Si chiama ‘inductive sensing’ ed è una tecnologia di rilevamento magnet-free in grado di misurare con alta precisione la posizione e il movimento, identificare la composizione di un metallo o di un target conduttivo, o rilevare i valori di compressione, estensione, torsione, usando molle e avvolgimenti come sensori induttivi.
Il chip, LDC1000, annunciato il 16 settembre da Texas Instruments, punta a portare una rivoluzione nella sensoristica ed è stato presentato come il primo inductance-to-digital converter (LDC) del settore, una tecnologia in grado di fornire, secondo TI, migliori prestazioni, maggior affidabilità, flessibilità, e anche costi di sistema e di alimentazione inferiori, rispetto alle esistenti soluzioni di sensing.
La tecnologia LDC permette di raggiungere un risoluzione elevata (sub-micron) nelle applicazioni di position-sensing, e fornisce una capacità di rilevamento ‘contactless’ immune ai contaminanti non conduttivi, come polvere o sporcizia. Il sensore, spiega TI, è collocabile in remoto rispetto all’elettronica di controllo, dove il circuito PCB non potrebbe essere posizionato. L’assenza di magneti rende possibile ridurre i costi di sistema e anche i consumi (meno di 8,5 mW in caso di funzionamento standard, e meno di 1,25 mW in modalità standby).
Tra le applicazioni chiave dell’inductive sensing ci sono soprattutto quelle nei settori automobilistico e industriale (pulsanti, manopole, interruttori, ecc.) ma la versatilità della tecnologia, dichiara TI, la rende adatta anche a utilizzi in campo medicale, negli elettrodomestici bianchi, nei computer, nei dispositivi mobile e nell’elettronica di consumo.