrapposizione
fra le ellissi sul diagramma CIE in
corrispondenza della miscela fra il
blu e i fosfori.
Smart Binning per la produzione
di massa
Una corretta fase preventiva di
Smart Binning effettuata con i
diagrammi CIE permette di giun-
gere alla fase produttiva con ri-
sultati più precisi e ripetibili in
termini di coerenza dei colori.
Non c’è più bisogno di eseguire
complessi algoritmi matematici per selezionare i colori
delle lampade d’illuminazione perché ogni colore ha
la sua CCT stabilita con le ellissi di MacAdam. Questo
è il modo più semplice ed efficace per la produzione
degli apparecchi d’illuminazione con colori coerenti.
Nelle industrie del settore si sono stabiliti due metodi
per implementare questa tecnologia di fabbricazione
denominati Solid Phosphor Sheet e Spray-Coating,
ma è quest’ultimo che segue più da vicino l’approccio
Smart Binning.
La metodologia Solid Phosphor Sheet, o a fo-
gli di fosforo, si esegue in due passaggi. Primo:
miscelare i fosfori rossi e gialli in un foglio di
fosforo con il corretto rapporto (g:r) e valutare
l’effetto prima della polimerizzazione. Secon-
do: applicare il foglio di fosforo sul chip, ese-
guire la polimerizzazione e testarne l’emissio-
ne dopo.
La metodologia Spray-Coating, o a
spruzzo, richiede cinque passaggi. Pri-
mo: miscelare i fosfori rossi e gialli e
preparare un gel con il corretto rappor-
to (g:r). Secondo: caricare il gel nella
cartuccia che servirà per spruzzare il
rivestimento e ricordarsi di fare atten-
zione che durante l’intero processo la
concentrazione permanga nel corretto
rapporto iniziale (g:r). Terzo: spruzza-
re il gel di fosfori sul silicone. Quarto:
verificare tutti i LED uno per uno per
capire quali devono essere spruzzati di
nuovo. Quinto: spruzzare nuovamente
il gel laddove serve e verificare l’emis-
Fig. 8 - Procedura per la metodologia Spray-Coating
Fig. 6 - Verifica della posizione del LED a
luce bianca sul diagramma CIE
Fig. 7 - Procedura per la metodologia Solid Phosphor Sheet