I sensori, presenti ormai in tutti gli smartphone, non sono sempre perfettamente identici fra loro e, malgrado la produzione in elevati volumi, presentano sempre delle lievi differenze. Queste variazioni possono essere rilevate e permettono di identificare, con una precisione che arriva anche al 96%, gli smartphone, anche senza analizzarne le comunicazioni.
Associando i dati di più sensori come microfoni e accelerometri, diventa possibile infatti avere una “firma” dello smartphone, che ne permette l’identificazione.
Anche reinstallando il software e le applicazioni e cambiando la SIM sullo smartphone, l’identificabilità resta, visto che dipende da caratteristiche intrinseche dei componenti hardware utilizzati.
Un altro problemi simile, sottolineano gli esperti, deriva dalle piccole differenze dei componenti delle sezioni radio come oscillatori, amplificatori e mixer che producono un pattern di errori, dopo la conversione da analogico a digitale, che può essere identificato.