EO_488

51 - ELETTRONICA OGGI 488 - SETTEMBRE 2020 COMM NETWORKING STANDARD in cui i servizi 5G entreranno in funzione, queste la- cune sono destinate a diventare ancora più evidenti. Sebbene l’IP end-to-end abbia rappresentato la stra- tegia scelta per il 4G (sia per la rete di accesso sia per quella di trasporto) questa, semplicemente, non sarà più applicabile al 5G. I severi vincoli ai quali alcuni tipi di hardware di rete sono soggetti (in termini di costo unitario, rendimento energetico e così via) renderà l’inserimento di stack TCP/IP, e la gestione del- le complessità che ne derivano, estremamente difficili da giusti- ficare. Questo è particolarmente vero in un contesto di rete cellu- lare IoT, ad esempio, in cui l’inte- grazione di tale funzionalità in tut- ti i nodi costitutivi può aumentare significativamente la complessità globale della rete e avere un forte impatto sulla redditività dei sistemi. In altri scenari applicativi, vengono sollevati dubbi rela- tivi al TCP/IP anche in merito alla mobilità e ai livelli di latenza. Il feedback tattile nella robotica industriale e nella chirurgia a distanza, insieme alla necessità di ra- pida reattività nelle auto senza conducente, imporran- no la creazione di flussi di dati deterministici e ultra affidabili. Inoltre, la vulnerabilità dei protocolli TCP/IP agli attacchi Denial of Service (DoS) non deve essere trascurata. Se, da un lato, le migliorie apportate alla suite di protocolli ne hanno incrementato la sicurezza, dall’altro hanno provocato un notevole sovraccarico. Per ottimizzare i servizi di dati che stanno iniziando a essere impiegati e, allo stesso tempo, contenere gli investimenti in conto capitale, ridurre le spese cor- renti e affrontare i problemi di latenza e sicurezza, è necessario un approccio diverso e intrinsecamente più razionalizzato. Questo spiega un interesse in così forte crescita per la tecnologia Non-IP Networking (NIN). Esistono protocolli alternativi che potrebbero essere implementati al posto del TCP/IP e che contri- buirebbero a ottimizzare le prestazioni, consentendo una migliore gestione del traffico, insieme alla prospettiva di una configurazione e ottimizzazione automatizzate della rete. Questi protocolli non si baseranno sul piano d’utente, com’era obbligato a fare il TCP/IP, ma daranno più importanza al piano di controllo, che conterrebbe le informazioni sulle destinazioni dei pacchetti (con la possibilità, quindi, di fare a meno degli indi- rizzi nelle intestazioni dei pacchetti). Funzioni come la traduzione degli indirizzi e la compressione delle intestazioni non saranno più obbligatorie (anche se in alcuni scenari saranno comunque richieste) e la mobilità diventerà più semplice. In uno scenario IoT, il risultato sarà una drastica riduzione delle esigenze di elaborazione. Anche il consumo energetico è desti- nato a scendere sensibilmente, aumentando la dura- ta delle batterie dei nodi. I vantaggi saranno evidenti anche in materia di sicurezza, in quanto l’abbandono del TCP/IP contribuirà a ridurre il rischio di attacchi informatici. Protocolli possibili Ogni potenziale protocollo NIN presenta vantaggi e limiti intrinseci. Ecco- ne alcuni ai quali pre- stare attenzione. Come nelle reti LTE, ma anche nel 5G, i protocolli NAS (Non Access Stratum) possono essere impie- gati per il trasporto di dati non IP, specialmente quando sono coinvolte solo piccole quantità di dati. Inoltre, i pacchetti di dati sono in grado di sfruttare i meccanismi di crittografia già esi- stenti, rafforzando così la sicurezza della rete. Con il protocollo Flexi- link (attualmente in fase di sviluppo) l’intestazio- ne del pacchetto porta una “etichetta” che funge

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