Il riconoscimento è stato attribuito al progetto che ha portato alla realizzazione del primo giroscopio digitale a tre assi al mondo utilizzato nei telefoni cellulari e nei sistemi di elettronica di consumo. Già nel 2009 il Premio era stato assegnato ad un progetto di STMicroelectronics.
Il progetto denominato “Fast & Furious” si era in precedenza aggiudicato il Premio Ceo del Decennio assegnato dal president & Chief executive officer Carlo Bozotti nell’ambito del programma STAR 2011 di STMicroelectronics, per il suo elevato contenuto di innovazione e per aver permesso alla Società di entrare in un mercato nuovo e con grandi prospettive di sviluppo futuro.
Secondo l’organizzazione indipendente di ricerche di mercato IHS iSuppli, il nuovo dispositivo ha generato un fatturato di oltre 100 milioni di dollari nel 2010, che aumenterà rapidamente nel 2011 grazie a nuove applicazioni emergenti negli smartphone e nei tablet. Il giroscopio digitale a tre assi, realizzato utilizzando la tecnologia MEMS è presumibilmente il sensore micromeccanico più ambizioso mai sviluppato.
Sono due chip, montati uno sopra l’altro in un unico package. Il componente meccanico è una piccola margherita costituita da centinaia di lamelle di silicio che vibrano. Il loro movimento genera una minuscola differenza di potenziale, analizzata ed elaborata in tempo reale dal componente elettronico. Il dispositivo, quindi, sente il movimento nello spazio tridimensionale e lo trasforma in un’informazione che può essere utilizzata dal processore del telefonino, videogioco o lettore multimediale in cui è inserito. ST è già numero uno al mondo nella fornitura di MEMS per applicazioni portatili e di elettronica di consumo2 con più del 20% del mercato nel 2010.
Benedetto Vigna, group vice president e direttore generale della Divisione MEMS, Sensori e Analogici ad Alte Prestazioni di STMicroelectronics ha commentato: “Con questo progetto abbiamo affrontato e vinto una sfida quasi impossibile. La produzione in volumi, infatti, è iniziata dopo meno di duecento giorni dal primo incontro con il cliente. Un record, soprattutto tenendo conto della complessità: si trattava di un dispositivo nuovo, che dovevamo progettare da zero, con un processo manifatturiero in parte nuovo e vincoli molto rigorosi di costo.”