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WannaCry: il recente cyber attacco conferma le previsioni di ToshibaERT

Cyber Attack Crime

Il cyber attacco WannaCry ha colpito la maggior parte dei Paesi con circa 200.000 vittime principalmente tra utenti aziendali, bloccando l’accesso al computer e richiedendo il pagamento di un riscatto.

Se la perdita dei dati per gli utenti finali può essere una seccatura, per le aziende rappresenta, invece, uno scenario critico. La necessità di investire e implementare soluzioni avanzate per la protezione dei dati è stata recentemente dimostrata da una ricerca Toshiba, realizzata tra i manager IT in Europa da ICM Unlimited, società di ricerca indipendente. L’area in cui investire citata più frequentemente dalle divisioni IT delle aziende europee è stata quella della sicurezza dei dati (54%), seguita a poca distanza dalle soluzioni basate su cloud.

Oggi sempre più dispositivi si connettono a dati e sistemi aziendali: il 62% dei dipendenti utilizza i propri dispositivi personali per lavorare da remoto, tra cui smartphone (42%) e tablet (31%) oltre ai PC. Anche per questa ragione le aziende considerano come una priorità le soluzioni di sicurezza.

“Il recente cyber attacco WannaCry ha dimostrato che le divisioni IT devono essere responsabili di tenere aggiornati tutti i dispositivi connessi a reti aziendali e sistemi informativi così come colmare i gap di sicurezza. Tuttavia, questo è un obiettivo quasi impossibile per molti device, piattaforme e sistemi operativi”, ha dichiarato Massimo Arioli Head B2B Sales & Marketing, Toshiba Personal & Client Solutions Company, Italy. “Nell’ultimo anno, abbiamo rilevato un crescente interesse da parte delle large enterprise nei confronti della soluzione Mobile Zero Client, notebook senza sistema operativo o software che limitano l’utilizzo di USB e altre porte. Queste soluzioni hanno la possibilità di connettersi in modo sicuro a un server virtuali e operare all’interno dei sistemi aziendali, gestiti centralmente. Questa sarà sicuramente un’area di importante crescita in Europa, non solo per le aziende ma anche per le amministrazioni pubbliche”.

Policy per la protezione dei dati sensibili

Come è stato dimostrato, è necessario aggiornare i sistemi operativi di tutti i dispositivi che accedono a rete aziendale, sistemi informativi e dati. Aggiornamenti regolari del sistema operativo e del software di sicurezza devono essere effettuati senza eccezioni su tutti i dispositivi interni alle reti o altri servizi come le email che possono essere una fonte di infezioni malevole. La soluzione ideale per le aziende che si preoccupano della protezione dei dati è preferire che, in modalità remote working, file e dati vengano salvati esclusivamente sui server aziendali e archiviati in modo continuo.